Opinioni \ Riflessioni

CRISI DI GOVERNO

Sinceramente non pensavo che il governo potesse cadere e soprattutto in modo così repentino. Mi dispiace perché, al di la di quello che dice l’opposizione, il governo ha  agito bene, ha fatto cose buone e l’economia va bene. Però le avvisaglie e gli scricchiolii c’erano da qualche mese.

I risultati delle europee con la vittoria di Salvini e la sconfitta del M5s ha mandato il boccone di traverso al M5s. I risultati sono stati 34% alla Lega e 18% al M5s. I motivi della crisi sono tutti in questi numeri crudi e freddi ma che hanno surriscaldato l’ambiente politico italiano. Tutto il resto fa parte del teatrino della politica, che negli ultimi anni ci eravamo dimenticati che esistesse, e dell’applicazione integrale del Principe di Macchiavelli.

Sulla base di questi risultati Salvini, da Bruno Vespa il martedì delle elezioni, dichiara “Per me non cambia niente, non chiedo crisi di governo né cambi di ministri. L’essenziale è che non si dica sempre no e che si dica qualche si. Un discorso di coerenza e di lealtà vero l’alleato di governo.

I sondaggi di poco prima della crisi dicevano Lega quasi al 39% e M5s al 15%, praticamente la Lega acquisiva consensi a scapito del M5s ed ancora c’era un travaso di voti dal M5s alla Lega. I risultati di numerosi elezioni comunali, provinciale e regionale che davano la Lega sempre vincente e il M5s sempre perdente.

Il M5s nell’analizzare i risultati riconosce che il governo con la Lega gli fa perdere consensi e cambia strategia. In politica tutto è lecito e tutto è ammesso. In politica vige il motto: morte tua vita  mia.

Per recuperare i voti persi, secondo loro a sinistra, ha iniziato ad insultare Salvini e la Lega a testa bassa. Salvini, con tanta pazienza, non ha risposto.

Su facebook appare sempre di più post che solo i punti del M5s sono stai approvati e quelli della Lega zero, come se questi punti non  fossero stati approvati dalla Lega, e non hanno battuto ciglio.

I due punti fondamentali del programma della Lega: Autonomia e Flat tax. Il primo, il M5s lo ridicolizza. Dopo giorni di incontri alla fine Di Maio proclama “Vogliono  concorsi regionali per non assumere persone del sud”. Pugnalata enorme. Il secondo, Di Maio dice chiaro e  tondo a Salvini di cercare le coperture e poi afferma che Salvini vuole togliere gli 80 euro di  Renzi. Pugnalata alle spalle.

Praticamente due no secchi ai punti fondamentale della Lega. E questo significa non rispettare il contratto firmato.

Il voto decisivo del M5s per l’elezione del Presidente della Commissione Europea fa arrabbiare la Lega. E solo adesso si capisce il motivo di quel voto che ha fatto abbandonare la posizione antieuropea al M5s.

Alla Lega rimanevano due cose da fare: rinunciare ai punti fondamentali del suo programma e restare al governo oppure rompere con il M5s. Ha rotto con il governo nel giorno della grande sconfitta del M5s sulla TAV ma é rimasto con il cerino acceso in mano. Cosa grave, perché gli elettori puniscono che crea la crisi, ed in tutti esiste la consapevolezza che la colpa sia di Salvini.

Una domanda mi tormenta dall’inizio della crisi: è possibile che gli elettori di centro destra che in questo anno sono passati dal M5s alla Lega possano tornare indietro (secondo i calcoli del M5s) e non trovo risposta perché il comportamento degli elettori non è facilmente valutabile.

Tra pochi giorni abbiamo un nuovo governo. Auguri e che  possa lavorare per il bene dell’Italia  e degli Italiani.

Nicola Dell’Arena