I NOVANTA ANNI DI DONATO DE FRANCESCO.

UN VEGLIARDO DELLA CULTURA
RADIOTELEVISIVA ABRUZZESE

Ha compiuto novanta primavere uno dei protagonisti della RAI abruzzese di un tempo: Donato De Francesco, programmista della sede di Pescara. Nato nel 1931 a S. Eusanio del Sangro, è pertanto compaesano di Don Cesare De Titta, sacerdote-umanista, esponente dell’Arcadia abruzzese del primo quarto del XX secolo, insieme a Don Luigi Illuminati, Don Evandro Marcolongo e Modesto Della Porta.

Donato, impegnato anche nell’attività amministrativa del comune natio, conobbe, durante i primi vagiti del piccolo schermo Mike Bongiorno e si confrontò con la vorticosa Milano avviata al boom economico. Entrato in RAI in veste di programmista, arrivava da S. Eusanio, non di rado, assieme al tecnico di Gessopalena, Vincenzo Melchiorre. Durante l’ora di viaggio dal comune della provincia di Chieti alla sede in pieno centro di Pescara, pregavano il Rosario.

Il programmista di S. Eusanio divenne famoso nel 1979, proprio nell’anno in cui, dopo alcuni mesi di sperimentazione, veniva avviato il TG regionale, presentato dal barbato direttore Giuseppe Mori. L’intervista al compaesano ultranovantenne Antonio Angelucci, originario di Castel Frentano, ma a tutti gli effetti del paese di De Titta, andò in onda su RAI 3, con voce fuori campo di Carlo Orsini e riprese di Amedeo Fortunati.

Zi ‘Ntonio, com’era affettuosamente chiamato, un personaggio che non fa storia. Nella storia e, in pari tempo, fuori dalla storia. Anche nelle delicate caratteristiche fisiche di anziano dalla pelle consumata dal tempo, i capelli bianchi rimasti lisci, i baffi appena accennati, l’abbigliamento semplice. Viveva da solo, vedovo, dopo un’esperienza di sofferenza in giovinezza perché era stato rinchiuso in ospedale psichiatrico. Tornato a S. Eusanio, continuò fin quasi all’ultimo respiro il lavoro del contadino, affiancato dall’inseparabile asinello grigio.

Il pranzo era costituito, nella spartana cucina, da mezzo kg.di pasta, accompagnato da qualche bicchiere di vino rosso. Riusciva a digerire il sostanzioso pasto, perché sempre in movimento. Saliva sulla scala a pioli e accoglieva tutti con rispetto e generosità. Era un uomo di fede, come si evince nel filmato, e la esternava con la preghiera quotidiana, fermandosi a mezzogiorno, con il suono dell’Angelus, come nella tela di Francois Millet, una carezza e insieme uno schiaffo alla laicissima Francia.

Donato De Francesco ha firmato altre trasmissioni, mandate in onda da RAI 3, ma anche dalla radio, durante i programmi regionali, in onda, negli ultimi tempi, nel primo pomeriggio dei feriali. Molti ricordano la trasmissione, moderata da Franco Farias, allora programmista e regista come Maria Rosaria La Morgia (era il 1983), con il Prof. Alfonso Bizzarri, docente di storia e filosofia nei licei e direttore della corale “S. Cecilia”, presso la Parrocchia del Sacro Cuore a Pescara, insigne musicista. La discussione riguardò Antonio Di Jorio, padre della canzone abruzzese d’autore e artista poliedrico, con il quale il Prof. Bizzarri, proveniente da una dinastia di musicisti di Morro d’Oro si era confrontato poco tempo prima, con la direzione del coro folkloristico di Atri, con eponimo il maestro di Atessa. Con il coro si era esibito in tutta Europa, grazie all’ottima formazione di voci miste, provenienti dalla schola cantorum “S. Francesco”, sempre nella cittadina acquaviviana.

La querelle anticipò un argomento che sarebbe diventato forte negli anni seguenti, grazie al contributo di docenti universitari e alla passione di alcuni giovani: canto popolare o d’autore? De Francesco difendeva quello popolare, promosso dall’etnomusicologia o antropologia della musica, mentre il Prof.Bizzarri era dalla parte della musica d’autore, rielaborata polifonicamente.

Con la fine dei programmi televisivi e radiofonici, per una riforma della TV di Stato, finirono i contributi di Donato De Francesco. Le “pizze” giacevano nella nastroteca di Via De Amicis, accanto agli studi dei redattori, nel piano superiore dello stabile. E con esse anche gli “Obiettivi” del Dott. Giuseppe Mori. Ma non finì la grinta dell’insigne cittadino di S. Eusanio del Sangro.

Poco prima della pandemia Donato è tornato alla ribalta, grazie al Prof. Paolo De Lucia, allievo di Adriano Bausola, docente di filosofia all’Università degli Studi di Genova, originario di Giulianova, e al giornalista Paolo Martocchia, collaboratore di “Avvenire”. Una seconda giovinezza dove tornano con più vigore le teorie del filosofo-contadino.

Auguri Donato per la cifra tonda! Donato De Francesco è uno dei vegliardi della cultura radiotelevisiva abruzzese, il cui alter ego è l’ultranovantenne Raffaele Fraticelli, poeta e cartellonista, per l’occasione cantore e chitarrista, immagine di un Abruzzo concluso, ma non sepolto.

SANTINO VERNA