- Dettagli
- Pubblicato Venerdì, 12 Aprile 2013
LA COMPLESSA VICENDA DELLA ITALPREFABBRICATI
L’OPPOSIZIONE CHIEDE TEMPO PER POTER VOTARE CON SERENITA’
Premettiamo che solo in data 03.04.2013 noi sottoscritti consiglieri comunali siamo stati formalmente informati e coinvolti sulla vicenda in questione ,a seguito di formale richiesta di incontro avanzata dai legali della Famiglia Pretaroli, datata 29.03.2013 e consegnataci il 30.03.2013, mentre fino a quella data le notizie ci giungevano esclusivamente attraverso i media ed una risposta succinta su sollecitazione del consigliere comunale Giuseppe Forcella.
La vicenda ha assunto, stranamente, un’impennata con tutte le conseguenze socio-economiche e occupazionali dirette ed indirette ,solo nell’ultimo periodo sebbene si riferisca ad una sentenza definitiva della Corte Cassazione del 31.03.2011.
Alla luce di questi anteposti ,nella seduta consigliare del 06.04.2013 abbiamo chiesto responsabilmente che questo consiglio comunale, fino allora tenuto all’oscuro, si facesse promotore dell’avvio di trattative serrate per definire bonariamente il contenzioso tra le parti.
Sono seguiti due incontri, il primo in data 08.04.2013 e il secondo in data 09.04.2013, da cui si sono evidenziate chiaramente posizioni difficilmente conciliabili.
Durante la discussione è emerso, tra l’altro, dietro riflessioni e considerazioni da parte dei consiglieri di voler ripercorrere la vicenda, che l’azienda “Italprefabbricati” ha riconosciuto la responsabilità del ritardo nell’informare il Comune di Atri, lo stesso oggi chiamato “ diremo quasi costretto”, in una lotta inspiegabile contro il tempo, avverso la citata sentenza, che ricordiamo essere stata emessa il 31.03.2011, divenuta, nel frattempo, esecutiva.
Altresì, la stessa ha affermato di aver voluto mantenere un profilo basso, in quanto, trattandosi di un’azienda florida e quindi non in crisi, un’eccessiva esposizione sulla stampa avrebbe potuta comprometterla.
Fino a pochi istanti fa abbiamo chiesto, nello spirito costruttivo e di collaborazione su un problema sociale così rilevante che il consiglio comunale tutto, chiamato ad assumere una responsabilità su un caso di enorme portata, che tra l’altro vede protagonisti due soggetti privati, fosse supportato da un parere legale complessivo sulla procedura, sull’impianto della delibera da assumere, e principalmente sulla responsabilità penale e civile dei singoli consiglieri comunali, indistintamente di maggioranza e minoranza, e dei funzionari dell’ente che hanno espresso parere e/o predisposto il dispositivo. Ma, ancor più, per mettere l’atto deliberativo a riparo da qualsiasi impugnazione da cui possa di nuovo sorgere una controversia altrettanto lunga, col rischio di rimandare la soluzione conclusiva della contesa.
Infine, le perplessità suesposte si sono ulteriormente rafforzate, pocanzi, quando abbiamo appreso della volontà da parte della maggioranza di proporre un emendamento che di fatto stravolge tutta la delibera all’ordine del giorno, tale da configurasi, in toto, un altro atto deliberativo predisposto anche sulla base delle memorie allegate avanzate dai sigg. Pretaroli che noi non conosciamo.
Per tali ragioni chiediamo il rinvio della discussione di questo punto di almeno giorni sette al fine di poter esercitare il sacrosanto diritto/dovere di consiglieri comunali dandoci la possibilità di votare serenamente. In caso contrario siamo costretti, nostro malgrado e con dispiacere nei riguardi di tutti i soggetti coinvolti, ad abbandonare l’aula.
Gabriella Liberatore, Raffaele Modestini, Carmine Zippilli, Paolo Lupinetti, Paolo Basilico , Giuseppe Forcella, Domenico Pelusi