HA CONQUISTATO IL CUORE DEI FEDELI CON LA SUA UMANA UMILTA'

FESTEGGIATO DON GIOVANNI MASCIULLI

Ha compiuto 80 anni, Don Giovanni Masciulli, presbitero dell’arcidiocesi di Pescara-Penne, storico parroco di due comunità, nel cuore della città dannunziana, S. Pietro Apostolo e Sacro Cuore. E’ stato il primo parroco dell’erigenda chiesa con il nome del Principe degli Apostoli e proprio nella chiesa di S.Pietro, gremita di tanti fedeli, è avvenuta la festa.

Nonostante la salute non in perfette condizioni, Don Giovanni continua il servizio alla Chiesa diocesana. Ha celebrato la S. Messa per ringraziare il Signore degli 80 anni di vita, assieme al nuovo Vicario Generale Mons. Francesco Santuccione, Abate di S. Cetteo che alla fine della celebrazione ha portato l’abbraccio dell’Arcivescovo Tommaso Valentinetti. Tra i concelebranti l’Abate emerito di S. Cetteo Mons.Giuseppe Natoli, il Vicario Foraneo Don Giorgio Campili, Parroco dello Spirito Santo, gli altri Parroci della Forania di Pescara Centro, e i sacerdoti formati alla scuola di Don Giovanni.

Mons. Antonio Iannucci, indimenticabile Arcivescovo di Pescara-Penne (fu lui a ordinare Don Giovanni), inviava i novelli sacerdoti, per il tirocinio, nelle tre principali parrocchie di Pescara, la Cattedrale di S. Cetteo, lo Spirito Santo e il Sacro Cuore. Tre chiese, grandi sotto il profilo dimensionale, senza cifre astronomiche per quanto riguarda il numero di anime, nel vivo della città dannunziana, dove l’asse attrezzato entra quasi nel cortile della prefettura.

Don Giovanni, in prima linea nell’organizzazione del Congresso Eucaristico Nazionale del 1977, con la visita di S. Paolo VI, la sua ultima uscita da Roma prima dell’incontro con sorella morte, raccolse il testimone di Mons. Vincenzo D’Addario, amministratore parrocchiale del Sacro Cuore, eletto e consacrato Vescovo Coadiutore di Ascoli Satriano e Cerignola. Impegnato nell’O.V.E. (Opera Vocazioni Ecclesiastiche), nella pastorale scolastica e catechistica e nel Movimento Missionario, Don Giovanni si è conquistato il cuore dei fedeli, per la profonda umanità e l’immensa umiltà.

Alla Parrocchia di S. Pietro, sprovvista di chiesa vera e propria, e alloggiata nella cappella delle Suore di S. Anna, in Via Carducci, vi era l’attuale Parroco Mons. Vincenzo Amadio, Vicario con gli Arcivescovi Cuccarese e Valentinetti. Momento emozionante l’inaugurazione della nuova chiesa, nei pressi di quella provvisoria, detta “del mare”, quasi a ricordare il mestiere del Principe degli Apostoli, e, ovviamente, per la spiaggia a d un tiro di schioppo.

Don Giovanni è stato in prima linea anche per la trasformazione della Chiesa del Sacro Cuore, in Santuario della Divina Misericordia, alla fine dell’Anno della Misericordia, voluto da Papa Francesco, a 50 anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II, compiuta da S. Paolo VI. La Chiesa, la più centrale di Pescara, è diventata sede dell’adorazione eucaristica quotidiana, anche se non continuata nell’arco della giornata per la chiusura in pausa pranzo, perché l’Eucarestia è e rimane il centro e il sole della Chiesa. Il Sacro Cuore (come viene ancora chiamata la chiesa) ha raccolto le funzioni della Chiesa dell’Adorazione, in Via dei Bastioni, assegnata alla comunità ucraina di Pescara.

La liturgia è stata animata dal coro del Santuario della Divina Misericordia. Sono stati eseguiti brani di Mons. Marco Frisina, molto conosciuto a Pescara. La corale è erede della compagine “S. Cecilia”, fondata nel 1979 e diretta dai maestri Professori Alfonso e Nicola Bizzarri, due docenti con la musica nel sangue e la polifonia nell’anima. Prima del congedo, Don Giovanni ha voluto un canto alla Madonna, la Salve Regina, del repertorio Ge.n., diffuso sovente da Radio Maria e cantato soprattutto nelle assemblee giovanile.

Alla celebrazione era presente il Ch.mo Prof. Nicola Cesare Occhiocupo, Magnifico Rettore emerito dell’Università di Parma, in questi giorni a Pescara, i cui genitori Alfonso e Giuditta furono esequiati nella Chiesa del Sacro Cuore, di cui furono a lungo parrocchiani.

Commovente il ricordo, durante la Messa, di tutti i parrocchiani defunti, di S. Pietro e del Sacro Cuore. Non solo i laici, ma anche i sacerdoti. Don Giovanni ha detto scherzosamente del “calzolaio con le scarpe rotte”, per dire che i parroci pregano e celebrano più per i secolari che per i sacerdoti e i religiosi. E qui anche un ricordo per due illustri docenti delle rispettive comunità di Don Giovanni, il Prof. Zopito Di Tillio, per 40 anni insegnante di greco e latino nei licei e il Prof. Giuseppino Mincione, insigne latinista, poeta trilingue, preside e rettore dell’Università della Terza Età di Pescara, entrambi passati all’altra riva nel 2015, di diverso carattere, ma entrambi seri e preparati professori, affettuosi maestri, autentici intellettuali.

Il bel tempo di aprile ha contribuito alla riuscita della festa, conclusa con l’agape fraterna nei locali della parrocchia. A Don Giovanni auguriamo lunga vita e ancora un fecondo servizio apostolico alla sua amatissima Chiesa di Pescara-Penne.

SANTINO VERNA