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- Pubblicato Mercoledì, 23 Gennaio 2019
- Scritto da Nicola Dell'Arena
OPINIONI \RIFLESSIONI
CESARE BATTISTI E LA GIUSTIZIA IN ITALIA
Domenica 13 gennaio ore 7,00. Mezzo addormentato, accendi la TV e il telegiornale ti dà una meravigliosa notizia. Cesare Battisti è stato rintracciato in Bolivia e presto sarà estradato in Italia. La parola è mantenuta e così Battisti il martedì rientra in Italia.
Non finisci di essere contento che parte il soccorso rosso.
Primo. Linciaggio ministri. Parte immediatamente la polemica (sterile, puerile e pretestuosa) della presenza dei due ministri, Bonafede e Salvini, all’arrivo a Ciampino di Battisti. Azione ignobile e inqualificabile, i due ministri devono quasi chiedere scusa a dei terroristi incalliti. Purtroppo questi hanno la memoria corta. Si sono completamente dimenticati che un certo Oliviero Diliberto, in qualità di ministro di grazia e giustizia andò a Ciampino a ricevere con tutti gli onori e con un gran mazzo di rose rosse il terrorista turco Ocalan, di passaggio a Roma dalla Russia alla Turchia.
Senza dimenticare che Diliberto fece tutto il possibile per far rientrare Silvia Baraldini accusata dalla giustizia americana (non da quella italiana) di terrorismo.
Secondo. Inizia il balletto dei compagni che sbagliano. Sansonetti, giornalista de Il Manifesto e spesso da Bruno Vespa, ha la faccia tosta di dire che non ci sono le prove. Così 4 giudici diversi con 4 sentenze di condanna hanno preso lucciole per lanterne.
Il vignettista Vauro, per prima cosa non si scusa e non si pente e leggete cosa dice sulla firma messa per l’appello a favore di Battisti “Mi assumo tutta la responsabilità politica e morale della mia firma sotto l’appello per Cesare Battisti del 2004. In realtà fu una persona, della quale non farò il nome, ad apporla per me, dando per scontato la mia adesione. Avrei dovuto ritirarla al tempo e non lo feci per colpevole superficialità e malinteso senso di amicizia. Non l’ho fatto successivamente, quando scoppiarono le polemiche, perché un ritiro tardivo mi appariva e mi appare come un atto ipocrita volto a scaricare le responsabilità personali di cui sopra”. Una propria presa in giro. Un giro di parole per dire che non toglie il suo appoggio a Battisti.
“Giovanni Maria Flick, ministro della Giustizia in un governo con Prodi e giudice a della Corte costituzionale afferma in una intervista all’Adn–Kronos “giornata da dimenticare il più presto possibile”. Poi rivolgendosi a Salvini e Bonafede dice una scelta che suscita “forte perplessità”, e poi vai con il classico proverbio “errare è umano perseverare è diabolico”. Da che pulpito vien la predica.
Non poteva mancare due pedine importanti: Saviano che firmò l’appello del 2004 e Carla Bruni che l’ha protetta in Francia. I giornali parlano di assordante silenzio dei due.
Terzo. Il miracolo. Abbiamo visto per 37 anni Battisti sprezzante di tutto e di tutti, arrogante, prepotente e sempre con il sorriso in bocca. Abbiamo visto Battisti eroe e coraggioso con il mitra in mano. Abbiamo visto Battisti vigliacco sempre pronto alla fuga.
Appena entra in carcere avviene il miracolo, ci dicono che è ammalato e cambiato. Sinceramente, a volte mi viene il dubbio su certi miracoli della chiesa, ma su questo non ho nessun dubbio. Il miracolo non esiste ma tutto falso e teso a smuovere il pietismo della gente.
Nicola Dell’Arena