RIFLESSIONI E INTERROGATIVI

SCELTA DEL S. LIBERATORE DI ATRI COME OSPEDALE “COVID19”
  DELL’ASL DI TERAMO E DELLA REGIONE ABRUZZO

Premesso che, la situazione epidemiologica ha bisogno  di scelte drastiche e di organizzazione in merito all’espandersi  dei contagi e della possibilità di ricoverare presso strutture dovute, i malati affetti da Covid19, nell’ambito sia nel nostro territorio, che della Regione Abruzzo;

Premesso che, andava pensata una soluzione strategica per ovviare e portare a compimento questa ipotesi organizzativa, e giorni per pensarla, e deciderlo in termini adeguati, ne hanno avuto, eccome??

Premesso che, ogni struttura sanitaria, dell’ASL, e della Regione, mi riferisco a  quelle PRIVATE, sono state risparmiate da qualsiasi coinvolgimento da parte della Regione Abruzzo.

Mi permetto di far rilevare, che ATRI, il S. Liberatore, come Ospedale COVID19, di questa scelta, di esprimere alcune perplessità e considerazioni, e cioè:

Chi lo ha deciso questo? L’ASL di Teramo? Oppure la Regione Abruzzo con Decreto Presidenziale? Oppure è stata una scelta dell’apparato politico amministrativo dell’ASL teramana?

E’ stata sentita la Direzione Sanitaria del nostro Presidio, nel dr Marino Iommarini?

E’ stato sentito il Comitato Ristretto dei Sindaci dell’ASL di Teramo, e per esso il ns Signor Sindaco facente parte del medesimo?

E’ stato sentito il Sindaco di Atri, Prof. Piergiorgio Ferretti? Oppure lo ha deciso il Direttore Generale, il dr M. Di Giosia, che sentendolo parlare in una intervista di merito, non mi sembra abbia saputo giustificare al meglio questa scelta, anzi mi ha fatto venire ulteriori dubbi.

Oppure la scelta è stata presa dal Presidente del Comitato Ristretto, dr G. D’Alberto, già Sindaco di Teramo e questo per, ed a danno di Atri?  E non per il suo Presidio di pertinenza, o per altri presidi dell’ASL come primo possibile, secondo me, utile ad essere esaminato, come: Giulianova  e poi, eventualmente Atri e  S. Omero?

Ecco, sarebbe opportuno sapere tutto questo, per parlare un poco, come si dice, “ NON a ruota libera e con informazioni concrete”. Non avendo queste precise notizie, mi sembra che, che almeno, dalle avvenute dichiarazioni del nostro “Sindaco Ferretti, sulla stampa del 15-3-u.s., o sulla Voce del Cerrano”, nelle quali si legge una certa “preoccupazione per la scelta propugnata a Teramo, e non per una coinvolta scelta, ma per quanto stava maturando, e che lo stesso Sindaco, a decisione avvenuta: l’ha definita letteralmente -“un fulmine a ciel sereno”. Durante una intervista alla “Voce di Atri, radiofonica-social, del 16 u.s.

Ed allora, cosa è avvenuto veramente? La scelta è stata fatta a Teramo senza coinvolgere Atri, e perché? Non c’erano alternative? Direi anche strategiche? Quindi l’ha fatta D’Alberto, Sindaco di Teramo, l’ha fatta Maria Mattucci, Direttrice Sanitaria dell’ASL di Teramo, l’ha fatto in primis il Direttore Generale dell’ASl, dr M. Di Giosia, senza coinvolgere appieno il nostro Sindaco e componente il Comitato Ristretto dei Sindaci dell’ASL di Teramo. Se così è: Perchè?

Ora, Egregio Signor Sindaco, anche Lei, sapeva “cosa bolliva in pentola sicuramente”, perché non ha preso posizioni? Anche alternative alla soluzione data? Eppure si è dotato di una valente Commissione Sanità Consigliare, (piena di medici, di personalità capaci ed impegnate sempre socialmente a difendere il nostro Ospedale (sic!)), ed  inoltre ha anche affinità politiche direi, sia  con la Giunta Regionale, che con l’Assessore  alla Sanità dr. N. Verì, nonché con il Direttore Sanitario del Presidio di Atri, già suo collega in Giunta Comunale nella 1° Giunta Astolfi.

Quindi, era ben protetto, ben informato, ben organizzato per dire la sua, ed invece? Cosa è avvenuto Signor Sindaco? Dai fatti, dalla sua intervista, fatta  in estremo disagio, è apparso alquanto “sorpreso” della decisione presa da Di Giosia  (o altri?), e le ripeto, lo ha detto Lei questo: “è stato un fulmine a ciel sereno”.

