LA REPLICA A BARBARA FERRETTI

Solo il PD non si accorge che ad Atri si fa tanta cultura

La Regione ha escluso Atri, città d'arte, dai fondi per i borghi a vocazione turistica

Il Partito Democratico, in particolare la Consigliera Barbara Ferretti, continua ad attaccare la programmazione culturale della città di Atri e in particolare la mancata adesione alle associazioni dei Borghi quali “Borghi più belli d’Italia”, “Borghi autentici d’Italia” e simili, che – a quanto sembra – per la giunta regionale abruzzese rappresenta elemento necessario per accedere ai fondi comunitari, in particolare alle risorse destinate ai Patti per il Sud a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione della programmazione 2014-2020 che sono state assegnate dal CIPE con la delibera n. 26 del 10 agosto 2016, per un totale di 13,412 miliardi di euro. Va precisato che si tratta in realtà di un protocollo d’intesa che al momento non ha copertura finanziaria. Ricordo alla consigliera che ad Atri è stato conferito il riconoscimento di Città d’Arte e per questa ragione, a pieno titolo, potrebbe beneficiare di quei fondi. La scelta di non destinarli alle città d’Arte minori come la nostra, non è stata della Comunità Europea, ma della Regione Abruzzo”. Con queste parole in sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, replica alle polemiche sollevate in questi giorni dalla consigliera del Pd.

Il settore culturale di Atri - commenta ancora il sindaco – è uno dei più attivi in regione, grazie al lavoro dell’assessore Domenico Felicione il balzo in avanti rispetto alle gestioni precedenti è evidente con iniziative dall’alto valore riconosciuto a più livelli. Ad Atri investono tanti in cultura come la Fondazione Tercas e la Fondazione Aria, solo per citarne alcuni. Ci chiediamo perché la consigliera Ferretti quando è stata vicepresidente della Provincia di Teramo, e se non erro anche con delega alla cultura, non si è impegnata per arricchire culturalmente la Città di Atri e le sue frazioni. Nel suo mandato dalla Provincia la nostra cittadina non ha avuto un euro. Avrebbe potuto lavorare, ad esempio, per migliorare la rete viaria per favorire l’arrivo dei turisti. La consigliera, che da tempo non si fa vedere ad Atri, durante la nevicata e il terremoto di gennaio non si è fatta viva e forse ignora i danni subiti. Noi stiamo lavorando sulla viabilità, e non solo, per ripristinare i danni di quegli eventi e non certo per qualche incarico diretto come lei (che prima di essere consigliera di incarichi diretti ne ha avuti) insinua. Questi interventi giustificano i mutui, che noi consideriamo investimenti, data l’assenza di risorse per gli enti. Invito la Ferretti a informarsi sul fatto che una legge nazionale del 2016 vieta ai comuni virtuosi di contrarre mutui superiori per importo al rientro di quelli precedenti, non ci saranno mai azioni che danneggeranno le tasche dei cittadini”.  

“Nel caso fosse vero – continua Astolfi - ma non abbiamo atti amministrativi di riferimento al riguardo, che il Presidente della Regione Abruzzo intenda assegnare un finanziamento ai Comuni aderenti alle associazioni dei "Borghi” e simili escludendo le Città d'Arte come la nostra, questo sarebbe miopia amministrativa. Il Presidente dovrebbe dare la possibilità di partecipare a tutte le città a vocazione turistica. Il criterio di partecipazione non può e non deve essere quello dell’appartenenza a club e associazioni. La nostra città d’arte ha migliaia di visitatori in quanto custode di un patrimonio storico, monumentale e artistico. A nome dell’amministrazione comunale ho inviato una lettera alla Regione per chiedere di inserire la nostra realtà tra le città da finanziare. Un lavoro che avrebbe potuto fare la consigliera stessa. Una Regione che vuole aiutare le realtà territoriali dall’alto valore turistico-culturale usa criteri oggettivi e di altro respiro”.

 Il sindaco entra poi nel merito delle ragioni che hanno spinto la sua amministrazione a non aderire a questi circuiti. “Pur ritenendoli validi e importanti – precisa Astolfi – dopo attente valutazioni sulle opportunità e sui costi dell’adesione, siamo arrivati alla conclusione che l’essere una città d’Arte offre a questa località dalla storia millenaria tantissimi altri canali di promozione oltre che la possibilità di accedere ad altri finanziamenti. Anche le amministrazioni precedenti, a guida PD, non hanno ritenuto opportuno aderire. Si tratta di investire risorse pubbliche che si è deciso di destinare ad altre attività promozionali. Diverso il caso di Comuni, non riconosciuti Città d’Arte, come Silvi, Roseto e Pineto che rispettivamente con Silvi Paese, Montepagano e Mutignano hanno deciso giustamente di aderire ai Borghi”.