UN FRANCESCANO ALLA GUIDA DELLA CITTA' DELLA LANTERNA

PADRE MARCO TASCA, NUOVO ARCIVESCOVO DI GENOVA:
ANCHE LUI OSPITE DI ATRI
 

A mezzogiorno dell’8 maggio, mentre tutto il mondo pregava la Supplica alla Madonna di Pompei, a partire dal Santuario ai piedi del Vesuvio, è stata data la notizia a Genova e a Camposampiero della nomina episcopale di Padre Marco Tasca. Papa Francesco ha accolto la rinunzia al governo pastorale del Cardinal Angelo Bagnasco, per raggiunti limiti di età, e ha nominato il nuovo Arcivescovo Metropolita di Genova. E’ il primo francescano conventuale della storia Vescovo della città della Laterna.

Padre Marco è nato a S. Angelo di Piove di Sacco, nel 1957. Entrato a undici anni nel Seminario Minore dei Conventuali della Provincia del Santo, nella stessa ha compiuto i primi anni di formazione, conclusi dalla professione perpetua. Il 19 marzo 1983, mentre S. Giovanni Paolo II era in Abruzzo e Molise, per incontrare i lavoratori nella festa del padre davidico di Gesù, Padre Marco veniva ordinato sacerdote dall’allora Arcivescovo di Padova, Mons. Filippo Franceschi.

Licenziato in psicologia pastorale presso i Salesiani, durante gli anni di studio è stato collaboratore della Parrocchia romana di S. Giuseppe da Copertino. Rientrato in Provincia, è stato Rettore dei Seminari, prima del Minore e poi del Maggiore, vivendo in questa veste l’VIII centenario della nascita di S. Antonio di Padova, avvenuta a Lisbona, nel 1995 e secondo una tradizione ben consolidata, il 15 agosto, solennità dell’Assunzione di Maria Santissima.

Nel 1999 il legame con Genova comincia a prendere rilievo, perché l’antica provincia genovese, alias ligure-piemontese, si univa a quella di Padova. La provincia di Genova aveva per eponimo S. Francesco.

Guardiano dei Santuari Antoniani di Camposampiero, uno dei tre conventi patavini della rinascita della Provincia dopo le soppressioni ottocentesche, Padre Marco, nel 2005 veniva eletto Ministro Provinciale. Ma solo per due anni, perché a Pentecoste del 2007, al Capitolo Generale, veniva eletto successore di S. Francesco. Il primo ritorno ufficiale sulla tomba di S. Antonio, nell’ottobre dello stesso anno, per celebrare il centenario della provincia “patavina”. Nel governo gli era subentrato, P. Gianni Cappelletto, poi eletto Ministro Provinciale, nel 2009.

Al Capitolo 2013, P. Marco è stato rieletto Ministro Generale e il secondo mandato è stato particolarmente significativo, perché poche settimane dopo la rielezione, il nuovo Papa, aveva assunto il nome del Santo Poverello di Assisi. Il novello Arcivescovo di Genova è stato in prima linea per la prima visita di Papa Bergoglio alla Città Serafica, proprio nella solennità del Patrono d’Italia.

Lo scorso anno, al Capitolo Generale è stato eletto P. Carlos Alberto Trovarelli, argentino di origini italiane come Papa Francesco. P. Marco è rientrato di nuovo in Provincia, per un anno sabbatico, e assegnato al Convento dei Santuari Antoniani di Camposampiero. Suo desiderio era partire missionario per il Cile, dove i frati del Santo da diversi anni hanno una missione.

P. Marco è venuto diverse volte in Abruzzo, nei vari conventi della provincia religiosa che si estende nelle terre d’Abruzzo e di Molise. Anche in occasioni dolorose, come la prematura scomparsa dell’indimenticabile amatissimo P. Giorgio Di Lembo, Ministro Provinciale per tanti anni. P. Marco ebbe il compito di presiedere le esequie, nella gremitissima Chiesa di S. Antonio, nella tarda mattinata dell’11 luglio 2013.

Con l’organizzazione di P. Maurizio Di Paolo, Procuratore Generale dell’Ordine e già Guardiano e Parroco dell’Assunta di Silvi, nell’ottobre 2016 è venuto ad Atri, con la comunità dei SS. XII Apostoli, sede della Curia Generalizia dei Frati Minori Conventuali. L’occasione era motivata dall’uscita all’inizio dell’anno pastorale, ogni volta in luogo diverso. Ad Atri ebbe la gioia di vedere la Cattedrale, la Chiesa di S. Francesco e quella di S. Chiara, con la preghiera insieme alle Clarisse, storicamente legate al ramo dei Conventuali, ma dopo l’ultima guerra mondiale aggregate alla famiglia dei Minori. Un legame mai venuto meno, sia per la presenza dei Conventuali nella vicina S. Francesco, sia per la cappellania affidata agli stessi dal 2000 al 2012, soprattutto con il servizio quotidiano di P. Dionisio Lattanzi, decano della provincia abruzzese-molisana.

P. Marco Tasca raccoglie l’eredità spirituale e pastorale, soprattutto del Card. Giuseppe Siri, Arcivescovo di Genova per più di 40 anni, ricordato ferreo anticomunista, padre severo e affettuoso, sempre vicino ai lavoratori. Ma anche dei predecessori più vicini, i Cardinali Giovanni Canestri, Dionigi Tettamanzi, Tarcisio Bertone e Angelo Bagnasco, quest’ultimo Presidente della CEI e attualmente delle Conferenze Episcopali Europee, incarico che manterrà da emerito.

Non sappiamo se il nuovo Arcivescovo di Genova sarà Cardinale. Con Papa Francesco non esistono più le classiche sedi cardinalizie, corrispondenti più o meno, alle capitali dell’Italia preunitaria. Gli attuali Arcivescovi di Milano e Torino, non lo sono. E neppure il Patriarca di Venezia, anche se ha il privilegio di indossare l’abito rosso patriarchino. Ma c’è un piccolo presagio: Papa Bergoglio, molto affezionato alla Liguria delle sue radici, ha dichiarato di non sopprimere la diocesi di Chiavari, piccola e non antica, e quindi non lascerà la città della Lanterna senza Cardinale. Se non sarà al prossimo Concistoro, sarà a quello seguente.

SANTINO VERNA