UNA PRESENZA BELLA NELLA NOSTRA CITTA'

RICORDO DI MASSIMO PAVONE

Nel giorno di S. Giuseppe, mentre la Chiesa italiana si apprestava a pregare il Rosario, trasmesso dalla Basilica romana di S. Giuseppe al Trionfale, con la partecipazione di Papa Francesco, concludeva la giornata terrena, nella sua Atri, Massimo Pavone, storico impiegato del Comune.

Massimo aveva 81 anni, e la morte è stata quasi improvvisa. Aveva il culto dell’amicizia, e questa trovava l’apice nelle tante rimpatriate, con il carissimo amico, il Comandante Gino Santarelli, al vertice del Corpo dei Vigili Urbani di Atri, e altri amici. Tutti sportivi praticanti, uomini di fede, un appuntamento dell’anno era il pellegrinaggio a piedi al Santuario di S. Gabriele, percorrendo l’antica strada dei pellegrini. La tradizione è continuata da altri atriani più giovani.

Massimino era devoto anche di S. Antonio di Padova e per questo con la moglie Anna, ha imposto il nome Antonella, alla figlia. Ha avuto la gioia, sei mesi prima della nascita al Cielo, di partecipare alla venuta delle reliquie del Santo di Padova, ad Atri, insieme, eccezionalmente, a quelle di S. Francesco, in ricordo del passaggio di S. Antonio, dagli Agostiniani ai Frati Minori.

Massimino era tifoso viscerale della Juventus. Condivideva questa passione con altri atriani, come il Maestro Enrico Modestini, cantore della schola di S. Francesco e la Maestra Vittoria Di Giacomantonio. Neppure le poche promozioni in serie A del Pescara e i dignitosi piazzamenti nella serie cadetta, lo distoglievano dalla fede bianconera. Condivideva questa passione con mio padre, da sempre tifoso della Juve, anche se l’impegno politico aveva messo un po’ all’angolo il pallone.

L’elezione al soglio pontificio di Papa Bergoglio, destò grande gioia in Massimino, quando seppe della lontana parentela con Omar Sivori. E anche della passione di Papa Francesco per il calcio, come forma di aggregazione popolare e di educazione della gioventù.

Nel ricordo del suo papà, caduto nella IIa guerra mondiale, visitava spesso la Chiesa di S. Liberatore, il Sacrario eretto per interessamento dell’Arcidiacono Raffaele Tini. Per Massimino era il corrispettivo del camposanto, e l’ultima sua visita solenne a S.Liberatore è stata la S. Messa per gli alpini, da qualche anno uno dei pochi appuntamenti aggregativi della Chiesa dei Caduti di Atri.

Siamo vicini alla moglie Anna, alla figlia Antonella, ai nipoti Giulio e Luca, a tutti i suoi cari, con il ricordo nella preghiera, sapendolo ora sotto il manto di S. Giuseppe.

SANTINO VERNA