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LA ROCCA DI CAPO D’ATRI: IMPRECISIONI E STORIA

Melchiorre Vincenzo ha un grande pregio. Ogni tanto lancia da facebook delle allettanti e felici provocazioni. Una delle ultime riguarda la rocca di Capo d’Atri (la mia rocca).

Nel 2017 ho scritto tanto su Indialogo sulla rocca. Ma dopo la provocazione di Vincenzo, e il successivo commento di Tiziano Tuttolani (che non conosco) devo aggiungere qualcosa.

Su facebook nasce un dialogo tra Tuttolani e Franco Giacintucci. Tuttolani “Sarebbe bello ripristinare la scalinata  dove era un tempo”, Giacintucci “la scala è dentro ma anticamente non c’è mai stata, io ci salivo arrampicandomi”. La risposta sicura di Tuttolani “ci stava, adesso è impossibile ricostruirla dov’era perché c’è attaccata una abitazione”.

Tutta questa sicurezza Tuttolani da dove la prende? Ha dei documenti che provano quello che dice?

La situazione negli anni 50 la descrivo. Si poteva salire sulla rocca dall’interno e dall’esterno rispetto alla porta.

Dall’interno a circa 2,30 dalla strada c’era una specie di finestra alla quale si arrivava arrampicandosi perché il muro era rotto in alcuni punti e permetteva la salita. Appena dopo la finestra c’era una piccola stanza e subito dopo una stanza più grande con un buco sulla soffitta. Questo fa pensare che con una scala di legno, facilmente da mettere e da togliere, si potesse salire sulla rocca.

Dall’esterno, vedendo la rocca da davanti forma una specie di trapezio isoscele. Sul lato obliquo c’è una scala fatta da roccia e dal ciglio esterno di mattoni. Alcuni ragazzi coraggiosi o incoscienti, tra i quali c’ero anch’io, salivamo da questa scala.

C’era una terza via, solo per incoscienti e c’ero anch’io, arrampicandosi sul davanti e con il muro rotto ed usurato si arrivava alla sommità. Con il muro liscio e nuovo non si poteva fare.

Nella zona della rocca ci sono 3 costruzioni: 1) il complesso ospedaliero realizzato nel 1500, e su di esso a Roma esiste un carteggio da aprire e leggere; 2) la casa Ferzetti (lu tnter perché tingeva la lana); 3) la casa Castagna (ex magazzini di proprietà di Gianvalerio).

Quando sono state costruite queste due case? Non lo so. Dalla fattura e dal colore dei mattoni sono di recente e quella di Ferzetti sembra più vecchia. Una mia opinione è che i magazzini di Gianvalerio siano degli anni 30 mentre quella di Ferzetti potrebbe risalire alla fine del 1800.

Quando si parla di queste cose bisogna ricordare che ad Atri c’è stato il sindaco Finocchi che è stato molto intraprendente e ha fatto realizzare molte costruzioni e soprattutto molte strade. Pertanto per alcune cose si può risalire a questo periodo e nell’archivio storico del comune tra i verbali del consiglio e il rispettivo carteggio potrebbero venire fuori tante cose belle e brutte ma soprattutto verità invece di opinioni e chiacchiere.  

Prima della costruzione della casa c’era la scalinata come afferma Tuttolani? Nulla posso dire, tutto è possibile anche se mi sembra strano che abbiano abbattuta la scala. Anche andando a rovistare nell’archivio del comune penso che sia difficile stabilire cosa ci fosse prima della costruzione della casa Ferzetti.

L’unica cosa che posso dire, perché l’ho visto, e che passando dal piano terra di casa Ferzetti si poteva accedere sul di dietro dove c’era uno spazio di circa1 metro per tutta la lunghezza della casa e poi tutto burrone e rocce e nessuna scala.

Nicola Dell’Arena