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LA SITUAZIONE E’ ALLARMANTE: L'ITER DEL NUOVO PRG E' FERMO A QUATTRO MESI  FA!

Bisogna prendere atto del grave momento di crisi e agire nell'interesse dei cittadini di Atri

 

Sono trascorsi  quattro mesi  da quando si è tenuto il Consiglio Comunale per l’esame delle osservazioni e il nuovo PRG  è fermo da allora, tanto che non è ancora stata pubblicata la relativa delibera consigliare.

Il consiglio comunale si è svolto nel mese di marzo, per diversi giorni e notti, al fine di poter esaminare le numerosissime osservazioni presentate dai cittadini che sicuramente hanno dimostrato quanto il nuovo Piano Regolatore non rispecchiasse le loro attese.

Un nuovo PRG redatto con molta fretta e, a quanto pare, condizionato dalla scadenza elettorale del maggio scorso più che dall'interesse degli amministratori per il futuro di Atri e dei suoi cittadini.

Probabilmente nei prossimi giorni o subito dopo l'estate, il nuovo Prg proseguirà il suo iter così i nostri amministratori potranno continuare ad utilizzarlo per la vicina campagna elettorale delle regionali dimostrando quanto  siano preoccupati più dell' “uso a scopo elettorale” che al vero obiettivo di un PRG.

Stiamo vivendo un grave momento di crisi economica generale, in particolar modo nel settore dell'edilizia, e questo ulteriore “blocco” del nostro territorio, dovuto dal periodo di “salvaguardia”, che riguarda la fase tra l'adozione e l'approvazione di in piano e che è quello in cui siamo adesso, sicuramente non aiuta la già grave situazione economica di Atri.

Io sostengo che la spesa affrontata, a carico dei cittadini, per redigere i nuovi piani, in questo momento, doveva essere impegnata per l'aiuto ai cittadini stessi inteso, per esempio, come agevolazioni sull'IMU e sulla TARES e/o come incentivo economico che riguardasse operazioni sulle proprietà.

Per ottenere quanto è stato proposto con il nuovo PRG bastava una semplicissima Variante che avrebbe avuto costi decisamente più bassi.

Nel Consiglio Comunale di martedì scorso si è parlato di organizzare un “tavolo” per discutere delle problematiche del lavoro e della crisi delle aziende.

Ovviamente io sono d'accordo; ma già in quella sede ho chiaramente affermato che l'amministrazione stessa deve dare un esempio a partire dalle proprie scelte.

E' necessario rivalutare le imprese, il commercio, le professionalità e le aziende locali prediligendo il metodo della “filiera corta”, a livello comunale, che è la giusta via di mezzo tra la “filiera familiare” e la “filiera oltre-comune” che invece hanno caratterizzato l'operato di questa amministrazione.

Per fare tali scelte,  non sono necessari  piani strategici, ma basta agire in maniera oculata e ricordando che si è lì per amministrare il patrimonio e i servizi dei cittadini di Atri.

 La Consigliera Barbara Ferretti