PINETO 2.0: PRONTI A SMUOVERE LE ACQUE

Immigrazione: il buonismo ipocrita dell’Amminitrazione Verrocchio!!!

Giovedì 7 giugno è apparso, sul quotidiano “Il Centro” , un piccolo trafiletto del Comune di Pineto dal titolo “Pineto, il Comune avvia un Progetto per i migranti”. Dal testo si evince chiaramente che  l’assessore Daniela Mariani intende aprire le porte della città a un  modello di integrazione similare a quello realizzato a Roseto degli Abruzzi,  con un obiettivo ben preciso: pensare, com’è successo a Roseto, a un servizio di prima accoglienza dei richiedenti asilo.

Bisogna avere  il coraggio di raccontare la verità: Il fatto è che i finanziamenti del Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo sono notevoli e in molti vorrebbero una fetta della torta. Come rimanerne fuori?

Il gioco funziona così: ci sono delle gare, i comuni  vi partecipano e poi girano una quota delle sovvenzioni a qualcuno che gestirà il progetto. La gestione è affidata a centri, cooperative, associazioni che organizzano corsi di lingua frequentati, il più delle volte,  solo da due/tre persone, corsi di formazione e progetti di altro genere (spesso disertati). Salvo rare, rarissime eccezioni, il resto è tutto business mentre gli immigrati finiscono a dormire all’aperto, sfruttati dal caporalato e mandati a cercare elemosina vicino ai supermercati o a vendere calzini sulle spiagge. Questo sistema semplice e lineare permette di fare clientelismo e affari per una grande collettiva abbuffata. Infatti nessuno ci ha mai spiegato le ragioni di tanta attenzione verso gli immigrati di colore a differenza di coloro che arrivano dall’est o da atre parti del mondo.

Ancora una volta quest’Amministrazione dimostra di essere sensibile al sistema Pd e, poiché a Pineto l’Amministrazione è solita procedere con le politiche del copia e incolla, oggi propone lo stesso sistema adottato nel  Comune limitrofo. Insomma, hanno fiutato l’affare e il modo di un nuovo modello clientelare.La retorica buonista è un pannicello caldo per nascondere il fallimento di strategie e politiche sociali che, a questo punto,  possono generare risentimento e ingiustizia sociale anche nel Comune di Pineto. L’annuncio improvviso di simili operazioni che non conoscono una pianificazione razionale e organica, crea certamente un disorientamento nei cittadini che, nei fatti, hanno già subito una limitazione all’accesso alle risorse e ai servizi del welfare.

 Sarebbe stato interessante annunciare questo progetto dopo iniziative a favore dei giovani pinetesi senza lavoro e prospettive o di famiglie in difficoltà economiche. Invece l’assessore Mariani e tutta l’amministrazione si è piegata, con quest’atteggiamento, al sistema del business sull’immigrazione, tra l’altro in un momento  in controtendenza, giacché da qui a poco potrebbero cambiare le dinamiche dell’accoglienza su tutto il territorio nazionale. Insomma anche l’Amministrazione Verrocchio vuole tuffarsi nella grande opportunità di fare soldi alle spalle degli immigrati, e nulla conta la serenità, la sicurezza dell’intera città. Probabilmente è proprio questo il motivo di questa ennesima presa di posizione di un’amministrazione ormai allo scadere della legislatura. Chiediamo al Sindaco di cambiare rotta e raccontare la verità: l’articolo dell’assessore Mariani, apparso su “il Centro”, è un’idea estemporanea per avere qualche attimo di notorietà oppure  è un progetto organico da applicare su tutto il Comune?

Inoltre viene da chiedersi per quale motivo, senza alcuna reale emergenza,  una città  come Pineto debba intervenire su simili progetti. Poi va a finire che a qualcuno sorgano sospetti! I timori dei cittadini non vanno mai ignorati; i cittadini vanno rassicurati e la politica di un paese “normale”, su questo tema, si deve compattare e non adottare le regole del buonismo ipocrita.

Dove l’amministrazione sposa linee di finto buonismo, ci penserà Pineto 2.0 a smuovere le acque.