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- Pubblicato Lunedì, 16 Marzo 2020
- Scritto da Nicola Dell'Arena
Opinioni \ Riflessioni
BURIONI E LA CONTRADDIZIONE ITALIANA
Il caso Burioni. Nel rinnovare il dizionario dovrebbero metterlo sotto la voce “contraddizione”.
Chi è Burioni? Copio integralmente da Wikipedia “è un medico, accademico e divulgatore scientifico italiano, attivo come ricercatore nel campo relativo allo sviluppo anticorpi monoclonali umani contro agenti infettivi. È attivo nella divulgazione scientifica riguarda i vaccini”.
Riparto dall’inizio, all’epoca del ministro Lorenzin e del decreto sui vaccini. Burioni era tra i maggiori sostenitori e incorse nell’ira del M5s. Allora dalla sinistra fu considerato un idolo da osannare a tutti i costi, un modello da portare in tutte le sedi, fu coccolato e quasi adorato.
La stessa cosa si ripete quando nasce il problema della certificazione della vaccinazione per essere ammessi a scuola. Burioni è irremovibile. Senza certificazione niente scuola. Anche questa volta entra nelle ire del M5s e nel cuore e nell’amore del PD.
Scoppia il coronavirus. La Lega attacca il governatore della Toscana Rossi controllare e isolare i 3000 cinesi andati in Cina per festeggiare il loro capodanno. Rossi risponde che non ci pensa nemmeno perchè é un provvedimento razzista.
Il governatore del Veneto Zaia attacca il governo per far isolare i ragazzi cinesi dalle scuole. Il governo risponde che è un atto razzista. Burioni fa sentire la propria voce dicendo che i cinesi devono essere isolati. In più afferma che l’unico antidoto contro i virus l’hanno inventato i veneziani nel 700 e si chiama “quarantena”.
Burioni finisce nel tritacarne del politicamente scorretto. Da santo passa immediatamente a fascio-leghista, razzista e nazista. E’ la sorte che tocca a che contraddice le certezze del PD.
Che sconforto rivedere il video del dialogo tra Zingaretti e Burioni mentre Zingaretti si trova a Milano. Zingaretti, con il suo sorriso da ebete, che afferma la scemenza che l’influenza crea più morti del coronavirus e Burioni, che risponde che la gente deve restare a casa. Ma capita che il diavolo ci metta lo zampino, o che il Signore ci mandi un segnale o, nella realtà che il virus non guardi né il colore della pelle e neanche la passione politica che a questo povero Zingaretti gli danno un premio, e lo fanno torna pure a Roma.
Che dolore rivedere il siparietto tra la virologa Gismondo, dell’ospedale Sacco di Milano, e Burioni. Lei che ripeteva la scemenza che fa più morti la comune influenza che il coronavirus e Burioni che rispondeva che la gente deve restare a casa. Che divertente, se non fosse per il momento, vedere Burioni snocciolare alla Gismondo i dati dei morti per influenza (617 nel 2019) con quelli di questi giorni (oltre 1800).
15 marzo Burioni in un video dice “I dati ormai sono inequivocabili: questo coronavirus è molto pericoloso e chi continua a sottovalutarla è un incosciente” .
Il problema di noi italiani è che prima abbiamo applaudito Burioni a mani aperte adesso a mani semichiusi e lo si vede su facebook. Cari compagni e grillini smettete di riportare, pedissequamente senza discernimento, il Blog dei 5 stelle, il Costamagna fan club, le frasi di Zingaretti. Agite e parlate con la vostra testa senza farvi influenzare dall’esterno così almeno non cadrete in contraddizione come la classe politica. Questo vostro modo di fare mette paura e mi fa drizzare i pochi capelli che mi sono rimasti.
Nicola Dell’Arena