ATRI - I.T.C. “ZOLI”: L’ATTUALITA’ IRROMPE IN ASSEMBLEA

I ragazzi dell’I.T.C. “Zoli” incontrano Claudio La Camera, Direttore dell’Osservatorio nazionale sulla ‘ndrangheta

Esperienza davvero unica, quella vissuta dai ragazzi dell’I.T.C. “Adone Zoli” durante l’ultima Assemblea d’istituto, organizzata presso l’Auditorium Sant’Agostino di Atri: nell’ambito delle iniziative del Progetto di educazione alla legalità, hanno avuto l’occasione di conoscere Claudio La Camera, Direttore dell’Osservatorio nazionale sulla ‘ndrangheta, in prima linea nella lotta contro la criminalità organizzata.

È stato più di un semplice incontro: gli studenti sono stati protagonisti di un dibattito incentrato non sulla mafia in generale, ma sulle sue implicazioni nella nostra vita quotidiana. Anche in piccoli centri apparentemente tranquilli, infatti, la “longa manus” della criminalità organizzata arriva a farsi silenziosamente sentire. Un esempio concreto? La diffusione sempre più capillare del gioco d’azzardo, che secondo i dati forniti da La Camera è controllato proprio dalle mafie, che lucrano sui suoi proventi. È sotto gli occhi di tutti che nei piccoli centri molte attività commerciali stanno scomparendo, lasciando il posto a sale da gioco dove sempre più persone tentano la fortuna. Quante sono le probabilità di vincere? Quasi nulle, eppure molti sono pronti a correre il rischio e a rovinarsi economicamente, maturando una vera e propria patologia, definita ludopatia, che produce una crescente dipendenza nei confronti del gioco d’azzardo.

I ragazzi si sono chiesti cosa fare in concreto per opporsi a tutto questo. La Camera li ha invitati a riflettere: perché non organizzare manifestazioni per spronare i politici a prendere posizione contro l’apertura delle sale da gioco? Perché non utilizzare la loro libertà di cittadini per far sentire la propria voce alle istituzioni? In fondo le istituzioni sono fatte dai cittadini!

Riflettere…è stata questa la parola chiave dell’incontro, che La Camera ha utilizzato anche per invitare gli studenti a liberarsi di molti luoghi comuni sulla mafia, un argomento di cui molti discutono “per sentito dire”. Troppo spesso si parla di questo fenomeno circoscrivendolo alle regioni del Sud, senza considerarne le implicazioni a livello nazionale ed internazionale. I dati rivelano una realtà diversa: criminalità organizzata, riciclaggio di denaro sporco, corruzione sono presenti anche nel Nord Italia e nel cuore  dell’Europa, comprese le civilissime Austria e Germania! La mafia è ben diversa da come ce la dipingono i mass media, è un fenomeno articolato e complesso, un vero e proprio sistema di poteri che si incastrano l’uno dentro l’altro, come in una

matrioska russa.

Ma perché è così importante riflettere? Per aprire spazi di vera conoscenza, per diventare capaci di vedere cosa succede intorno a noi e di capire cosa serve veramente a noi cittadini, per combattere la nostra battaglia contro le mafie. E questo è possibile farlo solo uscendo dalla logica del “Panopticon” benthamiano, il carcere circolare dove i prigionieri si sentivano continuamente osservati dal custode; rifiutando il “controllo delle menti” di orwelliana memoria esercitato dai mass media; andando alla ricerca di fonti di conoscenza libere. Così facendo avranno un senso le parole di Roberto Saviano: “Sapere, capire diviene una necessità. L’unica possibile per considerarsi ancora uomini degni di respirare.”

Prof.ssa Monica Angelici, I.T.C. “Adone Zoli” - Atri