ESITI CONSIGLIO COMUNALE DEL 22-MARZO-2022 SU
DI UN ORDINE DEL GIORNOPRESENTATO DAL PD:
“OSPEDALE DI COMUNITA’ AL S. LIBERATORE”-

ATRI VA POTENZIATA, NON RIDIMENSIONATA!

Egregio Signor, Signor Sindaco, Capi Gruppo, Partiti di Atri, sull’odg presentato dal PD, come MOZIONE, nel Consiglio Comunale di Atri del 22-Marzo-2022, ed inerente la loro “NON” volontà ad accettare un “Ospedale di Comunità” presso il S. Liberatore di Atri, mi va di fare delle considerazioni.

Il C.C. di Atri, con delibera del 22-Marzo-2022, n°14, ha espresso, direi alla unanimità, una volontà politica che poteva essere già portata avanti dal Sindaco e sua maggioranza, direi preventivamente al Consiglio Comunale del 22-Marzo-2022, cioè incontrarsi  prima con:

 “chi decide chi, e che cosa”, a livello dell’ASL e della Regione Abruzzo.

Oppure, e sarebbe ora ormai, far venire nel consesso Civico di Atri (e sarebbe ora, direi che dovrebbero metterci la faccia per quanto Atri ha fatto in merito al Covid19, nonché per quanto da loro NON mantenuto nelle parole date, e nei loro programmi elettorali sbandierati, o promesse alla Comunità atriana ed ai Comuni dell’AREA VASTA (15 Comuni, quasi 170 mila ab , e d’Estate quasi 1 milione).

Oppure far venire, in audizione, nel C.C., l’Assessore alla Sanità, dr N. VERI’,  il Direttore Generale dr Di Giosia e Direttore Sanitario dell’ASL, dr M. Brucchi, così  facevamo conoscenza (sic!), e potevamo avere di prima mano di quali intenzioni maturano, o vogliono far maturare nei nostri confronti, del S. Liberatore, o di altro. Insomma  di  quali altri impegni ci sono per Atri. Di cosa ne vogliono fare del S. Liberatore di Atri, dato che è il S. Liberatore ad essere stato PUNITO, già, per essere stato un Ospedale tutto Covid19 per ben tre volte”, anni, e direi anche “SALVATO” il culo all’ASL di Teramo e suoi dirigenti, nonché all’ASL di Pescara per i ricoveri malati di Covid, assicurati da Atri. Ospedali di Pescara e Teramo, nei quali sono stati spesi  milioni di euro per il Covid, a Pescara più di 30, ed a Teramo 6-7 milioni, per un’attivazione di di 50-70 pl Covid, nel mentre in Atri, sono arrivati anche a 100-150 ricoveri nelle varie fasi più acute, facendo anche da sfogo, dicevo a Pescara ed a Teramo, nei momenti più critici. Ma non lo avete detto questo, non lo avete scritto in delibera, non vi è passato manco per la “capa” queste considerazioni. Gia!! Lo dico anche al PD, ed al vostro Sindaco e maggioranza di governo ad Atri.

Così, dico, non avete ricordato quanto ancora soffre il nostro Ospedale per la perdurante chiusura della “Cardiologia”, della “Pediatria”, dell’attività compromessa della ”Chirurgia generale e della Ortopedia Generale”, ancora accorpati, della “mancata attività chirurgia della Urologia”, e della ridotta capacità interventistica della Oculistica, rispetto ante Covid.

Questa era il contendere, non solo i chiarimenti a chi non sa nulla di Sanità, di Ospedali, e dico anche con una buona dose di disinteresse per la più grande industria atriana, rispetto, dicevo, a chiarimenti per “l’Ospedale di Comunità”, di cosa significhi, cosa sia, o di rischi eventuali che si possono correre nel momento in cui viene adottato per Atri.

Non so cosa avete a mente cari amministratori di Atri, ma il S. Liberatore sta morendo, sta dequalificandosi sempre di più a vantaggio dei privati esistenti nella costa, compreso le attività diagnostiche strumentali, oltre di ricovero e cure. La Riabilitazione tutta è cosa loro da anni….(sic!), che è, il tutto, una ulteriore vergogna per le spese indotte, direi colpevolmente indotte, alla sanità abruzzese. Ma di cosa parlo? Ai sordi parlo? 

Nessuno dice che non ci sono segnali di ripensamento su questa malevola strategia contro Atri, nessuno dice nulla, accusa chi e coloro, o non pongono domande, la dove e verso chi debbono essere poste, cioè a quelli che decidono cosa, e chi…

Ed il S. Liberatore langue…

Perchè non chiamare, pretendere che si faccia, si organizzi, dalle istituzioni atriane, UNA CONFERENZA DI SERVIZIO, con tutti i Sindaci della Val Fino, della Val Vomano, di Roseto, di di Pineto, di Silvi, Montesilvano, Cttà S. Angelo, Elice, per dire  assieme a loro, di sostenerci, come hanno sempre espresso a favore di Atri, le loro considerazioni? Positive considerazioni? Cioè che Atri va potenziata, non ridimensionata, che la Pediatria va riaperta, che la Cardiologia va riaperta, e che le attività chirurgiche di cui sopra vanno tutte riattivate al 100%? Che vanno potenziate le attività diagnostiche strumentali, vanno assunte figure Mediche, Anestesisti, Infermieri Professionali, TSRM e di Laboratorio.

E se questo non si raggiunge,  si organizza una manifestazione degna portandola anche a Teramo, se necessario, in Largo Ragusa n°1, ed in Regione Abruzzo, all’Emiciclo, presso l’Assessorato alla Sanità.

Se non facciamo tutto questo, cari partiti,NON NE USCIAMO” da questa situazione.

Altro che l’uscita del dr Prosperi in merito, che Atri è stato nel 2019 il 7° Ospedale per produttività e prestazioni, superando anche Ospedali di 1°Livello, non di Dea di 2° L., e dicendo anche, bontà sua, che si è proposta della MOZIONE affinché si parli dell’Ospedale S. Liberatore. Già!! Forse non si conoscono queste persone, cosa sono e cosa fanno con il loro potere.

E poi, caro PD ed altri, va sempre ricordato in Consiglio Comunale ai ciarlieri, che loro, si sono presentati all’elettorato, in diverse fasi, promettendo e garantendo  il ripristino del “PUNTO Nascite”, oltre che pl di “Ostetricia e Ginecologia”.

Cose queste, si,  rigarantite con il recente Piano Ospedaliero Regionale, all’Ospedale di Sulmona, a Ortona e Penne (posti letto di Ostetricia e Ginecologia).

Ed a Atri? NO!!! Anzi, si continua a sopprimere, come nel caso della Pediatria ed altre cose che non sappiamo ancora. Che dire a questi, solo che sono dei: TRADITORI !!!

Questo va fatto e detto ogni volta, altrimenti chi vi si caca? O meglio: chi ci si caca? (scusate queste parole, ma quanto ci vò, ci vò! La gente è sfiduciata, ovviamente, verificando queste incapacità ed incoerenze, che dire, che fare? E’ Rasseganata!! Cordiali saluti,

Mario Marchese, Comitato Difesa Ospedale di Atri