L'estate sta finendo...

UN INTELLIGENTE BILANCIO CRITICO DI UNA STAGIONE RICCA DI EVENTI

 

L'estate - anche quella atriana - sta finendo ed è ora di trarre un bilancio delle attività cui ho potuto assistere. L'estate sta finendo.. e io sto ritornando ormai ai miei freddi paesi con qualcosa di Atri nel cuore, perché, bisogna ammetterlo, la città s'è data da fare come ha potuto, nonostante i limiti imposti dal cosiddetto 'patto di stabilità'. Ricordate ancora la vecchia signora amante della cultura e le sue esortazioni?  Ebbene, non sono mancate per lei (per me) in quest'estate atriana occasioni di incontro e di approfondimento, accanto tuttavia a -poche- altre  di cui avrei potuto tranquillamente fare a meno.

 Nel complesso, premettendo che mi riferisco al solo periodo di agosto-metà settembre, se mi servissi di un 'graditometro', potrei suddividere l'offerta culturale in tre tipologie diverse:

manifestazioni di grande o buon impatto culturale, che io definirei "pan per i miei denti"

- eventi  che  non mi hanno sollecitato particolarmente ma sono state lo stesso     piacevoli e gradite, anche nel caso non fossero a misura di vecchie signore

- alcuni eventi piuttosto sgradevoli.

Tra le prime vorrei ricordare - oltre ai 14 concerti del 14° Festival Internazionale dei Duchi d'Acquaviva (per i quali rimando alla mia intervista al suo Direttore artistico)- l'interessante mostra di quadri esposti nelle scuderie del Comune con molta perizia (mentre alcune delle esposizioni collocate nell'Auditorium erano a dir poco dilettantesche); inoltre l'esposizione di gigantografie attinte e scelte con cura dallo studio fotografico Zincani - bella iniziativa soprattutto non solo perché abbellisce la città ma anche perché costituisce un collegamento al passato immediatamente percepibile e fruibile da tutti; e, ancora,  le esibizioni corali nella Cattedrale e nella piazza del Comune (ma per favore, nel secondo caso  occorre che il Comune si faccia carico di mettere a disposizione le sedie, altrimenti preferisco ascoltare tutto da casa : del resto una piazza vuota demotiva anche gli esecutori, e questo è un vero peccato). Infine, last but not least, la bella e interessante passeggiata alle fontane archeologiche di Atri, ben oganizzata e ben illustrata da Adriano De Ascentiis, cui va tutto il mio plauso. Ho avuto modo di conoscere luoghi di grande bellezza e di potenziale sviluppo anche turistico, che io, pur essendo atriana di nascita e poi di adozione, non conoscevo. Appuntamenti di questo genere si potrebbero ripetere almeno una volta al mese e coinvolgere anche turisti, se ben propagandate.

Tra le seconde manifestazioni,  le tradizionali e  piacevoli serate di "Atri a tavola", che offrono l'occasione di presentare e gustare le specialità abruzzesi, o anche  le esecuzioni teatrali in piazza del Comune, che sono nel complesso garbate e non particolarmente "invadenti". La tradizionale corsa podistica,  che ha riempito di sportivi le vie e le piazze di Atri, è evidentemente apprezzata dai cittadini, e molto onorata dall'amministrazione comunale, che schiera giustamente in piazza nelle cerimonia di premiazione tutti i suoi assessori; ciò tuttavia non avviene in altrettanta compattezza in occasione di altre  manifestazioni culturalmente qualificate.

Infine concedetemi una sola notazione di protesta: poiché abito nel centro storico, a duecento metri dal Palazzo Comunale, rinuncio spesso e volentieri nel corso dell'estate a ore di sonno in tarda serata, senza mugugnare, quando si tratta di eventi che con la buona musica hanno a che fare, anche nel caso di musica rock, hip hop e via di seguito, ma non nel caso  si tratti solo di fracassone e chiassose esibizioni di percussioni, com'è stato in alcune delle manifestazioni di fine estate. Va bene rinunciare al sonno fino a quasi le due di notte, ma non all'integrità dei timpani ed anche a un certo buon gusto. Peccato, perché non si tratta di una conclusione degna degli sforzi che è costata a molti l'organizzazione della bella estate atriana.

 Milena de Albentiis