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- Pubblicato Lunedì, 31 Dicembre 2012
- Scritto da Direttore Paolo Pallini
EDITORIALE
UN NUOVO ANNO DA “COSTRUIRE” INSIEME
Consegniamo alla storia un anno intenso, segnato da eventi che hanno segnato la vita della nostra comunità. E’ troppo presto per tracciare dei bilanci, forse è più opportuno e doveroso dare uno sguardo al futuro.
Tra pochi mesi saremo chiamati alle urne per dare una classe dirigente nuova al nostro Paese e alla nostra città. Gli appuntamenti elettorali sono un sano bagno di democrazia, occasione irripetibile per fare delle scelte che poi condizioneranno la nostra vita. La fuga dal voto è, sempre, una fuga dalle responsabilità, anche se le motivazioni per farlo non mancano e la cronaca, con quotidiana monotonia, ce ne offre più di una ragione.
E’ fisiologico che il clima elettorale acuisca i contrasti, accenda le polemiche, esasperi le differenze tra le varie parti. E’ forse retorico, ma doveroso, l’auspicio di una competizione civile, senza personalismi e attacchi alle persone, privilegiando l’attenzione ai problemi concreti della gente,quella che fa fatica ad arrivare a fine mese. Occorre andare oltre la contestazione di ciò che è stato o non è stato fatto per suggerire soluzioni compatibili con la situazione economica e coerenti con la visione di futuro che deve animare ogni forza politica.
Si parla, tanto, di “agende” a livello nazionale: sarebbe opportuno stilarne una anche la nostra città con quell’intelligente realismo che esclude di scrivere comodi libri dei sogni per tracciare un programma robusto e operoso da sottoporre al giudizio del popolo sovrano.
Rifiutiamo l’idea che la nostra città sia destinata ad un inesorabile declino: abbiamo una storia che ci autorizza e ci stimola ad essere creativi, ad inventare un futuro che non penalizzi soprattutto le giovani generazioni.
Il nostro periodico vuole inserirsi in questo dinamico contesto storico come uno strumento vivo e ed efficace di dialogo e di confronto.
E’ doveroso sottolineare che non siamo porta-voce o porta-idee di nessuno, ci piace immaginarci come una moderna “agorà”, una piazza digitale nella quale tutti possono, con stile e sobrietà, esprimere la propria opinione, avanzare proposte e dibattere programmi e proposte finalizzate al bene della città.
A volte ci viene rimproverato di “scrivere” guardando da una sola parte: noi non “scriviamo”, ma pubblichiamo interventi ci vengono inviati sia dai collaboratori che dai protagonisti delle vicende cittadine.
Sono ormai sette mesi che “indialogo” è in rete raccogliendo stima e apprezzamento da tanti lettori sparsi, possiamo dirlo, in tutto il mondo. Certamente siamo consapevoli dei limiti e delle carenze che vorremmo superare se incontrassimo collaborazioni più attive e puntuali. Tanti progetti nel cassetto, tante idee per rendere questo mezzo di comunicazione più vivo ed efficace: ma, lo sappiamo, le idee, anche le più belle e affascinanti, camminano sulle gambe degli uomini… L’auspicio, che diventa appello, è quello di uscire dal grembo comodo e rassicurante delle parole in libertà per metterle “nero su bianco”, intervenendo con civiltà, rispetto e intelligenza in un dibattito che così assume il volto di un confronto aperto e utile per tutta la comunità.
Un anno che si apre è una speranza che ci viene consegnata, è una agenda nuova sulla quale possiamo tracciare scarabocchi o scrivere una storia di rinnovato impegno e di ritrovata responsabilità.
Noi, con convinzione e fiducia, ci collochiamo a servizio di questa prospettiva. Il pessimismo non costruisce, il chiacchiericcio non alimenta il progresso, l’ostilità preconcetta non favorisce il bene comune.
Abbiamo registrato, dall’inizio della nostra avventura, oltre dodicimila visite: grazie di cuore agli internauti che hanno fatto sosta sul nostro sito “sfogliando” 24.000 pagine di “indialogo.info”. Sono dati che ci invitano a continuare, con sempre maggiore impegno e fantasia, e ci ‘raccontano’ un diffuso bisogno e un forte desiderio di conoscere e di partecipare alla vita cittadina.
A tutti i lettori i nostri auguri che escono dalla formalità per farsi auspicio e invito a costruire, insieme, orizzonti nuovi per la nostra amata Atri.
Paolo Pallini