Fondo complementare PNRR: alla Provincia di Teramo
9 milioni e 700 mila euro per il miglioramento della rete stradale delle “aree interne”.

La programmazione va approvata in Assemblea dei Sindaci 

Oltre 9 milioni di euro per il miglioramento della rete stradale sono state destinate alla Provincia di Teramo per la sistemazione delle “aree interne” così come individuate dall’Agenzia per la coesione territoriale. Le aree, quindi, non coincidono con i territori provinciali, né ricomprendono tutti i Comuni dell’area montana teramana: Teramo sarà soggetto attuatore della manutenzione nelle aree “Alto Aterno - Gran Sasso – Laga” e “Valfino-Vestina” essendo la provincia con più Comuni ricompresi nei territori individuati.

Le risorse sono così suddivise: 5 milioni 516 mila euro per l’area Gran Sasso-Laga e Alto Aterno e 4 milioni 4 175 mila euro per quella Valfino-Vestina.

Il finanziamento – un fondo complementare PNRR del Ministero delle Infrastrutture – deve essere utilizzato non per fare una semplice manutenzione straordinaria ma per migliorare l’accessibilità delle aree interne e devono essere inquadrati in un piano organico rispetto alle condizioni “trasportistiche”: possono riguardare strade di competenza regionale, provinciale o comunale, qualora queste ultime rappresentino l’unica via di comunicazione tra comuni contermini appartenenti all’area.

La programmazione degli interventi, spalmata su sei anni fino al 2026, proprio per il suo valore strategico e di area vasta, deve essere discusso ed approvato in Assemblea dei Sindaci.

Il presidente di Bonaventura ha convocato un primo incontro per venerdì 19 novembre alle ore 12 alla sala polifunzionale di Via Comi; i tempi sono stretti, il Piano va approvato in Assemblea entro il 31 dicembre.

Una battaglia vinta dall’Upi – commenta il Presidente – all’inizio il Governo non voleva utilizzare i fondi straordinari per le strade: bene abbiamo fatto ad insistere dimostrando che lo stato delle reti stradali soprattutto quelle delle aree interne, rappresenta, dopo dieci anni di risorse insufficienti e intermittenti, una vera emergenza. Un biglietto da visita pessimo per il turismo, una iattura per quelle comunità che hanno resistito in aree dove le vie di comunicazione rappresentano un costo economico e sociale molto pesante”.

Vediamo i Comuni coinvolti:

Alto Aterno - Gran Sasso Laga: Campli, Campotosto, Capitignano, Civitella del Tronto; Colledara, Cortino, Crognaleto, Fano Adriano, Montereale, Montorio al Vomano, Pietracamela, Rocca Santa Maria, Torricella Sicura, Tossicia, Valle Castellana.

Valfino-Vestina: Arsita, Bisenti, Brittoli, Carpineto della Nora, Castel Castagna, Castelli, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Cermignano, Civitella Casanova, Corvara, Elice, Farindola; Isola del Gran Sasso d'Italia, Montebello di Bertona, Montefino, Penna Sant'Andrea, Vicoli, Villa Celiera. Ai Presidenti delle Province dell’Aquila e Pescara.

“Adesso ci aspettiamo oltre che alla semplificazione delle procedure, previste, anche quelle per l’assunzione di personale. Intravediamo già delle criticità rispetto al meccanismo previsto dal Ministero della Funzione Pubblica rispetto a questi elenchi nazionali cui attingere: i professionisti non trovano convenienti le condizioni, i giovani sono da formare. Quest’incrocio al vertice al momento pare più un imbuto: vedremo c’è spazio per migliorare. Certamente un’ottima notizia” chioda Di Bonaventura.

Nota aree interne SNAI

La Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) rappresenta una politica nazionale innovativa di sviluppo e coesione territoriale che mira a contrastare  la marginalizzazione ed i fenomeni di declino demografico propri delle aree interne del nostro Paese. Un progetto ambizioso di politica place based, che ha sviluppato nuove modalità di governance locale multilivello volte ad affrontare, attraverso l’adozione di un approccio integrato orientato alla promozione e allo sviluppo locale, le sfide demografiche e dare    risposta ai bisogni di territori caratterizzati da importanti svantaggi di natura geografica o demografica. Territori fragili, distanti dai centri principali di offerta dei servizi essenziali e troppo spesso abbandonati a loro stessi, che però coprono complessivamente il 60% dell’intera superficie del territorio nazionale, il 52% dei Comuni ed il 22% della popolazione. L’Italia più “vera” ed anche più autentica, la cui esigenza primaria è quella di potervi ancora risiedere, oppure tornare. Le aree selezionate dalla SNAI sono settantadue; ne fanno parte complessivamente 1077 comuni per circa 2.072.718 abitanti.