CASO PEDIATRIA OSPEDALE DI ATRI
"NON POSSIAMO STARE A GUARDARE!"

I Sindaci della Valle del Fino e Cellino insorgono:
Servizio fondamentale anche per i cittadini delle aree interne”
 

“Il reparto di Pediatria rappresenta un servizio fondamentale e imprescindibile per i residenti nelle aree interne e in particolare nei comuni della Valle del Fino, così come lo sono gli altri reparti e i servizi offerti dall’Ospedale San Liberatore di Atri. Come noto questi comuni sono lontani dai principali centri e caratterizzati da una viabilità precaria e difficoltosa. Il San Liberatore nei giorni più duri della pandemia da Covid-19 ha dimostrato la sua importanza e il suo prezioso ruolo, rispondendo in maniera eccellente all’emergenza. Un presidio che dovrebbe essere semmai rafforzato di personale e servizi, come più volte promesso dai vertici Asl”. Con queste parole i sindaci di comuni teramani della Valle del Fino (Catiuscia Cacciatore di Arsita, Vincenzo D’Ercole di Castiglione Messer Raimondo, Ernesto Piccari di Montefino e Alberto Giuliani di Castilenti) in rappresentanza anche dei cittadini di Bisenti, comune attualmente gestito da un commissario prefettizio, oltre al sindaco di Cellino Attanasio Giuseppe Del Papa, fanno sentire la loro voce alla luce delle notizie che circolano sul futuro del San Liberatore di Atri e che lasciano presagire un eventuale ridimensionamento del reparto Pediatria da H24 a H12 come paventato dai vertici della Asl di Teramo.

Noi sindaci delle aree interne – dichiarano gli amministratori della Valle del Fino – dobbiamo spesso combattere con ciò che ci viene tolto, con le chiusure e i ridimensionamenti e, soprattutto in materia sanitaria, non possiamo stare a guardare. I nostri cittadini hanno gli stessi diritti di chi vive nelle città più grandi. Non è possibile per dei genitori doversi rivolgere a ospedali che si trovano a oltre un’ora di macchina dalle loro abitazioni per far curare i propri figli. Il San Liberatore è fondamentale per un ampio territorio, per ora vogliamo capire bene come stanno le cose, con la certezza che se fossero confermate le voci sinora circolanti ci opporremo con tutte le nostre forze per difendere il nostro ospedale e il nostro diritto alla salute”.