LI FAEGN: SI E’ RINNOVATA L’ANTICA TRADIZIONE

Inizio da quello che ho scritto l’anno scorso “ quando ero ragazzo ci svegliavamo la mattina, adesso si resta in attesa per tutta la notte, si gioca, si mangia e si beve. Sicuramente è più bello e gioioso ma leggermente più pericoloso, crea una maggiore emozione e più partecipazione”.

 

L’8 dicembre è passato. Li faegn si sono svolti con grande partecipazione di pubblico. Sono stato su facebook per vedere delle belle fotografie della nottata ma mi sono imbattuto sul sito del comune di Atri con delle frasi di Paola Basilico “aggiustate le strade invece di sprecare soldi in cose inutili” e poi “è fatta apposta per far ubriacare i giovani e molto altro”. Subito ho risposto con un po’ di veleno “si vede che non sei di Atri per dire queste cose”. 

Ho cercato di capire chi fosse Paola Basilico ma non ci sono riuscito ma poi leggo sul suo profilo che è nata ad Atri ma vive a New York.

Li faegn (preferisco chiamarli in dialetto al posto di Fauni Ignes     come va di moda adesso) non è una cosa inutile. E’ una festa popolare e per chi da ragazzo porta il fascio rimane dentro per tutta la vita. E’ una festa che si svolge ad Atri da oltre 2000 anni ed ho forti dubbi che c’entri il concilio di Efeso (come leggo da qualche parte). E’ una festa popolare unica ed inimitabile, per il modo in cui si svolge. Coinvolge ed emoziona tutto il popolo e non si può eliminare poiché è sempre viva nel cuore e nella mente degli atriani.  Coincide con la Festa dell’Immacolata poiché probabilmente quando fu istituita nel 1854 il parroco della cattedrale fece in modo che le date coincidessero (una ricerca in tal senso è cosa utile). Sono due eventi diversi l’una religiosa e l’altra pagana che si uniscono in una simbiosi perfetta ed ideale.

Quando ero ragazzo era una manifestazione semplice ora è diventata una cosa grande ma sempre gioiosa ed emozionate. Però sono diventati pericolosi per due motivi: 1) con la grande partecipazione ci sono persone inesperte che portano il fascio con il pericolo che qualche pezzo di canna arroventata possa colpire gli occhi; 2) qualcuno è anche brillo, per la nottata passata in giro, e con la mente annebbiata dall’alcool potrebbe essere un pericolo per gli altri.

Nonostante ciò “li faegn” sono li faegn e bisogna continuare ad organizzarli per altri 2000 anni.

Vediamo l’altra parte della frase “aggiustate le strade…….”. Sinceramente non sono un amante delle notti bianche anzi le considero uno spreco di denaro pubblico che sono costretto a pagare con l’IMU. Ma per li faegn faccio una eccezione. Atri ha bisogno di essere rilanciata nel settore turistico per riprendere quel posto che ha sempre avuto nella storia. Per essere rilanciati bisogna investire in idee e denaro e li faegn potrebbe essere l’occasione ghiotta ed ideale se porta turisti. So che faccio arrabbiare qualcuno, ma la sfilata dei carri del 15 agosto ha perso un po’ di mordente rispetto ai primi anni dove i turisti erano numerosi.

Certamente un amministratore non può pensare che esistono solo gli eventi, si possono abbassare i costi della manifestazione ma affermare che li faegn sono cose inutili è una bestemmia per noi atriani che abbiamo il vanto e l’orgoglio di partecipare ad una festa popolare unica al mondo.

Nicola Dell’Arena