CENTO ANNI FA NASCEVA L’AVVOCATO SAVERIO MATTUCCI

UN UOMO DI FEDE E DI AZIONE

Il 20 luglio 1921 nasceva in Atri, il Comm. Avv. Saverio Mattucci, storico Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale-Civile “San Liberatore”. Proveniva da una distinta famiglia della città dei calanchi. Il cugino del papà Arnaldo, l’Avv. Nicola, prematuramente scomparso nel 1961, aveva la passione della filosofia e dell’archeologia e aveva composto, con la musica del M° Antonio Di Jorio, “La canzone de lu grane”, tra le più conosciute del canzoniere regionale.

Don Saverio, com’era affettuosamente chiamato, si laureò in giurisprudenza e cominciò subito a praticare l’avvocatura. Fu tra i fondatori, nel 1945, del Circolo Studentesco di Atri, l’associazione più longeva della città degli Acquaviva. Fu anche solerte guida nel consiglio di amministrazione della Tercas.

Ma l’opera più ricordata dell’Avv. Mattucci, la presidenza del nosocomio atriano. Con l’Avvocato, l’ospedale spiccò il volo. Nel 1957 era cominciata la costruzione del nuovo stabile nel rione S. Antonio, entrato in funzione quattro anni dopo. Atri, in quegli anni, al di fuori della cerchia dei sovrintendenti e degli storici dell’arte, era più conosciuta per l’ospedale che per i monumenti, sparsi maggiormente nel centro storico, dove si raccontano tre mila anni di storia.

L’Avv. Mattucci dava esempio con la levatura morale, e con l’instancabile impegno per l’ospedale, rinomato non solo per la professionalità di medici, paramedici e personale subalterno e ausiliario, e anche per la presenza delle Suore dedite senza riserve ai tanti degenti (allora i ricoveri duravano tanti giorni, e si passava sovente la domenica nelle divisioni), ma pure per la cucina, saporita, familiare e artigianale. Con la gioia dei ricoverati del Prof. Tommaso De Jure, pronti a gustare un lauto pasto da ristorante, senza ristrettezze, come avveniva per i pazienti diabetici o con particolari problemi.

Finita l’esperienza della presidenza dell’ospedale, allora autonomo e con i consiglieri nominati dai principali partiti e dalla diocesi (Atri fino al 1986 aveva l’autonomia ecclesiale), per il nosocomio cominciò lentamente una nuova pagina. Anche con una situazione di geografia umana, ovvero lo sviluppo dell’ospedale di Pescara, dove cominciarono ad andare pazienti provenienti dalla città dannunziana, Montesilvano e talvolta anche dal Sud-Vomano, in precedenza rivolti verso Atri.

L’Avvocato Mattucci continuò la professione legale, nello studio in pieno centro di Atri, con il figlio Avv. Fortunato Nicola e il nipote Avv.  Pierluigi, mentre l’altro figlio Dott. Arnaldo, era dirigente presso la divisione di ostetricia e ginecologia, sempre in Atri.

Uomo di fede e di azione, l’Avvocato era aperto al progresso e legato alla tradizione. Forte in lui il senso dell’amicizia. Si spense improvvisamente 22 anni fa, dopo aver vissuto serenamente con la consorte Signora Bianca Eugenii, i figli, le nuore e i nipoti, le feste natalizie.

L’Avvocato Saverio Mattucci da 5 anni è eponimo della via dove si affacciano la casa e lo studio, l’antica Via del commercio, ricordo dell’attigua Piazza del mercato, popolarmente detta “della verdura”, perché anticamente era sede del mercato ortofrutticolo all’aperto. La sua memoria resta in benedizione, per il bene compiuto e il lavoro di umanizzazione.

SANTINO VERNA