Opinioni \ Riflessioni

IL TRAMONTO DEL M5s

Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Questo proverbio si adatta benissimo al M5s dopo il crollo nelle elezioni regionali dell’Umbria. Già ho scritto e lo ripeto che in politica tutto è lecito, perfino la pugnalata  all’amico, purché  i risultati siano positivi. Quello che è accaduto ad agosto é semplicemente vergognoso e riprovevole per  il modo in  cui è stato fatto.

Il M5s,  dopo le elezioni  europee,  capisce che l’alleanza con la Lega gli fa perdere consensi e stacca la spina facendo ricadere, aiutato dai soloni giornalisti, tutta la colpa su Salvini. E’ vero, Salvini è rimasto con il cerino acceso proprio nella giornata della grande sconfitta del M5s, con il voto sulla TAV, e non ci doveva rimanere.

Grillo e Casaleggio, tra luglio e agosto, hanno fatto 4 grandi errori: 1) credere che gli elettori siano degli emeriti cretini (la fa anche il PD); 2) credere che gli elettori non sappiano discernere  tra propaganda e realtà; 3) credere che l’elettore di centro destra possa continuare a darti il voto una volta fatto l’accordo con il PD; 4) non aver capito che l’incoerenza in politica non paga mai.

E arriviamo alle elezioni umbre, roccaforte del PD fino a qualche anno fa. I risultati sono: stravince il centro destra con il 57,5%; il PD tiene con il 22,3% e crolla il M5s che raggiunge il 7,44%.

Il confronto con le europee, come hanno fatto i giornalisti, addolcisce la situazione del M5s mentre il confronto con le elezioni politiche del 2018, M5s al 27,5%, dicono di un cazzotto furibondo da KO e di un crollo totale del M5s che ha perso il 75% degli elettori. Ma neanche il PD può sorridere (30,5% nel 2018) con una perdita dell’8 % e il 25% degli elettori.

Cosa dice questa elezione umbra?

La prima cosa: l’alta affluenza alle urne con il 64%, non si vedeva da parecchi anni a livello locale, significa gli umbri volevano il cambiamento e nel frattempo mandare un segnale forte al governo.

La seconda cosa: il governo ha racimolato il 37,5% e l’opposizione il 62,5%, inoltre rispetto alle europee ha perso un 2% ciò significa che questo governo non piace agli italiani.

La terza cosa: il mondo cattolico, i frati di Assisi e il cardinale Bassetti, ex vescovo di Perugia, hanno moltiplicato le loro energie per non far votare Salvini. Poi esiste la legge del contrappasso e Salvini ad Assisi ha preso il 43%, in molti comuni ha superato il 60% e in 86 comuni su 92 è risultato il primo partito. Vorrei tanto sapere quanti cattolici hanno votato per Salvini. Uno schiaffo per la gerarchia cattolica che arriva fino al Papa. Per il Papa è stata una settimana dolorosa, prima il voto del Parlamento europeo per i porti chiusi, poi l’Umbria ed infine l’Argentina, che il 27 ottobre, ha eletto come presidente un peronista e non l’amico del Papa.

La quarta cosa: Conte ci ha messo la faccia ed ha anche sproloquiato. La campagna tutta incentrata sui 65 milioni russi inesistenti, a proposito la vergognosa intromissione di Report di cui nessuno parla, invece della realtà umbra dimenticando che si è andato a votare per la corruzione del PD nella sanità. Ma non basta, oltre al Russian Gate hanno fatto uscire dei rapporti di Conte con operazioni strane del vaticano. Conte se ha un minimo dignità, per il codice deontologico del M5s e perché  non è stato mai eletto si deve dimettere.

Quello che mi fa meraviglia è come il M5s non abbia capito che ad agosto hanno svenduto tutta la loro identità, tutta la loro legalità, tutta la loro dignità, e si sono dimostrati falsi non rispettando il contratto firmato. In pochi giorni hanno al buttato al vento 10 anni di attività politica e il crollo è figlia di questo errore.

Il M5s ha iniziato a percorrere la strada del tramonto politico e sinceramente non mi dispiace.

Nicola Dell’Arena