CONDIVIDO LA POSIZIONE ASSUNTA DAL SINDACO

L'OSPEDALE DI ATRI NON PUO' ESSERE TUTTO COVID 19!

Egregio Signor Sindaco, 

CONDIVIDO pienamente la sua posizione assunta di recente in merito ad una eventuale “riproposizione” dell’Ospedale S. Liberatore di Atri, come Ospedale tutto COVID 19, per la incipiente pandemia , o seconda ondata del Coronavirus 19.

Ha ben affermato, come meglio non si potrebbe, che Atri non è più disponibile ad accollarsi un altro semestre di FERMO, sarebbe la fine del nosocomio, senza contare la condanna per tante persone, tantissime persone che fanno capo a questo Presidio nell’AREA VASTA dei 15 Comuni ad essa afferente da sempre, quasi 150 mila ab. E che, con il blocco del Febbraio-Marzo scorso, ha espresso si ruolo e capacità, ma ha anche (e ne sono di testimonianza diretta) procurato danno alle miriadi di patologie, che i cittadini di questo ampio territorio vedevano soddisfatti da questo Presidio, e che ha, come ben afferma Lei: “anche potenzialità per soddisfare eventuali blocchi per prestazioni non possibili in altri presidi del territorio dell’ASL e non solo”.

ATRI ha già dato,ora tocca agli altri, e se Lei Signor Sindaco non ha il coraggio di proporlo, lo RI-FACCIO io: “ora, come allora”, su queste pagine, così come ebbi ad affermarlo e richiederlo, prima del blocco contro Atri, e del famoso “fulmine a ciel sereno”, proponendo GIULIANOVA, la chiusura tutto COVID dell’ALA EST, al di la della strada, lasciando l’altra ala, alla gestione normale delle attività (nei termini dovuti) per la città. Dico questo perché, la realtà di Giulianova è ben diversa di quella di Atri, l’interland di sua competenza, può usufruire di Atri, di S. Omero e soprattutto, è, a 5 MINUTI di orologio dall’Ospedale principe dell’ASL Teramana, che è il Mazzini di Teramo, per tutte le esigenze di un DEA di 1 e 2° Livello. Quindi? Quale problema avrebbero i cittadini di Giulianova? Per Atri, come si sa, sarebbe ben diverso, ora, per un’altra ondata e chiusura, sarebbe la fine, e con le conseguenze espresse.

Quindi, se occorre, Egregio Signor Sindaco, noi del COMITATO siamo disponibili, come lo siamo sempre stati, a mettere a disposizione tutta la nostra azione e forza per far recedere da una una proposta scellerata di un Comitato di Crisi, che si vada a comportare di nuovo contro Atri.

Pertanto, Egregio Direttore Generale, che legge per conoscenza la presente, Atri non starà in silenzio, e buono, buono, ad accettare per l’ennesima volta un attacco dalle politiche sanitarie teramane contro il suo Presidio.

E lei, Signor Sindaco, (se vuole), convochi subito un Consiglio Comunale ad oc in merito, esprima una Sua posizione condivisa con la volontà di tutti i suoi rappresentanti civici, ed anche di un eventuale “Comitato dei Saggi”, composto da tutti i Sindaci viventi presenti in Atri, per coordinare un’azione contro una simile evenienza convocando altresì, tutte quelle personalità politiche regionali e del territorio, che non abbiamo più avuto l’onore di rivedere, e trasmettere le promesse allora fatte verso il nostro Presidio, lo avete dimenticato? Io no, noi del Comitato, NO, e credo nemmeno i cittadini di Atri. Certo che quanto sopra possa essere di comprensione a chi decide chi, e cosa, e come, cordiali saluti,

Mario Marchese(Sindaco emerito di Atri), Comitato Difesa Ospedale di Atri