UNA BELLA FESTA CHE..NON FINISCE...

IL CORPUS DOMINI A PINETO

Si è rinnovata la processione del Corpus Domini con l’infiorata, presso la Parrocchia di S. Agnese a Pineto, la sera del 23 giugno 2019, solennità liturgica in Italia. Originariamente il Corpus Domini si festeggiava il giovedì dopo la SS. Trinità, ma fu trasferita, nel 1977, alla domenica seguente, essendo festa infrasettimanale. Nella Città del Vaticano è rimasta il giovedì, come in altri Paesi.

La tradizione dell’infiorata, tipica dell’Italia Centrale, ha avuto l’apice nelle cittadine di Spello e Genzano, territori dell’ex-Stato della Chiesa, dove avvenne nel 1263 il miracolo di Bolsena, la cui traduzione architettonica fu il Duomo di Orvieto. Promotori dei tappeti di fiori fu l’Ordine Cisterciense, famiglia monastica molto devota a Maria Santissima.

L’Abruzzo recepì subito l’idea dell’infiorata e ogni paese si è ingegnato per la buona riuscita della processione teoforica. Dove non era possibile, si gettavano petali dai balconi e dalle finestre al passaggio del Santissimo Sacramento nell’ostensorio.

La processione di Pineto è la prova tangibile della vitalità ecclesiale. Una comunità giovane, dove alla fine del XIX secolo vi erano pochissime e isolate abitazioni, con la cappella dell’Immacolata e la Messa domenicale e festiva. Lo sviluppo del paese costiero rese necessaria la costruzione della Chiesa di S. Agnese.

La S. Messa del Corpus Domini è stata presieduta da Don Paolo Pallini, Canonico della Cattedrale di Atri e concelebrata dal Parroco Don Guido Liberatore e da P. Francesco Di Salvatore, O.F.M.Conv. Il coro ha animato la liturgia con brani del repertorio moderno, coinvolgendo i bimbi della Prima Comunione con il vestito della festa. Don Paolo nell’omelia ha parlato della Beata Imelda Lambertini, coeva di S. Caterina da Siena, innamorata dell’Eucarestia.

Una Santa poco conosciuta, il cui corpo si custodisce nella Chiesa di S. Sigismondo a Bologna, beatificata da Leone XII e dichiarata da Papa Sarto patrona dei bimbi della Prima Comunione. Fu infatti S. Pio X a volere la Comunione dei fanciulli, all’età della ragione quando i bambini sapevano la differenza tra il pane eucaristico e quello materiale. La Beata Imelda doveva aspettare 14 anni per accostarsi all’Eucarestia. Nell’omelia Don Paolo si è soffermato sul miracolo eucaristico di Alatri (da non confondere con Atri), un episodio che ricorda quello di Ricciarella a Lanciano. Una fattucchiera consigliò ad una donna disperata di friggere l’ostia consacrata. Il gesto sacrilego fu nascosto in un panno e l’ostia da pane si trasformò in carne.

Era presente il Sindaco Robert Verrocchio, al secondo mandato, e Don Paolo ha ricordato che il primo cittadino di Pineto è Gesù, dopo viene il Sindaco, perché il Signore è presente in mezzo a noi attraverso l’Eucarestia, prigioniero d’amore nel tabernacolo.

La processione è cominciata alle 20, con il Santissimo Sacramento portato da P. Francesco e l’animazione di Don Guido. Cinque sono state le soste del Santissimo, in alcuni punti del percorso, al centro di Pineto, la prima alla stazione, fresca di rinnovo. Già si sentiva l’inizio dell’estate con i bagnanti addirittura venuti in anticipo quest’anno nella cittadina del Cerrano.

Don Guido ha ricordato gli organizzatori e i promotori defunti dell’area interessata. I canti eucaristici hanno intervallato le preghiera, mentre le componenti del gruppo “Le vie dell’arte” buttavano petali in terra, rivestite del tradizionale abito locale. L’abbigliamento vagamente si ispira all’arte verista di F. P. Michetti, autore peraltro di una tela che per soggetto ha il Corpus Domini.

L’ultima benedizione con il Santissimo, sul sagrato della Chiesa Parrocchiale. Ormai è giunta la sera, è la notte più corta dell’anno, almeno per la tradizione popolare. La notte di S. Giovanni, quando le acque assumevano poteri benefici, e il nocino era la bevanda del giorno. Ma per la Chiesa Universale era la festa del SS. Corpo e Sangue di Cristo, questa la dicitura completa, voluta da S. Paolo VI all’indomani della riforma liturgica, quando al Corpus Domini fu associato il ricordo del Preziosissimo Sangue, celebrazione molto cara a S. Gaspare del Bufalo (predicò in Atri nel 1824), fondatore dell’omonima congregazione.

Nel depliant della Parrocchia di S. Agnese, era presente anche la processione foraniale del Corpus Domini, proprio nel giovedì originario. La consuetudine ebbe inizio nel 2005, anno dell’Eucarestia, incoraggiata dall’indimenticabile Arcivescovo Vincenzo D’Addario. L’impraticabilità della Cattedrale di Atri, ancora in restauro, comportò la S. Messa in Piazza Duomo.

La festa non finisce con i paramenti deposti e il baldacchino ripiegato, continua nell’ordinarietà della vita, a lode del Signore.

SANTINO VERNA