AFFETTUOSO RICORDO DI MARIA PISCIELLA

E’ entrata nella Pasqua eterna, mentre nella Cattedrale di Atri era ancora aperta la Porta Santa, Maria Pisciella, solerte maestra di ricamo, profondamente religiosa.

Era nata nel 1924, ed era vissuta all’ombra della Cattedrale. Il fratello Giulio, nato nel giorno in cui spirava il fratello maggiore con il suo stesso nome, gravemente ammalato, era componente dell’AC di Atri, impiegato presso l’ospedale-civile e tra i protagonisti dei “Siparietti”, spettacoli “fatti in casa”, presso il Teatrino “Mandocchi”.

Maria aveva appreso e coltivato l’arte del ricamo, dalle Figlie dei SS. Cuori di Gesù e Maria (Ravasco) presso l’Istituto “Mandocchi”, sotto la guida della storica Superiora Suor Giuseppina Calleri. Lo stabile accoglieva quotidianamente un centinaio di ragazze, provenienti da Atri e dai paesi vicini, per apprendere il ricamo, il taglio e il cucito. Diverse ragazze abbracciarono lo stato della vita religiosa, e alcune andarono in missione nei Paesi d’oltreoceano.

Maria era componente dell’AC femminile di Atri e del coro folkloristico “Hatria”, diretto dal M° Gino De Petris. La compagine canora, assemblava, le voci della cantoria di S. Francesco con le ricamatrici dell’istituto “Mandocchi”.

Per ogni sacerdote novello di Atri, Maria ha confezionato il corredo, l’occorrente per la celebrazione dell’Eucarestia, il purificatoio per astergere il calice, il manutergio per asciugare le mani dopo il lavabo e la palla, manufatto dal nome strano di derivazione latina (“pallium”, indumento), per coprire nel corso del sacrificio eucaristico, prima la patena con l’ostia magna e poi, con il vino all’interno, il calice.

Maria ha lavorato fino agli ultimi anni della non breve vita, assistita dalla cognata Lucia e dai nipoti Concetta, Michela e Domenico, nel ricordo del fratello Giulio, prematuramente scomparso nel 2003. Ha portato avanti il segno del talento, nella casa appena fuori porta S. Domenico, con la veduta della torre di S. Maria, circondata dalle costruzioni del pieno centro storico.

Ricordiamo Maria nella preghiera, e ci associamo al dolore di tutti i suoi cari, nella certezza della Resurrezione.

SANTINO VERNA