Riflessioni \ Opinioni

LA SFIDA PER LA POLTRONA DI ROMA

Sindaco di Roma, la sfida è iniziata, è partita la campagna per l’elezione a sindaco per i prossimi 4 anni. Sono in3 acontendersi la  vittoria: 1) Roberto Gualtieri del PD; 2) Virginia Raggi del M5s e Enrico Michetti del centro destra unito, gli altri sono di semplice disturbo.

Ci sono due personaggi nuovi, Michetti e Gualtieri e uno consolidato Raggi. Gualtieri fino a 2 anni fa era uno sconosciuto economista dipendente della CEE che è stato nominato ministro dell’Economia nel Conte 2 e che con Draghi non è stato rinominato.

Michetti è il più sconosciuto di tutti. Professore di Diritto amministrativo all’Università di Cassino e consulente per migliaia di sindaci italiani. Praticamente, non è stato mai operativo, ma conosce benissimo la macchina amministrativa e burocratica dei comuni e certamente non la farebbe sbandare nel circuito pericoloso di Roma.

I sondaggi di questo periodo danno Michetti 35%, Gualtieri 30% e la Raggi al 20% e gli altri sono di disturbo.

Io, che non metto mai in dubbio i sondaggi, tenendo conto del margine di errore, dico che strano il centro destra che a livello nazionale sta al 50% a Roma al 35%. 

Il 20% della Raggi, rispetto al 15 % nazionale (che non ci credo) non deve stupire. Al di la del fatto che non l’ho votata e non la voterò è stato il miglior sindaco di Roma degli ultimi anni ed anche se non abbia risolto i problemi dei trasporti e della pulizia sarà rivotata.

La Raggi ha preso a modello la vituperata e odiosa Democrazia Cristiana. Per anni non ha fatto nulla in questo2021, apochi mesi dalle elezioni, ha riempito Roma di migliaia di piccoli cantieri facendo lavorare migliaia di piccole aziende che all’atto del voto se lo ricorderanno. I cittadini hanno la memoria corta e si ricorderanno di più i lavori di questo periodo che le cose non fatte in precedenza.

Avevo già finito di scrivere larticolo ma poi non l’ho salvato e così l’ho dovuto riscrivere e mentre riscrivo leggo che stanno cadendo delle tegole pericolose sulla testa della Raggi per via di alcune cene elettorali organizzate sui terrazzi di due alberghi di lusso. Non dico di più.

Gualtieri durante una manifestazione a Centocelle, quartiere di estrema  periferia di Roma, ha detto: “i progetti non c'erano proprio (colpa della Raggi). Ora abbiamo un'opportunità unica e un rischio drammatico. Il Recovery Plan che abbiamo ottenuto a Bruxelles prevede tantissime risorse, di cui alcune già attribuite, come quelle di Roma Caput Mundi, ma ci sono tantissime altre risorse che sono quelle di tutti i capitoli del Pnrr dagli asili nido alle colonnine elettriche all'edilizia sociale, la forestazione urbana e molto altro. Sono tantissime risorse che saranno attinte dalle amministrazioni locali che sapranno presentarsi con progetti e non con idee”.

La Meloni in una manifestazione di presentazione di Michetti a piazza Vittorio, in pieno centro di Roma, ha detto: “Gualtieri, come ministro non ha messo nulla per Roma nel Recovery Plan. E’stato Draghi, su nostra richiesta ad inserire dei progetti per Roma”.

Due versioni completamente diverse. Chi mente? Non so rispondere, perché per poter rispondere bisogna studiare il Pnrr della prima (Conte) e seconda versione (Draghi).

Dell’Arena Nicola