UN ANNO FA LA CITTADINANZA ONORARIA ALL’ARCIVESCOVO MONS. MIKHAEL AL-JAMIL

IL SUO SORRISO CONTINUA AD ABITARE I NOSTRI CUORI

Era, quel 17 novembre 2012,  una tipica serata autunnale, temperatura mite, un manto nuvoloso nascondeva il cielo stellato. Inviti e manifesti  curati dalla Amministrazione Comunale e dalla Associazione culturale “Gli Acquaviva” avevano annunciato l’evento: il conferimento della cittadinanza onoraria all’Arcivescovo Mikhael Al-Jamil.

Salimmo verso la piazza  conversando amabilmente. Era estremamente felice. Lo si coglieva dal largo sorriso, dallo scintillio dei suoi occhi. L’accoglienza nel Gabinetto del Sindaco, le foto di rito, lo scambio di battute che contribuivano a rendere particolarmente amabili quei momenti.

Poi la cerimonia ufficiale nell’Aula Consigliare. Tanta gente, tanto calore. Nelle sue numerose visite alla nostra città l’Arcivescovo era, infatti, riuscito, a stabilire con tutti un rapporto intenso, personale, forte . Per lui ogni persona era importante. Ti parlava guardandoti negli occhi, ti entrava dentro, e ci restava. La sua straordinaria memoria gli permetteva di ricordarsi di nomi e storie personali. Ti sentivi ‘importante’ perché ti sentivi amato.

I discorsi, i saluti, gli interventi ufficiali, gli applausi. Una colonna sonora che emerge dallo scrigno della memoria e restituisce suoni, voci, calore, entusiasmo di una straordinaria serata.

Un personaggio unico, un uomo vero dotato di un carisma speciale.

E’ passato un anno, sembra ieri.

Non potevamo minimante immaginare che dopo due settimane ci avrebbe lasciato, per sempre.

Si sentiva orgoglioso di essere cittadino onorario della nostra città, di entrare nella nostra storia dopo aver varcato,dolcemente, la soglia dei nostri cuori.

Festeggiò con noi il suo compleanno, il 18 novembre. Quest’anno ne avrebbe compiuti 75…

Era stato appena nominato dal Papa membro della Congregazione per le Cause dei Santi. un segno di apprezzamento e di considerazione.  La scelta di Benedetto XVI lo aveva riempito di orgoglio, si sentiva onorato ed era già impegnato nello studio dei voluminosi dossier sui vari candidati alla canonizzazione.

Abbiamo fatto appena in tempo a salutarlo, a dirgli grazie, a rinnovargli stima e gratitudine.

Il mistero della vita che incrocia le nostre piccole storie e ci fa leggere, dopo, con uno sguardo diverso eventi che sfuggono alla casualità per essere parte di un progetto più grande.

I perché si perdono in un orizzonte luminoso e resta la gioia di averlo incontrato, conosciuto, amato.

Il legame non si è spezzato, si è trasformato in un rapporto nuovo, ugualmente forte ed intimo.

Lui diceva, spesso,  che ogni volta che sorvolava Atri nei suoi numerosi viaggi aerei invocava “gocce di rugiada celeste” per i suoi amici…

Ora può farlo ancora di più e, ne siamo certi, continuerà a invocare una rugiada di speranza e di fiducia per la nostra città. Ne abbiamo tanto bisogno ed è bello sapere che “lassù” c’è un grande amico che continua a volerci bene.

Paolo Pallini