VERSO LE AMMINISTRATIVE: UN APPELLO ALLE FORZE POLITICHE

NON FATE MORIRE ATRI: RIVEDETE GLI STRUMENTI URBANISITICI

Tra il 2012 e il 2013 son stati adottati e poi approvati, a seguito di numerosissime “osservazioni” i nuovi strumenti urbanistici del Comune di Atri, anche grazie alla complice presenza in Consiglio Comunale della opposizione che rendeva in questo modo valide le sedute.

Molti professionisti tecnici di Atri, me compreso, unitamente all’APTA “ Associazione Professionisti Tecnici Abruzzesi” tentarono,  senza riuscirci, di far capire agli Amministratori, alle forze presenti in Consiglio Comunale e all’opinione pubblica che i Piani proposti non erano adeguati alle esigenze del territorio Atriano.

Erano strumenti urbanistici molto ben confezionati all’apparenza, utili per i curricula dei professionisti e per partecipare a concorsi e premi vari (anche con buon successo), ma vuoti dei contenuti specifici riferiti alle caratteristiche della nostra città e della nostra Comunità.

Cinque anni di gestione di questi Piani hanno evidenziato sul campo e con la pratica attuazione le carenze, tutte, che erano state indicate; come, in particolare, nella normativa, spesso contradittoria, difficoltosa da applicare integralmente.

Basti pensare che una norma del Piano Particolareggiato del centro Storico dispone che i lucernari da realizzare sulla falda di una copertura siano “disposti in maniera coerente con la configurazione architettonica delle facciate”. Probabilmente non ci si è resi conto che Atri è un Centro Storico di impianto medioevale con vie strette, molto strette rispetto all’altezza degli edifici che vi si affacciano e che conseguentemente non sarà mai possibile apprezzare - vedere -  i lucernari posti sulle coperture in relazione alla facciata. Una norma del tutto inutile che crea solo problemi alla gestione del Piano e principalmente ai cittadini.

Ci stiamo approssimando alle elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale di Atri e le forze politiche hanno iniziato le manovre per la formazione delle liste e, si spera, dei programmi.

C’è da augurarsi che qualcuno abbia il desiderio, la capacità e la forza di mettere nel proprio programma la revisione degli strumenti urbanistici del nostro Comune per renderli adeguati alle esigenze reali e del fare concretamente. Questa è una delle aspettative dei cittadini.

Ricordiamoci che gli strumenti urbanistici dovrebbero precorrere gli avvenimenti economico-sociali e non inseguirli, o comunque essere talmente flessibili da potersi adeguare con rapidità alle sopraggiunte esigenze. Facciamoci trovare pronti, almeno sulla carta e sul piano delle possibilità effettive, alla ripresa economica che, come sembra, comincia ad interessare anche noi.

Luciano Brandimarte