Opinioni \ Riflessioni

CRISI UCRAINA: TRA SANZIONI E SPERANZE

Sabato 12 Marzo ore 13,30 circa. TG2 da la notizia che Biden ha dichiarato che non entrerà in modo diretto nella guerra altrimenti sarebbe terza guerra mondiale. Un coro spontaneo mi esce dalla bocca “scemo, scemo, scemo”. Mia moglie cambia canale e va al TG1 stessa notizia e il coro mi esce di nuovo spontaneo e non aggiungo il seguito del coro da stadio.

Ragiono entro di me e mi domando. 1) sono circa 4 mesi che state parlando e solo adesso ti accorgi che potrebbe scoppiare la terza guerra mondiale? 2) I tuoi servizi segreti, che sono i migliori del mondo, non ti hanno segnalato questa eventualità?

Il pomeriggio apro il computer e do uno sguardo ai seguenti giornali: Il Messaggero, La Repubblica, Il Giornale e Libero. La notizia non è riportata. Allora i chiedo hanno sbagliato i TG o sono i giornali a fare disinformazione, visto che la notizia è importante? Boh!

Domenica 13 marzo. Leggo i titoli di alcuni giornali “la pace passa per Roma”. Cerco di capire se a mediare fosse il Vaticano o il governo italiano, ma non trovo nulla. Il 14 arriva la risposta.

A Roma si sono incontrati, presso il prestigioso albergo Cavalieri Hilton, Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza della Casa Bianca, e Yang Jiechi, responsabile della politica estera del Comitato Centrale Comunista della Cina. Non ho capito se l’incontro sia stato chiesto dalla Cina o dagli americani.

All’ordine del giorno la questione ucraina. Sono state 9 ore di colloqui e il risultato finale, secondo quello che hanno riportato i giornali sono state le minacce e le sanzioni contro la Cina qualora aiutasse la Russia. Non vorrei essere irriverente ma penso che la Cina si sia fatta una sonora risata. La Cina già nel passato ha avuto sanzioni dal mondo occidentale e ne è uscita più forte e potente di prima.

Di tutta la questione non riuscito a capire l’accanimento degli USA e i maggiori attori contro il raggiungimento della pace. Se qualcuno l’avesse capito fatemelo sapere altrimenti devo credere alle malelingue che dicono che il figlio di Biden abbia società in Ucraina.

15 marzo Zelensky dichiara che “non possiamo entrare nella NATO, va ammesso”. Questa è una bomba, però prima di entusiasmarmi ricordo che Zelensky queste dichiarazioni le fa in TV e non le porta al tavolo dei negoziati. L’altra settimana aveva dichiarato che era d’accordo sul Dombass e Crimea ma poi il ministro degli esteri Kuleba alla fine dell’incontro, in Turchia, pronuncia la nefasta e infausta frase “non ci sono stati progressi”.

Da giovedì 10 marzo la Russia, che si era impantanata per i nostri giornalisti, ha aumentato il fuoco, ha conquistato quasi tutta l’Ucraina, ha bombardato un ufficio con 400 istruttori militari tedeschi, olandesi, americani e australiani uccidendone 150, sono stati uccisi altri militari e civili (i numeri non li do perché la disinformazione è sovrana).

16 marzo. Lavrov, ministro degli esteri della Russia, in una intervista a RBC dice “lo status neutrale dell’Ucraina viene discusso seriamente, chiaramente, insieme alle garanzie di sicurezza”. La sera dal computer leggo che il FinancialTimes, giornale economico inglese, ha pubblicato l’accordo tra Russia e Ucrainache prevede 15 punti. Ho anche letto che all’accordo mancano pochi dettagli.

Spero tanto che si a tutto vero e che si arrivi presto alla fine della guerra.

Nicola Dell’Arena