Opinioni \ Riflessioni

IL PAPA DA FAZIO 

Il Papa, domenica 6 febbraio, é stato intervistato da Fabio Fazio nella trasmissione “Che tempo che fa”.

A scanso di equivoci dico subito che la puntata non l’ho vista per 3 motivi: 1) la trasmissione non l’ho mai vista; 2) la Litizzetto mi è antipatica per le battute anticristiane; 3) c’era la nuova e non si poteva mancare.

L’intervista non è stata spontanea. Al tempo della prima ondata con il Papa in piazza S. Pietro vuota, Carboni, direttore del TG1 di allora, telefonò al Papa per invitarlo in una qualsiasi trasmissione della RAI. Il Papa accettò l’invito e si è arrivati a questa intervista da Fazio.

I dati: media 6.700.000 di ascolti con in picco di 8.700.000 e il 25, 4% di share. La media di Fazio non arriva al 10%. Una puntata così quando ricapiterà a Fazio?

Il Papa ha fatto bene ad andare in TV nonostante che abbia a disposizione tutti i potenti mezzi della Santa Sede? La mia immediata risposta è: ha fatto benissimo.

Domenica a sentire il Papa c’erano tutti. Cattolici, atei e persone che mai si sognano di andare in chiesa o di sentire quello che il Papa dice la domenica a mezzogiorno. Non andando questi dal Papa il Papa è andato incontro a loro.

Nell’intervista sono stati toccati diversi argomenti su cui il Papa ha scritto e detto molto.

Migranti. Le parole sui migranti sono pesantissime e di una gravità inaudita. Riporto qualche frase. “Quello che si fa con i migranti è criminale”. “In Libia ci sono dei veri e propri lager”. “Il Mediterraneo è il cimitero più grande d’Europa”.

Anche Giovanni Paolo II usò parole gravissime contro la mafia, ma la mafia continua a lavorare e prosperare.

Non commento stata e dico solo due cose: 1) il linguaggio pesante di un pontefice non mi piace; 2) sull’immigrazione non sono per niente d’accordo con il Papa.

Guerra. Sulle guerre il Papa dice: 1) Non voglio fare il tragico, ma quello che è importante oggi è la guerra: economica commerciale o altro; 2) Si pensa prima alla guerra e poi alle persone, si pensa a guerra e armi mentre le persone passano in secondo piano; 3) Il conflitto bellico è il controsenso della creazione; 4) Dio crea uomo e donna. Ma poi arriva una guerra tra fratelli, uno cattivo contro un innocente, per invidia, e poi una guerra culturale. Subito vengono le guerre. La guerra, nella Bibbia, arriva subito dopo la creazione con la lotta tra Caino e Abele.

Grandi parole del Papa sulla guerra. Bisogna educare le persone a far sì che le guerre non ci siano, ma temo che sarà una lotta senza risultato.

Il Papa ha conquistato gli ascoltatori per essersi messo in una posizione tra il divino e l’umano. Non ha scontentato e messo paura e nessuno quando ha parlato delle cose divine. È piaciuto tanto quando ha parlato delle cose umane e del fatto che a lui piace vivere con la gente.

Nicola Dell’Arena