ATRI E' DESERTA POLITICAMENTE
E INTELLETTUALMENTE !
 

Egregio Signor Sindaco, dopo molti mesi ho assistito alla seduta del “Consiglio Comunale di Atri del 28-Luglio-2021”, in “presenza” come si dice oggi. In sala c’erano 2 persone, io ed un’altra, poi sono venuti due parenti di un Assessore e di un Consigliere di opposizione del Pd, ma sono andati via quasi subito. Ma non è di questo che volevo parlare o far notare alla SV.

Certo, come diceva il buon Astolfi, si è discusso, ovvero portato in discussione dall’Amministrazione Comunale, interessanti problemi della città della collettività, ma dalla opposizione non è uscita nemmeno una parola, di merito ed in merito. Tutto bene? No direi, da cittadino, vista la situazione della città, delle frazioni, della occupazione intellettuale  o meno, del Commercio, dell’Artigianato, del Turismo, delle strutture recettive (Hotel), comunque della situazione degli Opifici i questa città, dei Servizi di questa città, del turismo residenziale in questa città, manco l’ombra (l’Hotel du Parck, chiuso da qualche anno), da una immagine di abbandono e desertificazione della città, anche attigua ad un patrimonio che poche regioni-città hanno ciòè, la Villa Comunale. Anche quella realtà avete saputo distruggere, pur spendendoci soldi, ma per non fare nulla, invece che assumere GIARDINIERI  che la potevano, come sempre è stato fatto, curare, e preservarla da questa barbarie. Ma a chi frega tutto questo? A nessuno. Atri è deserta intellettualmente!!!! Politicamente!!! E NON rappresentata in ogni dove.

Vogliamo parlare di occupazione giovanile? Manco a dirlo? Vogliamo parlare di Servizi? Del Tribunale sperperato, bello che seppellito, mentre altre città abruzzesi, anche ad oggi combattono per non farli chiudere quello che in Atri è chiuso da 10 anni? Ma in Atri, con il vostro avvento, è stato possibile e senza colpo ferire. Vogliamo parlare della Università? Che è bello che è morto, ripreso da Teramo, ed Atri nulla ha detto in merito, dopo che la stessa aveva assurto a clamori a livello Nazionale, ma ed anche Europeo (pensate che vi insegnava, chi era tra il corpo docenti, oltre illustri giornalisti di importanti testate sportive nazionali, anche il dr Gravina, oggi Presidente della FGCI).

Ma a chi frega tutto questo?

Vogliamo parlare dell’Ospedale S. Liberatore? Nulla di Nulla, avete fatto a gara chi le sparava di più per ridimensionarlo, cosi come avvenuto con il recente “PIANO DI RIORDINO DELLA RETE OSPEDALIERA IN ABRUZZO”. Regione Abruzzo,  da voi amministrata (Lega-F.lli d’It.-Forza Italia), cosi come la Provincia, il Comune, la ASL di Teramo (direttore Generale e direttore Sanitario di vostra specifica nomina, Brucchi e Di Giosia). Un bel “FILOTTO” direi...

E per l’ASL, anche questi una “bella accoppiata”,  ma sempre a danno di Atri.

Tradendo, ricordate, la “PROMESSA della VERI’, di DI MATTEO, di GIANVITTORIO, di MARSILIO”  che nessuno avrebbe dimenticato il sacrificio di Atri, degli atriani e degli operatori del S. Liberatore., dopo che si sono prestati, per responsabilità amministrativa  e politica  vostra, ad essere “Ospedale tutto Covid19, sia nel 2020 che nel 2021”.

Con il “Riordino della Rete Ospedaliera, l’unico Ospedale PUNITO dalla Regione”, è stato proprio Atri. Dei 17 Ospedali pubblici, tra quelli del DEA di 1°Livello n°4, e quelli di  I° Livello n° 8, e poi quelli di Base, n° 7, ed altri più territoriali. L’UNICO Ospedale, ad essere stato RIDIMENSIONATO, altro che riavere la OSTETRICIA e GINECOLOGIA e PUNTO NASCITE, E’ STATO IL S. LIBERATORE DI ATRI (l’Ostetricia e la ginecologia, lo hanno riavuto Penne ed Ortona, e le cliniche private del pescarese, ma per ATRI NULLA).

Nulla di Nulla  in più ci hanno concesso, anzi e purtroppo, ci hanno chiuso, dicevo, la UOSD di PEDIATRIA e la Neonatologia, la Urologia UOSD, trasformandola, (trasferendo 2 medici su 3  a Teramo), come un Ambulatorio, un Day Surgery. Dopo immani sacrifici per recuperarlo a questo ruolo fatti negli ultimi anni, dopo l’accanimento dei vari Del Turco, Chiodi, D’Alfonso contro questa istanza di servizio che coinvolge gli interessi di tutto il territorio dei Comuni dell’Area Vasta, 14 Comuni. Siamo ancora senza Cardiologia, si fa ambulatorio, ma senza (si dice) adeguate apparecchiature dovute ad una qualsiasi realtà cardiologica stante lo svecchiamento delle strutture ed attrezzature.

Nulla di Nulla, se ne poteva parlare almeno in questo “Consiglio Comunale”, materia sicuramente inseribile nell’ATTIVITA’ della attuale Amministrazione Comunale, cioè nel suo Conto-Bilancio-Consuntivo dell’anno 2020. Attività svolta, o meglio NON svolta da questa amministrazione, del Sindaco Ferretti, in questi anni.

Ormai sono ben 13 anni di seguito che gestite le sorti di Atri, e si vede a che livello è stato portato, qualche domanda sarebbe opportuno portarlo avanti, penso che ve lo siete fatti, cioè di un vostro possibile fallimento, oppure, ed almeno di una insufficienza ad affrontare i tanti problemi di Atri. Oppure avete anche la presunzione di pensare che avete fatto tutto , e di tutto, in bene?

Ma a chi parlo io?? Direi al vento, stante che a tutti va bene questa situazione, compreso alcune opposizioni, più o meno,  e soprattutto al popolo atriano da cui non ho mai sentito lamenti alcuno per quanto stanno facendo la vostra gestione e politica a tutti i livelli, determinando le gestioni in essere, e di cui sopra.

Ecco, caro Astolfi, hai proprio ragione a comportarti così, a comportarvi così, tanto a nessuno frega nulla, e riavrete i voti e i consensi davanti a questa  città , ormai “spenta, offesa, vilipesa” da più parti, e da anni ormai.

Voi avete deciso su Atri, sui giovani di Atri, che sono tutti scomparsi, con lauree titoli andandosene in Europa, ed al massimo nei paesi della costa, perché qui, è tutto spento, morto, senza alcuna speranza politica o amministrativa per cambiare l’andazzo.

Nessun INVESTIMENTO, e quantomeno interessamento, si è visto, né nell’Artigianato, nè nel Turismo, né nei Servizi, né nell’Industria, né nel Commercio, e soprattutto NESSUNA tutela verso la nostra ricchezza principale, l’ OSPEDALE S. LIBERATORE.  Altro che gli anni 50-60, che ho vissuto anche io da giovane, così come lo stanno vivendo moltissimi giovani in Atri, laureati o meno che siano, se ne vanno, sono costretti ad emigrare, così come negli anni 50-60, anche se hanno titoli da vendere.

Ora qui ci sono solo dei “leccaculo e  dei disimpegnati”. E le cose per forza vanno così!!!

Cordiali saluti,

Mario Marchese, Circolo della Sinistra Indipendente E. Berlinguer-Atri