Riflessioni \ Opinioni

ELEZIONI REGIONALI: ANALISI DEL VOTO

Le elezioni regionali di domenica hanno detto tante cose.

Primo. Salvini  ha perso ma non è morto, come ha detto qualche commentatore politico interessato a Porta a Porta. Il risultato è stato un pareggio 1 a 1 con 13 regioni governate dal centro destra e 6 dal centro sinistra. Salvini ha perso perché il voto dell'Emilia Romagna è stato caricato del significato politico di mandare via il governo. Con il voto dell’Emilia Romagna il governo resta in piedi con qualche scricchiolio.

Il confronto dei risultati della Calabria è più difficile a farlo per la bassa affluenza, pertanto mi fermo all’Emilia Romagna.   

Il confronto con le regionale del 2104 mostra la Lega in forte aumento, il confronto con le politiche del 2018 mostra la Lega in forte aumento, il confronto con le europee del 2019 mostra la Lega in leggera flessione. E’ troppo presto per dare la Lega morta.

Secondo. Vince Bonaccini, con o senza il voto disgiunto, con il 51,42 contro il 43,63 della Borgonzoni.  Bonaccini ha avuto il voto di molti del M5s, per non far vincere Salvini, ed anche del centro destra.

Le coalizioni hanno preso le seguenti percentuali: centro sinistra 48,12 e centro destra 45,41 con una differenza minima. Il confronto con le regionali del 2014 mostra Bonaccini  in calo dal 60,70  al 51,4 mentre la coalizione di centro destra in forte aumento dal 29,85 al 43,63. Il confronto con le politiche del 2018 mostra il centro destra in forte aumento ma anche il PD è in aumento, mentre il confronto con le europee del 2019 mostra il centro destra in leggero aumento.

Facendo la somma  di tutti i partiti che non hanno votato il centro destra (quindi sinistra con il M5s) il confronto tra le due elezioni regionale è micidiale: il centro destra aumenta dal 29,69 al 45,41 mentre gli altri diminuiscono dal 70,31 al 54,59. E’ vero che in politica le elezioni del 2014 dista anni luce da quelle di oggi, ma la differenza è enorme e significativa.

Terzo.  Il PD rialza la testa ma non stravince. Il confronto con le regionali del 2014 risulta un calo di 10 punti dal 44,52 al 34,69 mentre il confronto con le europee mostra una leggera ripresa (3 punti) . Si può dire che il PD prende una boccata d'ossigeno dopo qualche  anno di sofferenza. E' ancora presto per dire che tornerà in paradiso.

Quarto. Fratelli d'Italia è l’unico partito che può dire di aver vinto, l’unico partito che ha aumentato i voti in linea con i sondaggi che lo danno ad oltre il 10%. Forza Italia vince in Calabria ma perde in Emilia Romagna.

Quinto.  Il M5s, dal confronto con le politiche del 2018, esce con le ossa rotte. In Emilia Romagna passa dal 27,54  al 4,74 e in Calabria dal 43,39 al 6,27. Dopo anni di battaglie giuste arriva al governo nel marzo 2018 e in meno di 2 anni perde tutto. Per me il processo è irreversibile, perché perde sia a sinistra che a destra.

 Un caso analogo si è verificato in Italia negli anni ’50 con l’Uomo Qualunque  che nel giro di un anno perse tutto il consenso, ma non era andato al governo. 

Generalmente chi fa cadere un governo viene punito dagli elettori. Questa volta è successo il contrario, il M5s che fa restare il governo e che fa approvare 40 leggi del suo programma viene punito mentre la Lega che fa cadere il governo viene premiato (però con un leggero calo rispetto alle europee). 

Sesto. Gli elettori come votano, votano hanno sempre ragione ed inoltre, per me, votano sempre  bene e con la propria testa. In questa elezione sono andati a votare per non far vincere Salvini, è un bene. Male è quando vedi e senti che chi non vota a sinistra è un pazzo, un ladro, un delinquente, un mafioso, un ignorante e via di epiteti sempre peggiori.

Nicola Dell’Arena