Quindi………...che cosa ne debbo dedurre? Che lei non ne sapesse nulla, che non l’hanno informata,  ed a sua “insaputa”, hanno deciso “altri” nell’ambito dell’Asl teramana. Le va bene tutto questo? Al sottoscritto NO, non credo nemmeno ai cittadini, quando sapranno cosa significherà per loro l’Ospedale  di Atri reso COVID19, e sicuramente al personale tutto, agli operatori di ogni ordine e grado.

Così e come ai tantissimi cittadini, che si renderanno conto in appresso cosa significa aver lasciato fare che il S. Liberatore, diventasse un COVID19 provinciale, e direi anche regionale.

Anche perché, a mio modesto parere, proposte alternative se ne potevano fare direi, ma non sono state fatte, perché? Infatti non si legge da nessuna parte e nemmeno in sue dichiarazioni, Egregio Sindaco Ferretti. E questo mi preoccupa e mi ha fatto preoccupare anche per l’avvenire del nostro Presidio, che  stava rialzando la testa, dalle botte concesse  e date senza alcun criterio e, ripetutamente direi, dai governi Regionali di centro Sinistra e di Centro destra, passanti per : Del Turco, poi Chiodi, e poi ancora D’Alfonso, e da tanta indifferenza di professionisti atriani, in quiescenza o meno che fossero stati.

Ecco la ulteriore botta, essere punto di riferimento del COVID 19 a livello di ASL, e Regionale, con 135 pl disponibili allo scopo, 5+2 punti di Rianimazione per la terapia intensiva, con annessi servizi Diagnostici  strumentali e di Laboratorio, nonchè di Pronto Soccorso.

E mi viene da pensare perché non GIULIANOVA? Che é appena a 5 minuti da Teramo, che ha servizi di primaria importanza per qualsiasi evenienza? Perchè non S. Omero, più vicino a Teramo ed all’area di riferimento della intera ASL ed alle Marche, che sicuramente non avrebbe disdegnato cooperare con lo stesso Presidio per risolvere i problemi che si sono causati e si causeranno ancora? Già!! Atri, sempre Atri, perché lo ha deciso il Capo Dipartimento di Medicina a Teramo? Oppure perché lo ha deciso il Direttore Generale Di Giosia, e chi allora se non loro? Almeno avendo ascoltato che non l’ha deciso il nostro Sindaco questa scelta? Oppure la Direzione Sanitaria? No, non penso affatto. Ma nemmeno si è espresso in merito, o sulle conseguenze di questa scelta, e nemmeno di cosa significherà per il territorio perdere l’operatività di questo Ospedale.

°Ho ascoltato (sic), che si è scelto Atri perché ha la Rianimazione, ma perché Teramo,

 Giulianova, S. Omero non ce l’hanno? Ma che ci prendete per fessi?

°Ho ascoltato che Atri è stato recentemente contaminato dal virus, e che quindi poteva essere

  pericoloso adoperarlo per la routine Ospedaliera, ed allora andava sacrificato a questa scelta. Ed

  allora Teramo? Pescara? Penne, Chieti, e poi non era stato sanificato qualche gg addietro? Oppure

  erano balle?

Ed inoltre, dicevo, non si era detto ai più che si era tutto “sanificato e trasferito a Teramo  il contagiato di Castiglione M.R.?” E che era tutto a posto per la Radiologia, Pronto Soccorso, per gli Operatori etc. etc.? Ed allora non era vero, cioè l’ambiente è contaminato, ed allora caro Sindaco, perché non ne avete  immediatamente determinato la chiusura agli astanti, a terzi? Ai visitatori, alle richieste di prestazioni prenotate o meno? Compreso il Pronto Soccorso? Ed interdetto il tutto, compreso accessi diretti ed indiretti? Non mi è sembrato avvenuto tutto questo, direi, si è andati alla carlona, ed oggi si dice, che siccome era contaminato, allora si è giustificato questa scelta, (sono stato testimone diretto di questa disorganizzazione).

E per il Centro trasfusionale, ad esempio, che fate, si può donare? Oppure questi donatori andrebbero a rischio entrando in quegli ambienti? Lo avete detto voi che è contaminato.

Ma vi sembra il modo di gestire il tutto? Insomma se l’Ospedale è un Ospedale, allora è aperto, altrimenti è una struttura per malattie infettive, così come lo ha Teramo (però un reparto, l’isolamento, che per la verità ha avuto sempre essendo un Ospedale di 2° livello), ed allora è un’altra cosa, li dentro non deve circolare nessuno, se non Medici ed infermieri, personale OS, e con dovute protezioni, dalla mattina alla sera, ma non mi sembra che sia stato così.

