Conclusi a Scerne di Pineto i lavori del convegno
“La denatalità fenomeno stabilmente espansivo:
prospettive per il futuro”
 

Il Ministro Elena Bonetti intervenuta in collegamento video: «Le politiche familiari non siano semplicemente riparative di situazioni di disagio ma strutturino in modo stabile una prospettiva di vita per gli uomini e le donne».

Oltre cinquanta esperti provenienti dall’intero territorio nazionale si sono incontrati oggi a Scerne di Pineto per il convegno “La denatalità fenomeno stabilmente espansivo: prospettive per il futuro”, promosso dalla Diocesi di Teramo-Atri in occasione della 44ma Giornata Nazionale per la Vita.

Gli studiosi hanno analizzato e approfondito ogni sfaccettatura legata al fenomeno della denatalità: dagli aspetti medico-scientifici a quelli economici, sociali, culturali e mediatici, al termine di un lavoro di gruppo condotto da dieci Dipartimenti di Ostetricia e Ginecologia (afferenti alle Università di Ancona, Chieti-Pescara, Ferrara, Foggia, L’Aquila, Roma Campus Biomedico, Roma Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma Università “La Sapienza” Policlinico Sant’Andrea, Roma “La Sapienza” Policlinico Umberto I e Roma Tor Vergata) sotto il coordinamento del Professor Domenico Arduini, ginecologo dell’Università di Roma Tor Vergata.

Il consesso ha ricevuto in apertura di giornata il beneaugurante saluto e la benedizione di Papa Francesco. In un telegramma il Pontefice ha espresso «apprezzamento per l’attenzione a una tematica quanto mai attuale, che richiede di essere affrontata con coraggio e approccio interdisciplinare».

Presenti al convegno il Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti e il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, che hanno illustrato le recenti misure adottate a sostegno delle famiglie in ambito nazionale e regionale.

Sottoscritto un documento finale: “L’impulso alla natalità come espressione di un rinnovato indirizzo accademico. La denatalità – affermano i Ginecologi e gli Ostetrici del gruppo di lavoro – sta assumendo aspetti che minano anche la sicurezza nazionale ed il futuro dell'Italia. Le motivazioni che giustificano il calo delle nascite sono svariate e di diversa natura, in parte note e spesso discusse, con tentativi di correzione che non stanno dando risultati visibili. La convinzione è che tali ragioni siano più conseguenze che cause primarie, mentre quelle profonde non vengono intaccate se non in minima ed insignificante parte. Sotto accusa è la società dell'iper-consumo legato ad un individualismo celebrato da un sistema economico e culturale che sembra travolgere tutto. L'egolatria dei social riduce gli orizzonti esistenziali. Tutto contribuisce ad impedire di accettare la sfida della genitorialità.

Facendo proprie le preoccupazioni per “l’inverno demografico” manifestate dal Santo Padre e i timori espressi dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, i firmatari chiedono che la problematica della denatalità «non venga confinata in rigidi spazi, siano essi lavorativi, sociali o ecologici, ma si apra ad un nuovo rinascimento culturale sull’argomento, ed intendono impegnarsi nel sostenere, nei propri ambiti di ricerca e della didattica, le diverse realtà educative».