Una storia di sangue e polvere da sparo

UN NUOVO LIBRO DI GABRIELLA GENISI:
DOPO TANTA NEBBIA

Un libro per l’autunno, il libro dell’autunno, è presente a partire dal 7 settembre, con il personaggio di Lolita Lobosco, il commissario barese, alter ego di Montalbano, alle prese con tante situazioni nella terra d’origine. La commissaria è stata creata da Gabriella Genisi, barese, classe 1965. Tra i tanti sogni dell’infanzia quello di diventare parrucchiera, insegnante di lettere, avvocato, giornalista e architetto. E invece è diventata scrittrice, coronando comunque un sogno, perché professione a metà tra l’architetto e il giornalista.

“Dopo tanta nebbia”, parla della promozione di Lolita a Padova, e quindi da Bari si trasferisce alla città del Santo. Un lettore con qualche anno in più, vissuto nell’humus culturale italiano, sempre a difesa dei valori non negoziabili, potrebbe commentare: da S. Nicola a S. Antonio. E Gabriella è nata nel mese di S. Antonio, in una città che ha una grande devozione per il taumaturgo lusitano, presente in tutto il mondo, ma caratterizzata a Bari da una singolare festa.

Il personaggio di Lolita è andato sul piccolo schermo, con il volto di Micaela Ramazzotti e la direzione di Ivan Cotroneo. Non è soltanto un giallo, una storia di sangue e polvere da sparo, ma gli episodi aprono tante piste di riflessione. Non ultima la location pugliese. Chi ha letto i romanzi della Genisi, in Italia o all’estero, ha avuto il desiderio di conoscere la Puglia, non soltanto lo svago delle coste del Salento, la Sardegna del Continente, ma l’arte, i suoni e la cucina.

Quest’ultima è sempre presente nelle storie di Lolita, perché i pasti sono sempre momenti di condivisione e socializzazione. E la Puglia, terra dell’olivo, ha un’inconfondibile arte culinaria, trascurata nel passato quando, complice forse Pellegrino Artusi, l’Emilia-Romagna era la regione gastronomica per antonomasia. E’ presente un cibo-passatempo come la focaccia, farcita con la mortadella, ma poi ci sono le orecchie con le cime di rapa e la triade riso, patate e cozze.

Nel 2010 uscì “La circonferenza delle arance”, il cui nome richiama simultaneamente il Mezzogiorno e Bari, per la frutta presente sugli alberi e sui deschi de Sud, e uno degli attributi di S. Nicola, simbolo della carità silenziosa e operosa.

Nel 2011 la volta di “Giallo ciliegia” e quindi “Uva noir”, ancora un richiamo agli intensi vitigni baresi, con la storia intrigante della moglie separata di un farmacista, e la morte di un bambino. Segue “Spaghetti all’assassina” e la fatica letteraria del 2016 “Mare nero”.

Tra i libri non gialli, ricordiamo soltanto “La maglia del nonno”, dove si evince il binomio nonno-nipote, nella situazione dell’Alzheimer, quando al nonno viene ritirata la patente e non può accompagnare più il nipote, Ignazio come lui, a scuola e in piscina. Un rovesciamento di rapporti, perché il nonno torna bambino e il nipote si affaccia sulla strada della vita adulta. Ispirato ad una storia vera, il protagonista è Ignazio Schino, giornalista della RAI di Bari, uno dei padri fondatori di “Novantesimo minuto”. Il calcio torna negli scritti della Genisi, a proposito di calcio-scommesse, perché dietro al gioco del pallone, corrono tanti interessi finanziari.

La Puglia si presta bene per quest’analisi, perché il calcio è stato sempre molto sentito, come aggiornamento degli sgargianti tornei medioevali. Lo stadio di Bari, rinnovato e ampliato, e dedicato (non poteva essere altrimenti a S. Nicola) fu scelto per i Mondiali in Italia nel 1990, tra i 12 campi per ospitare le nazionali partecipanti. E proprio nella Bari di Matarrese si tenne la “finalina” tra Italia e Inghilterra, con un po’ di tristezza, per la coppa sfumata.

Lolita tornerà di nuovo sul piccolo schermo, confermando l’antica vocazione educativa e istruttiva di mamma RAI. Anche nella conoscenza dei microcosmi regionali, dove la Puglia ha la sua parte. Forse più della Lombardia e del Piemonte, e lo ammettono lombardi e piemontesi, per lo spazio maggiore dato all’industrializzazione e all’economia. In TV la fiction sarà curata da Luca Zingaretti.

Gabriella Genisi è stata diverse volte a Pescara, per la presentazione dei suoi scritti alla “Feltrinelli”, nella centralissima Via Milano, dove più volte nel corso della settimana, un giornalista o un docente incontra l’autore del libro. Un modo per coniugare cultura e commercializzazione, in una città avveniristica dove la passione per i volumi non manca.

L’ultima venuta di Gabriella a Pescara è nel maggio scorso, per il festival della letteratura del brivido, dove docenti e scrittori si sono confrontati tra le aule dell’ateneo abruzzese “G. D’Annunzio” e il cineteatro “S. Andrea”. L’autrice barese ha parlato nella conferenza “Scrittrici in giallo e nero”, e ha riscosso un vivace dibattito. E anche a chi non piacciono i gialli, questi libri saranno un ottimo nutrimento interiore, perché come dice Gabriella, parafrasando S. Ignazio bisogna avere “i piedi per terra, la testa fra le nuvole, un libro in tasca”.

SANTINO VERNA