FESTA DELLA REPUBBLICA: ILLUMINAZIONE TORRE CERRANO

PERCHE' MANCAVA IL SINDACO DI ATRI?

Egregio Signor Sindaco di Atri, 

abbiamo assistito, ieri sera, all’accensione della illuminazione della “Torre del Cerrano”, già baluardo dell’antico “Porto del Cerrano”, della città di ATRI.

L’HATRIA pre romana, romana, picena, e medioevale, i cui resti di questo Porto, sono stati più volte elogiati e fotografati e descritti, in convegni e pubblicazioni da illustri archeologi, anche subacquei, con scritti, relazioni, convegni, e libri.

Il PORTO,  e la Torre, è quasi il punto di incontro tra i Comuni di Silvi e Pineto, su di un territorio che faceva parte di Atri, del Comune di Atri, fino al 1930, allorquando, un Regio Decreto, ed interessi latifondisti, lo distrasse alla municipalità di Atri, per rendere la nascita del Comune di Pineto, spostandosi da Mutignano (che fino a quel momento era stato chiamata Villa Filiani, che si articolava proprio dal “Fosso del Cerrano, al fosso del Calvano”  nella nuova realtà urbana e territoriale, sottraendola alla potestà del Comune di Atri (RD 11-12-1930 n°1776).

Bene, questa è storia, anche se Atri avrebbe potuto lasciarsi, allora, almeno l’accesso al mare, e rendere tutto il resto a Pineto, a quel tempo nulla avrebbe significato, e la Torre di Cerrano poteva essere quella zona, quel territorio. Bene, ma  questa è storia recente.

Nel 1998/1999, cercai da Sindaco di Atri, di recuperare questo ruolo di Atri, almeno da un punto di vista di immagine  nel territorio, formalizzando la proposta ai Sindaci di Pineto (Parisse) e di Silvi (Di Febbo), a cui si aggiunse per strategie politiche territoriali dell’allora PDS, anche Roseto, con (Crisci). Il tutto, ed al fine, di ricreare un territorio UNITO nell’immagine , almeno turistica, da poter offrire al visitatore, al turista, che veniva sulle nostre spiagge, da Roseto, a Pineto, a Silvi, coinvolgendola con l’Atri Picena, e la sua storia trimillenaria, e senza dimenticare i magnifici borghi di Silvi Paese, Mutignano, e Montepagano.

Veramente tre borghi, che fanno invidia a tanti punti panoramici di città d’Italia.

Ritornando all’argomento, è stato un appuntamento civile, quella del 2-Giugno-2020, della volontà di ricordarlo questo giorno, con  l’avvenimento come della “Festa della Repubblica Italiana” con la illuminazione artistica, con i colori della Bandiera Italiana: verde-bianco-rossa della Torre medesima, sicuramente “simbolo” di UNITA’ tra questi tre Comuni, sicuramente legati  nel tempo, come dicevo, da ragioni e culture omogenee.

Questo avvenimento avrebbe visto bene la presenza anche  del Sindaco della Città di Atri, così, come si vede la presenza del Sindaco Robert Verrocchio, ed il Sindaco di Silvi, Andrea Scordella.

Mancava proprio il Sindaco Prof. P. Ferretti, come mai? Non era stato invitato? No, non credo, e se ciò fosse anche stato per “distrazione”, si poteva “autoinvitare” per dimostrare, che i Sindaci sono ben altra cosa che i partiti, e sulla scorta proprio di quelle motivazioni e realtà manifestate nel tempo dall’antica città di Atri, e dell’aiuto che ebbe a dare il sottoscritto per la nascita della Riserva Naturale Marina, allora, in tempi direi lontani (anche questa è memoria storica per la politica atriana).

       Ma non c’era, Egregio Signor Sindaco, non ci stava, Sindaco Prof. Piergiorgio Ferretti, non c’era.

Eppure, più volte, sono venute dalle vostre maggioranze, messaggi di:  UNITA’, di FUSIONI di Servizi, etc. etc. Ma poi, mai portati avanti, ovviamente, a chiacchiere tutto si dice, ma poi a fatti, ci vuole ben altro. A differenza di quanto si realizzò, allora, nel 1998/99, con l’azione del Sindaco Marchese, con “l’Associazione dei Comuni delle Terre del Cerrano”: Atri, (capofila), Roseto, Pineto, Silvi. Volontà politica allora, espressa a portare avanti, con iniziative diverse, questo territorio da un punto di vista turistico, di immagine complessiva del territorio, di specificità recettiva, e di accoglienza, nonchè di espressione dei propri prodotti agroalimentari, delle proprie caratteristiche e bellezze, che ognuno poteva offrire al visitatore e turista, nel suo pur breve  periodo di vacanza, in particolare al mare, sul litorale.

“Iniziativa quella, poi lasciata morire, purtroppo, dal DS del Basilico 2°, e soprattutto, da Astolfi 1° e 2°, e  più che mai dal Ferretti 1°”.

Peccato, caro Signor Sindaco, sarebbe stata una bella immagine amministrativa, politica, oltre che strategica quella di “vedervi assieme rappresentare questo magnifico territorio”.

Purtroppo, le culture politiche non si inventano, e sono quelle, dico ancora purtroppo, ma poi, a pagarne le conseguenze sono sempre i cittadini, mi scusi l’ardire Signor Sindaco.  Cordiali saluti,

Mario Marchese, Circolo della Sinistra Indipendente E. Berlinguer-Atri