VIAGGIO NELLA VITA CONSACRATA (2)

GLI ALTRI ORDINI MENDICANTI

Un mondo affascinante da scoprire

Gli ordini mendicanti erano divisi in magistrali e non magistrali. I primi potevano conferire qualifiche dottorali, i secondi no. Cinque gli ordini magistrali: Francescani, Domenicani, Carmelitani, Servi di Maria e Agostiniani. Essendo cinque famiglie religiose, formavano nelle città una pentade, con disposizione stellare, in modo da non infastidire l’altra compagine. Uno dei problemi di convivenza erano le offerte. Ogni convento aveva il proprio raggio di azione, e periodicamente passava per le case il frate questuante, religioso laico o talvolta oblato (laico senza voti, vincolato ad un convento). Con le mutate condizioni di vita, è praticamente scomparso il “frate cercatore”.

Un’altra figura, attualmente presente, è il “frate collettore”, religioso laico, addetto alla ricezione di offerte e alla raccolta di SS. Messe, per la Custodia di Terra Santa. E’ sempre della famiglia dei Frati Minori dell’Ordine Serafico, perché questa è custode, dal XIV sec., dei Luoghi Santi.

Gli altri tre Ordini Magistrali hanno origine monastica. Divennero Mendicanti nel XIII sec. Gli Agostiniani, non hanno per fondatore il Vescovo di Ippona, ma hanno S. Agostino per ispiratore. Uniscono vita contemplativa e azione pastorale, come il “Dottore della Grazia”. Hanno l’abito nero, e la foggia è abbastanza simile a quella dei Conventuali. Viene fermato alla vita da una cintura di cuoio, molto significativa per l’Ordine, per la devozione alla Madonna della Cintura.

Custodi della Sacrestia di S. Pietro, nel 1929, con il Concordato tra Stato e Chiesa, e la nascita dello Stato della Città del Vaticano, l’incarico di Vicario del Papa per il suo piccolo Stato fu affidato ad un agostiniano, eletto e consacrato Vescovo.

I Carmelitani, hanno per ispiratore Elia, il profeta veterotestamentario difensore del monoteismo in Israele. Sul Monte Carmelo, evocazione del giardino genesiaco, sotto la protezione della Madonna, si radunarono alcuni eremiti per condurre vita contemplativa. Il rinnovamento si ebbe con le Crociate che comportarono un abbraccio tra Oriente e Occidente. Nell’Ordine Carmelitano prevale la contemplazione, la devozione alla Madonna, ma è presente anche l’apostolato. S. Teresa di Gesù diceva: “Solo Dio basta!”, ma Dio è presente anche nel prossimo, specialmente nei bisognosi. I carmelitani indossano l’abito marrone, molto simile a quello dei Francescani Minori, e il manto bianco, evocazione della devozione mariana. Riduzione della veste carmelitana, è lo “scapolare”, segno visibile e tangibile della protezione di Maria Santissima.

I Servi di Maria, comunemente detti Serviti, hanno ispirazione francescana. Il Santo Poverello predicando a Firenze, toccò il cuore di sette mercanti. Non indossarono l’abito minoritico, ma costituirono un gruppo, sul Monte Senario, nei pressi di Firenze, per cantare le lodi alla Madonna e testimoniare il Vangelo. I Sette Fondatori, non erano sacerdoti, come Francesco d’Assisi. L’Ordine, come quello francescano, per meglio svolgere la sua missione, fu clericalizzato. L’abito è costituito da una tonaca, pazienza e cappuccio di color nero.

La disposizione stellare, come ricorda Corrado Fratini, docente di Storia dell’Arte Medioevale, all’Università degli Studi di Perugia, è ben visibile nella città della Fontana Maggiore. I Francescani presenti a S. Francesco al Prato (operanti nell’attiguo e funzionante oratorio di S. Bernardino), i Domenicani in S. Domenico, i Carmelitani al Carmine, gli Agostiniani in S. Agostino, i Serviti in S. Maria Nuova (ricordata per la torre campanaria di Galeazzo Alessi).

Altra famiglia mendicante è quella dei Minimi, fondata nel XV sec. da S. Francesco di Paola, eremita calabrese, vissuto lungamente. Il nome vuol essere una riduzione di quello dei Minori Francescani. Infatti l’alter Franciscus, si ispirò al Santo Poverello, per la fondazione dell’Ordine. Era devoto del Santo Poverello, perché i genitori, avevano ottenuto la sua nascita, per intercessione di S. Francesco. Non di rado i due Santi erano confusi, soprattutto fino alla seconda metà del XX sec. quando non c’era grande devozione per il Santo di Assisi. Non essendo taumaturgo e conosciuto come Santo della povertà, Francesco d’Assisi risultava poco proponibile alle genti già vessate dall’indigenza. Pertanto, nell’evangelizzazione, si parlava più volentieri di S. Antonio. Francesco di Paola è molto simile al più famoso omonimo, nell’iconografia. Tra le caratteristiche dell’Ordine paolano, la Quaresima perpetua, non solo dalla carne, ma anche dai derivati (ovviamente gli infermi sono dispensati).

Di origine spagnola sono i Mercedari, Ordine poco conosciuto, perché pochi i conventi sparsi nel mondo. Sono tornati all’attenzione nel 2013, con l’elezione di Papa Francesco, perché custodi del Santuario della Madonna di Bonaria a Cagliari. Il principale luogo mariano della Sardegna, davanti al quale tenne il celebre discorso S. Paolo VI sulla marianità, nel 1970, ha dato il nome alla capitale dell’Argentina.

Sempre spagnoli i Betlemiti, ancora meno conosciuti dei Mercedari. Era portoghese, come Antonio, S. Giovanni di Dio, fondatore dei Fatebenefratelli, il cui carisma è quello dell’assistenza ospedaliera, anche ai malati psichici.

Come i Mercedari, i Trinitari avevano per carisma il riscatto degli schiavi. Furono inseriti nella drammatica pagina dell’islamizzazione della penisola iberica, conclusa con la Reconquista dei Re Cattolici, alla fine del XV sec. E siamo già nella storia moderna.

SANTINO VERNA