Ed allora, oppure è stata l’una o l’altra questione, cioè avete offerto Atri a questa soluzione non proponendo altre, come ad esempio Giulianova, che ha due strutture, padiglioni, fortemente distanti tra loro, anche 100 metri, quindi  anche recintati, e possibilmente dedicare uno di questi  al COVID 19, invece che coinvolgere quello di Atri, che oltre ad essere un corpo unico nei fatti, è introdotto in una urbanizzazione con la città, di Croce S. Antonio, con Viale Risorgimento (e vi sembra poco?).

Con Giulianova, invece, sarebbe stato ideale per questa scelta, probabilmente non è stato voluto...infatti non se ne è mai parlato, se non in seconda e terza posta, comunque e sempre dopo Atri. E così quello che avrebbe potuto garantire Atri con i suoi servizi, le sue specialistiche in forte espansione di produttività da qualche anno, avrebbe potuto anche assorbire le prestazioni di Giulianova, ma l’incontrario sicuramente no, come non lo è stato mai in questo, in queste scelte, anche per la gente del territorio. Perché dunque sempre Atri? Deve stare al centro e rinunciare, e rendersi disponibile, ed essere poi tartassata di costrizioni e di rinunce, nonostante la ripresa conclamata espressa per propria volontà , e solo per propria volontà, in questi ultimi anni, nonostante le scelte scellerate è della Regione Abruzzo, di Paolucci-D’Alfonso e dell’ASL di Teramo?

Il tutto per una cieca politica sanitaria, che definii allora: “Teramo centrica”, e che poi non ha saputo gestire al meglio questa centralità, del resto non lo poteva.

(La mia logica era: che gli utenti si potevano spostare, ma non le strutture e le professionalità, quelli potevano rimanere ed essere sempre riqualificate ed attrezzate. Basta vedere per la famosa Risonanza Magnetica Nucleare RMN, per la radiologia di Atri, promessa da 20 anni a questa parte , periodicamente, direi ripetutamente, e mai acquistata, pur essendo il reparto pronto ad accoglierla nei spazi già definiti ed attrezzato allo scopo. Ma a chi frega tutto questo? Ed il perché c’è sempre, cioè, c’è sempre da foraggiare le varie convenzioni con i privati, ed il pubblico passa in secondo piano. Compreso Egregio Signor Sindaco?).

E poi, non si capisce bene, ma sono state tutte compromesse le attività  quotidiane e rinascenti della Oculistica, della Chirurgia, della Ortopedia, della Urologia, della Chirurgia Generale e della Gastroenterologia, della Cardiologia, della Dialisi, della Endocrinologia, della Diabetologia, e delle strutture diagnostiche e strumentali? Della Medicina e relativi ricoveri di routine, a parte  il Covid 19? E dove andranno queste persone?  Nessuno ne parla…..A questo punto, verrebbe tutto compromesso.  Ed in caso di bisogno dove recarsi?  Ma ci si rende conto di quale immane problema ci si è accollati? Ripeto, nel caso di Giulianova, lo stesso problema poteva essere facilmente risolvibile essendo Teramo a 5 minuti di macchina. Quindi perché questa scelta?  Ovviamente, se tutto va bene ne usciamo questa Estate, e non tra 1 mese. Compreso cari cittadini di Atri e del territorio della Val Fino e della Val Vomano e di Roseto-Pineto-Silvi-Città SA,ed Elice, per non parlare dell’area del pescarese,Montesilvano in primis???

Perchè caro Sindaco di Atri non si è opposto a questo, non ha coinvolto la città per questa scelta, e che, invece, l’ha ancora una volta subita, così come  nel passato, le volontà “scellerate” fatte dalla politica teramana e soprattutto regionale di merito?

Una curiosità, ma dove andranno tutte le persone che avranno bisogno di prestazioni strumentali? Di prestazioni di Pronto Soccorso (serio), di ortopedia, di chirurgia generale, di urologia generale, di oculistica generale? Dove devono andare? Dove li accompagnate? Oppure li lasciate in balia della sorte, come è costume ormai di questa sanità fatta di “incompetenze politiche-amministrative” e gestite sulla pelle di operatori seri, medici ed infermieri, ma non da amministratori altrettanto responsabili ed informati sul cosa fare? Dato che, il dire che: “ le è sceso un fulmine a ciel sereno” questo ha dimostrato,  e dimostra, ed ancora una volta a danno degli atriani e di Atri, che tali scelte vengono fatte lontano da Atri, e nemmeno coinvolgendo i responsabili della città.

