Opinioni \ Riflessioni

ARROGANZA E IPOCRISIA DA VENDERE 

Mentre scrivo, ma soprattutto mentre viene pubblicato, il governo sembra che si formerà con l’appoggio di tutti i partiti ad esclusione di Fratelli d’Italia della Meloni.

Ma in questo articolo parlo delle vicissitudini della caduta del governo Conte 2. Il governo Conte 2 è caduto sotto la mannaia di Renzi il quale si abbatte anche sulla formazione del Conte ter.

Alla fine della pantomima mi sono chiesto chi avesse vinto e chi avesse perso, ma non tra i personaggi in gioco.

Hanno perso l’arroganza, soprattutto quella del potere, e l’umiltà.

Non è un mistero che Renzi non digerisse sia Conte ma soprattutto Casalino. Per quali motivi lo sa solo Renzi. Sui giornali sono girate tante voci tra le quali quella di alcuni servizi sulla RAI fatti fare da Casalino contro Renzi.

Non è un mistero che Renzi non volesse Bonafede alla giustizia e la Azzolina all’istruzione. Su Bonafede, Renzi ha detto tante volte che la fiducia che ha dovuto votare, sotto ricatto della caduta del governo, gli è costato tanto e gli faceva venire il mal di pancia.

Per non parlare poi delle task-force, quella per gestire il Recovery Plan è stata bloccata da Renzi, e della nomina di Arcuri.

Dalle dichiarazioni ufficiali e in pubblico non è mai apparso qualcosa contro Conte ma nei discorsi a quattro occhi (andate a leggere quello che si son detti Renzi e un ex democristiano di sinistra deputato del PD) non è possibile che i renziani non abbiano detto Conte non l’avrebbero votato. Faraone, deputato renziano della Sicilia,  lo dice chiaramente, dopo la  nomina di Draghi, che riproporre gli stessi nomi è stata una provocazione più che una proposta.

Così arriva l’arroganza di Conte e Zingaretti. All’inizio dipingono Renzi come un pazzo irresponsabile e poi si arroccano sull’arroganza. Noi siamo i più bravi e i più belli, dopo di me il diluvio universale, non c’è un presidente del consiglio al di fuori di me. Tutti al grido o Conte o morte. Renzi li manda a casa senza complimenti.

Ha perso l’umiltà. In tutta la vicenda non c’è stato un personaggio che abbia utilizzato l’umiltà: Renzi, Zingaretti, Conte, Casalino, Franceschini ed in ultimo il redivivo Goffredo Bettini che sperava di risorgere.

Hanno vinto la falsità e l’ipocrisia. Tutti a dire: Mastella, Zingaretti, i voltagabbana, quelli de MAIE (che non sono cittadini italiani e sono stati votati all’estero), il redivivo Tabacci, che il loro passo lo facevano per il bene del Paese. Totò avrebbe detto “ma mi faccia il piacere”.

Tutte facce di bronzo. Tutta ipocrisia che potevano risparmiarci. Adesso tutti ad osannare il salvatore dell’Italia e del mondo. Mi dispiace che l’hanno appiccicato a Draghi, che è una persona onesta, preparata e competente, ma queste falsità e queste ipocrisie mi fanno venire il mal di pancia.

Nicola Dell’Arena