AUGURI A DOMENICO MARCOZZI PER GLI 80 ANNI

TESTIMONE DI UNA RAI CHE NON C'E' PIU'...

Il 25 marzo compie 80 anni Domenico Marcozzi, giornalista sportivo e consigliere professionale del SGA (Sindacato Giornalisti Abruzzesi). Nato a L’Aquila, da papà teramano (come si evince dal cognome) e da mamma siciliana, ha cominciato da ragazzo l’attività giornalistica.

Entrato in RAI, il suo nome è legato al primo TG regionale, la sera di sabato 15 dicembre 1979, mentre tutti gli abruzzesi erano incollati davanti al piccolo schermo. Il primo notiziario, all’ora di cena, fu brevemente presentato dal Capo Redattore Giuseppe Mori, seguito da Giovanni Verna, più tardi Capo Redattore, sempre a Pescara, per il telegiornale “civile”. La pagina sportiva fu affidata a Mimmo Marcozzi.

Molto attivo in ambito sindacale e politico, il giornalista Marcozzi si è specializzato nel rugby, lo sport che ha raggiunto le vette a L’Aquila, e forse per questo, poco amato e praticato a Pescara. Ma nel 2014 un libro sulla pallovale fu presentato al Parco dei Gesuiti, proprio da Domenico Marcozzi.

Appassionato anche di altri sport, Mimmo è amico di Giovanni Galeone, il Vate del pallone, il più amato allenatore del Pescara. Con il Gale, Eriberto Mastromattei, Valerio Santilli e Nevio Piscione, ha vissuto una sgargiante pagina di una Pescara che non c’è più, eppure erano gli anni ’80. Il Pescara con Galeone aveva raggiunto ottime posizione, e qualche sognatore parlò pure di possibilità di sfiorare la zona UEFA. La passione sportiva era condivisa in redazione con il signore del calcio, Mario Santarelli, entrato nell’agone di 90° minuto, per raccontare quasi esclusivamente il Delfino, Mario Bossone, ecologista incallito e praticante della pesca a mosca, Francesco Saverio Gargaguso, appassionato di automobili, non solo d’epoca e di politica dei trasporti e Gianfranco Mazzoni, esperto di Formula1. Unica donna con passione sportiva, Ivana Vaccari, poi trasferita a Roma.

La passione era condivisa anche con Giovanni Verna, raramente presente allo stadio, se non per registrare le esclamazioni e le emozioni di politici e amministratori, e spesso nell’ufficio di Santarelli, quando il Pescara giocava in trasferta, per la diretta in bassa frequenza.

Mimmo Marcozzi, collocato in pensione per ragioni anagrafiche, ha continuato a lavorare nel giornalismo, a livello professionale e sindacale. E’ rimasto vicino all’amata sede di Via De Amicis, perché abita ad un tiro di schioppo, all’ombra della Chiesa di S. Antonio, a due passi dal mare, dove si reca puntualmente ogni estate con l’inconfondibile tenuta balneare e gli occhiali da sole. Sprigiona simpatia da ogni poro. E’ ormai uno dei pochi nei quali puoi percepire la RAI come una famiglia e non come un’azienda. Imago brevis di una RAI che non c’è più, forse complice pure la rivoluzione internetica, ma comunque sia non c’è più.

SANTINO VERNA