Insomma, per dirla con franchezza: “non ci si è c……. per niente”.

RIPETO, ai sordi ed a quelli che si ritengono BUONISTI , (ma sulla pelle degli altri), perché non si è precettato qualche struttura privata dell’area del pescarese, del chietino, dell’aquilano?

Strutture che “pupullano” nel territorio che lucreranno per le prestazioni che

non si potranno più fare, per mesi, e mesi, nel nostro Presidio? E vero o non è vero tutto questo?

Ovviamente, dico,  anche a voce alta, che si  toglie la disponibilità di tutti, a questa particolare urgenza, ci mancherebbe, ma non  ci si viene a raccontare storie, direi “balle” sulla Rianimazione ad Atri e non in altre parti, o sul già avvenuto contagio dell’Ospedale di Atri, per giustificare la decisione presa.

Personalmente propendo ancora per Giulianova,  strategicamente, come struttura, di come è strutturato l’Ospedale, che dicevo in due tronconi, distanti in sicurezza l’uno dall’altro e recintati anche, cioè in sicurezza, almeno in prima fase, poi, per altri, tempi, ancora per Atri ( e speriamo di no).

 

E, dico ancora, cosa dovrà fare tutta la gente che si recava ad Atri per tante questioni? Non si è detto, non si dice, non ci sono dichiarazioni di MEDICI dell’ASL, o del Presidio Ospedaliero di Atri, parlano solo gli amministrativi, persone, direi,  non esperte, e che non sanno quello che fanno in termini professionali poi i medici, gli infermieri, i tecnici, ed invece si dovrebbero avvalere di questi  esperti, di MEDICI, anche retribuiti allo scopo, che dovrebbero parlare, ed invece stanno tutti: “zitt e cuiet”Perchè? 

°Vero Signor Sindaco di Atri,?

°Vero Sindaco e Componente il Comitato Ristretto dei Sindaci dell’ASL di Teramo?

°Vero Sindaco Presidente della Commissione Sanità Consigliare che si è votato e costituito il 26 Febbraio u.s.

  con atto Consigliare?

°Vero Signor Sindaco Responsabile Sanitario Locale?

Non so che dire, che “Dio ce la mandi buona”, che i professionisti in Atri oggi presenti, siano ancora disponibili per anni, ed in appresso, visto come sono stati trattati dalla politica in questi tempi, che l’apparato organizzativo e produttivo e funzionale del Presidio Ospedaliero di Atri, non ne risenta in questo periodo e nel proseguo, e che le assicurazioni della politica, come della teramanità in Di Giosia o espresso da altri, io:  NON MI FIDO, come non mi fido di chi oggi assicura che: “non dimenticheremo questa disponibilità data da Atri ai problemi regionali e all’ASL di Teramo in merito a questa brutta esperienza, come dice Di Matteo, Consigliere Regionale della Lega”. Non mi fido, né del centro destra, e ne mi sono mai fidato del centro sinistra, appena uscito dalla Regione. Abruzzo

Io credo che Atri, conoscendo la realtà, non si rialzerà più da questa ulteriore botta a cui Lei Signor Sindaco, volente o nolente, NON è  stato estraneo.

Cordiali saluti e speriamo sempre bene, in primis per gli ammalati, poi, e soprattutto, per gli operatori tutti: Medici, Infermieri, Tecnici, personale OSS, addetti alla pulizia, amministrativi addetti alla funzionalità dell’apparato, operai e manutentori, costretti ad operare in questi ambiti per qualsiasi evenienza. Debbono essere protetti tutti, nel modo migliore, e tutti abbiano il giusto riposo davanti ad un processo di “invasione da ricoveri nel picco” che sicuramente non tarderà a manifestarsi da qui a qualche settimana, ma che il Sindacato del Coordinamento Medici d’Abruzzo, ha DIFFIDATO le 4 ASL abruzzesi, nei loro Direttori Generali, il Presidente, l’Assessore Verì, per sopperire alla mancanza di attrezzature e protezioni adeguate degli operatori, almeno così si legge sulla stampa del 18 cm “I fatti senza pregiudizi”, nonchè da parte  della RSU e CGIL-FP del Presidio Ospedaliero di Atri.

Sempre Cordialmente, e sempre positivo, mai ostativo,  ma con la necessità che su queste questioni  si doveva ragionare di più e riflettere di più, e subire di meno le scelte teramane.

Mario Marchese,  Comitato Difesa Ospedale Atri