La chiusura degli uffici giudiziari di Atri:

 un altro colpo al futuro della città

 

Il 13 settembre 2103 conosce il suo triste epilogo la vicenda della sezione distaccata del Tribunale della nostra città; mi sia permesso, allora, di svolgere alcune considerazioni in qualità di ex amministratore e sopratutto di fiero cittadino atriano: in primo luogo rivolgo un sentito ringraziamento ai Magistrati ed al personale amministrativo che, con competenza ed efficienza, hanno consentito nel corso di tanti anni che gli uffici giudiziari esercitassero al meglio il difficile compito dell’amministrazione della giustizia.

 La presenza di tali uffici ha da sempre rappresentato, oltrechè un motivo d’orgoglio, un volano di sviluppo per una cittadina con spiccata vocazione nell’ambito dei servizi pubblici.

Com’ è facilmente intuibile non si è trattato di una gentile concessione bensì del frutto di una costante attività di difesa e di promozione che una classe dirigente, alla quale mi onoro di aver appartenuto, ha continuamente svolto nel corso degli anni passati.

 Ad ogni velata minaccia di chiusura o di semplice ridimensionamento, che di volta in volta si è succeduta, abbiamo opposto una feroce determinazione che ci ha visto protagonisti di frequenti viaggi romani nelle stanze di ministri,sottosegretari e politici che hanno conosciuto il nostro attaccamento alla Comunità.

Sono stato in prima fila come primo cittadino per la difesa di ogni presidio pubblico del nostro territorio, accanto a me ho trovato il sostegno di amici e collaboratori ispirati da autentico attaccamento alle proprie radici.

Il rammarico, pertanto, per la chiusura della nostra sezione distaccata è enorme e l’amarezza più grande discende dall’ostentata indifferenza con cui una classe politica locale,  regionale e nazionale ha trattato la vicenda e i pochi spiriti liberi che, come me, fino all’ultimo si sono battuti ed hanno sperato,purtroppo, invano.

Che fare, quindi? Di fronte ad una vicenda che segnerà un grave colpo per i cittadini che perderanno un servizio essenziale, per un territorio che soffrirà, vedendo diminuire le proprie prospettive di crescita si deve aspettare che accada altro ?

Non è possibile abbassare proprio ora la guardia di fronte ai rischi che incombono.

Come già ebbi modo di scrivere alcuni mesi orsono circa la sorte dell’assetto istituzionale delle provincie, credo che sia arrivato il momento di porre la questione del ruolo di Atri nell’ambito dell’area vasta rappresentata dalla Vallata del Fino e della zona costiera a sud del Vomano, che ambisce per storia e posizione a contare nello scacchiere regionale, volgendo lo sguardo a sud, verso Pescara, centro nevralgico dell’Abruzzo e della macroregione adriatica.

Operare in stretta sinergia accanto al capoluogo pescarese significherebbe in primo luogo ottenere quell’attenzione alla nostra storia ed alle esigenze della comunità sin qui neglette, basti transitare sulle arterie stradali provinciali o dare uno sguardo ai piani sanitari per averne plastica testimonianza e soprattutto consentirebbe di  tornare a sperare in un futuro possibile e giusto per noi ed i nostri figli.

Si apra allora ogni possibilità di confronto in vista delle prossime elezioni regionali con chi volesse  condividere un progetto di sviluppo territoriale, che tenga conto delle nostre rivendicazioni e che non lasci inascoltata la voce di chi come me continuerà a battersi per la sua città, ponendola sempre al di sopra delle appartenenze e dei personali interessi di bottega.

Paolo Basilico Ex sindaco della Città di Atri