Opinioni \ Riflessioni

LE COMMISSIONI EUROPEE: LAVORO O PERDITA DI TEMPO?

Alla lettera della Commissione Europea il Presidente del Consiglio Conte risponde che se ci fosse la necessità si ad ottobre taglierà 2 miliardi dai ministeri. Il Presidente ha parlato in modo generico, senza specifica quali ministeri e quali spese da tagliare. Il Presidente non ha specificato se sono tagli lineari (come faceva il governo Berlusconi), tagli mirati (come aveva promesso il governo di Centro sinistra ma che non ha mai fatto), o come penso io semplice spostamento delle spese da ottobre a gennaio 2019.

Questa frase del Presidente del Consiglio, in mano ai professionisti della disinformazione, immediatamente si trasforma. Zingaretti e tutto il PD trionfalmente annuncia: “Questo governo finalmente ha gettato la maschera: ci saranno tagli alla sanità, ai trasporti e ai servizi essenziali”. Ma che rapporto gli danno, ma quali giornali legge, ma quali TV vede? Qualcuno avverta Zingaretti che gli italiani non sono stupidi e che vedono e sentono bene. 

Martedì 25 giugno Tria, ministro dell’economia, dice: “Sono ottimista che la procedura d’infrazione sarà evitata. Il rapporto  debito/PIL è al 2,1%”. La Commissione Europea si sta accanendo contro dati che rispetto all’anno scorso si possono considerare positivi mentre ha approvata ed è stata zitta per quelli del 2018.

Il 28 luglio, dal Giappone,   arriva la notizia che per la procedura d’infrazione se ne riparla ad ottobre, così come avevo già scritto. Perchè ad ottobre?  Semplice, ad ottobre i dati sulla economia sono più aderenti alla realtà rispetto alle previsioni di questi giorni.

Il caso Sea Watch, delle ultime settimane, ha dell’incoscienza. Da sola si fa un autogol incredibile. Non rispetta gli ordini di stati sovrani. Malta gli nega lo sbarco. Fa ricorrere gli imbarcati (secondo loro salvati dalle fauci degli squali libici e del mare) alla CEDU (Corte Europea per i Diritti dell’Uomo) per sbarcare per forza in cc Italia. La Corte respinge il ricorso, però “ha indicato al governo italiano che conta sulle autorità del Paese affinché continuino a fornire tutta l’assistenza necessaria alle persone che si trovano a bordo della nave”.

Praticamente la Corte ha detto che non esiste nessun diritto a sbarcare ma quello all’assistenza è doverosa. Un vero colpo da ko per le ONG pseudo volontarie e per i buonisti nostrani.

Un proverbio dice che tutti i guai non vengono da soli e un altro dice che una ciliegia tira l’altra. Subito dopo che la Corte ha emesso la sentenza l’Olanda, paese di bandiera della Sea, fa sapere che non avrebbe mai autorizzato lo sbarco. La stessa cosa fa la Germania, paese dell’ONG proprietario della nave, ed inoltre il ministro degli interni ha fatto sapere che non avrebbero accettato nessuno degli imbarcati (salvati e immigrati per la Sea e i buonisti). Ora l’Olanda, per essere credibile, deve fare una sola cosa: togliere la bandiera alla Sea Watch  e se non lo facesse, l’Italia deve dichiarare l’Olanda un paese ostile.

Preso in contropiede il capitano della Sea, ubbidisce agli dei suoi  superiori fa l’eroina, forza il blocco affermando “l’Europa ci ha abbandonato e noi forziamo il blocco”. Bella scusa per fare l’eroina.

Sentendo il Commissario europeo per l’immigrazione sembra che il caso si risolvesse, sinceramente ho detto questo che noi  italiani abbiamo l’anello al naso. La sera del 27 luglio arriva la doccia fredda, il ko definitivo: l’Olanda e la  Germania hanno detto categoricamente che non intendono autorizzare lo sbarco e farsi dei 42 migranti.

Possibile che questi della Sea non abbiano capito che il problema non interessa più a nessuno dei paesi europei? Anzi sono tutti scocciati e quei pochi politici che erano favorevoli hanno preso una legnata alle ultime elezioni. Non lo vogliono capire perchè non sono dei volontari che lo fanno per il bene dell’umanità ma al contrario con questo diavolo di Salvini stanno perdendo molti soldi.

Nicola Dell’Arena