- Dettagli
- Pubblicato Domenica, 31 Marzo 2013
- Scritto da Donpi
IL BRINDISI AMARO DI ANNA E CAIFA
Quella sera erano convinti di aver definitivamente eliminata l’ingombrante presenza del Nazareno. “E’ bene che uno solo muoia per il popolo e non perisca la nazione intera” aveva sentenziato il sommo sacerdote Caifa. Tutto era andato secondo i piani. La decisione di sfruttare le feste pasquali per un rapido processo e l’esecuzione capitale era tata intelligente. Il popolo impegnato nei preparativi per la festa non aveva reagito. Ormai era tutto finito. Una pesante pietra sigillava l’ingresso del sepolcro. Le guardie messe lì a vigilare mettevano al riparo da qualsiasi sorpresa. Potevano dormire sonni tranquilli finalmente!
Brindarono, quella sera, Anna e Caifa. Il Procuratore Ponzio Pilato, preso dalla paura, non aveva fatto storie.
Sorridevano, alzando i calici: il profeta era stato messo a tacere, per sempre. Non avrebbe più insidiato il loro potere con una predicazione che toccava i cuori e faceva tremare il palazzo. Potevano celebrare tranquillamentela Pasqua, la festa memoriale della liberazione dalla oppressiva schiavitù egiziana.
I riti, intensi e solenni, avrebbero nuovamente rinsaldato la fedeltà del popolo non solo nel legame storico con il Dio dell’alleanza ma anche nelle Istituzioni religiose custodi del passato e garanti del futuro.
Ma l’uomo perde sempre quando entra in rotta di collisione con i progetti divini.
Non può, mai, una pietra, anche se massiccia, riuscire a imprigionare l’Autore della vita.
Quella mattina, del primo giorno della settimana, nella Gerusalemme che si svegliava dalla lunga notte bagnata di ricordi alcuni passi frettolosi risuonavano tra le viuzze della città.
Erano delle donne che si recavano, spinte dal coraggio che solo l’amore può donare,a dare gli ultimi segni di affetto e di venerazione al Maestro che le aveva conquistate con la limpidezza del suo sguardo e la forza trainante della sua Parola.
Vanno ad accudire un cadavere e trovano una tomba vuota.
Il cristianesimo comincia quella mattina, mentre i primi raggi del sole inonda di luce i marmi preziosi del tempio… Un sepolcro vuoto…il rincorrersi delle voci, la corsa affannosa di Pietro e Giovanni svegliati dall’annuncio sconvolgente e incredibile di alcune donne.
No. Lui non c’è. Tutto è a posto, il sudario ripiegato, il telo, “sgonfiato” , non avvolge più il corpo martoriato del Signore. Nessun segno di scasso…solo un vuoto immenso riempito dal profumo della vita…
La notizia raggiunge anche loro, Anna e Caifa. Decidono di dare una somma di denaro ai soldati perché raccontassero di un furto ad opera dei discepoli mentre loro dormivano… Ma se dormivano, annota S. Agostino, come potevano aver visto gli apostoli trafugare il corpo del Maestro?...
L’ansia si impadronisce, nuovamente, dei sommi sacerdoti… Erano convinti di aver chiuso un capitolo e si ritrovano con un annuncio che apre una storia nuova.
E’ accaduto e accade, sempre: il male quando incontra la complicità del potere pensa di vincere, di eliminare presenze scomode, di fare terra bruciata… Ma c’è sempre un giardino che torna a fiorire e a diffondere il profumo della vita.
Fu un brindisi amaro quello di Anna e Caifa. “Lo abbiamo fatto fuori!”, pensavano.
Ma l’amore è più forte dell’odio, la luce più potente delle tenebre, la vita vincitrice della morte.
L’augurio di Pasqua: passare dal deserto abitato dal male al giardino profumato dall’amore per lasciarsi abbracciare dalla speranza…