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- Pubblicato Martedì, 11 Agosto 2020
- Scritto da Nicola Dell'Arena
Opinioni \ Riflessioni
REALTA’ E BUGIE
Si può avere un presidente del consiglio che dica bugie? Per me no.
Il governo è costretto a pubblicare i verbali del Comitato Tecnico Scientifico (nominato da Conte tra amici e amici degli amici) e dal verbale del 3 marzo si legge che: il Comitato Tecnico Scientifico abbia stabilito di fare delle zone rosse locali e non prevedeva la chiusura totale dell’Italia. Inoltre, nella stessa seduta del 3 marzo aveva stabilito la chiusura immediata di Alzano e Nembro.
Prima di vedere le cose di oggi torniamo un attimo indietro. La prima bugia Conte la dice subito dopo la fatidica data del 9 marzo. La regione Lombardia chiede spiegazioni sulla mancata zona rossa di Alzano e Nembro. Il governo risponde che non era arrivata nessuna richiesta. La regione Lombardia fa sapere a tutta Italia che l’E-mail era stata spedita il 3 marzo. Bugia del governo?
A questo punto il governo (e di seguito con la fanfara di TG, Fatto Quotidiano e Repubblica) risponde che la zona rossa spettava alla regione in virtù dell’articolo 117 del decreto legislativo 31 marzo 1988. Bugia del governo?
Ammesso che il governo avesse ragione (ma il verbale dice il contrario) una sola cosa mi chiedo: è possibile che il governo o il Comitato Tecnico Scientifico non abbia trovato un minuto (tra il 3 e il 9 marzo) per avvertire la regione che la responsabilità della chiusura era loro?
Oggi, 10 agosto, leggo e riporto dal Messaggero (giornale più vicino al governo che al centro destra) “ma il premier dice di aver visto quel verbale solo il 5”. Permettetemi di scrivere una colossale bugia. Il 10 marzo non sapeva che la regione avesse fatta la richiesta oggi conferma che il 5 marzo sapeva della richiesta e della decisone del Comitato Tecnico Scientifico.
Prendo per buono quello che dice oggi, ma dal 5 marzo alla nottata fatidica del 9 marzo non ha preso nessuna decisione neanche una telefonata per dire alla regione che la responsabilità era loro.
Nelle ultime giornate il ministro della salute Speranza, capendo che il governo è accerchiato, rivendica e difende la bontà della scelta fatta della chiusura totale dell’Italia, altrimenti (aggiungo io) sarebbe accaduto la fine del mondo.
Bisogna ricordare che il Comitato Tecnico Scientifico nella seduta del 3 marzo aveva stabilito la chiusura solamente dei piccoli focolai e non di tutta l’Italia.
Il 9 marzo alle 2 di notte il governo chiude tutta l’Italia e nella mia mente sono ancora vive le immagini dei cittadini che scappano con i treni da Milano. Sarebbe carino se ci dicessero quanti di questi cittadini hanno portato il virus al sud. Forse chiedo troppo?
Alle parole di Speranza che ci ripete un futuro spaventoso anche se prevedibile risponde la realtà che fino al 9 marzo il centro sud era pressoché immune dal virus.
Dopo la pubblicazione del verbale del 3 marzo sono in molti chiedersi se veramente servisse il blocco di tutta l’Italia e quale grossa bugia si sia inventata Conte con i giudici di Bergamo che stanno indagando sulla mancata zona rossa di Alzano e Nembro.
Devo costatare che ci sono ancora persone che non credono al proverbio “le bugie hanno la gambe corte”.
Nicola Dell’Arena