PINETO, FURBETTE DEL CARTELLINO:
L’Amministrazione Verrocchio è assente!!!

Lo scorso dicembre, attraverso i media, abbiamo appreso della vicenda riguardante le due dipendenti del Comune di Pineto, M. C. e L. D., le quali hanno patteggiato una pena a un anno e sei mesi di reclusione per aver tenuto comportamenti inqualificabili rispetto all’uso improprio del cartellino e per aver svolto attività personali durante l’orario di servizio.

Al di là della condotta riprovevole delle due dipendenti, vorremmo soffermarci sulle dinamiche di un sistema, esistente a Pineto, sintetizzato in tutto ciò che accade nelle stanze del municipio, dove, per alcuni, la tolleranza fino all’eccesso e l’impunità regnano sovrane.

Siamo sconcertati dal comportamento passivo del sindaco Verrocchio, dell’assessore al personale Mongia; innanzitutto per non aver fatto applicare alcun provvedimento disciplinare verso le due dipendenti, come previsto dell’art. 55 ter del D.Lgs. 165/2001, nel momento in cui erano già sotto indagine. Inoltre, per aver palesemente disapplicato l’art. 55 quater, che prevede la sospensione cautelare del dipendente in ipotesi di falsa attestazione della presenza in servizio, accertata mediante strumenti di sorveglianza, ovvero in flagranza. Infatti, parliamo di una situazione in cui le prove sono state così schiaccianti da indurre le impiegate a patteggiare. Ancora  di più, difronte all’immagine pesantemente lesa di tutta la città, lascia perplessi il prolungato silenzio di tutto il Partito Democratico pinetese.

Senza tener conto del danno d’immagine subito dal Comune, causato dall’aver ingenerato la convinzione nei cittadini che quello sia l’ordinario comportamento di tutti gli altri dipendenti comunali. Si aggiunga che il decreto legislativo 174/2016 fissa in capo alle Amministrazioni Pubbliche l’Obbligo di denuncia di danno e onere di segnalazione: è previsto un obbligo di tempestiva denuncia alla Corte dei Conti, da parte delle Pubbliche Amministrazioni, di fatti che possono dare luogo a responsabilità erariali di cui siano venute a conoscenza nell’esercizio delle loro funzioni, direttamente o a seguito di altre fonti; obblighi che a tutt’oggi sono completamente disattesi.

Pineto 2.0 ritiene che la situazione venutasi a creare è VERGOGNOSA: Ci saremmo aspettati uno scatto d’orgoglio del sindaco e del Partito Democratico locale, a dimostrazione che quei ruoli non sono puramente figurativi, non sono solo etichette da affiggere alla porta dell’ufficio, ma identificano un ruolo, funzioni, capacità e responsabilità. Ancora una volta siamo costretti a registrare la totale incapacità e complicità degli amministratori, rei di aver taciuto e appoggiato tali comportamenti discutibili sul piano morale, soprattutto in sprezzo a quanti non hanno un lavoro.

Infatti, se una delle dipendenti è ancora collocata presso l’ufficio Commercio, l’altra, nel mese di novembre 2017, è stata “promossa” all’Area Lavori Pubblici (posto al 1° piano del Palazzo) ma, non si sa per quale ragione, opera all’ufficio CED situato al 3° piano.

Che cosa significa tutto questo?

L’amministrazione inefficiente fa finta di nulla in disprezzo alla stragrande maggioranza dei dipendenti comunali che svolgono la propria attività con onestà e abnegazione mentre le furbette non vengono sanzionate e rimangono nelle loro posizioni o addirittura sono premiate.