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- Pubblicato Domenica, 28 Maggio 2017
- Scritto da Santino Verna
AUGURI PADRE BONAVENTURA!
LA COMUNITA' DEI FRATI CONVENTUALI IN FESTA
Nel giorno di S. Filippo Neri, Santo “abruzzese” di adozione per il forte legame con la badia di S. Giovanni in Venere, nasceva P. Bonaventura Febbo, O.F.M.Conv. storico Parroco di S. Antonio in Pescara. Gli formuliamo con tanto affetto i migliori auguri.
Originario di Brecciarola, entrò da ragazzo tra i francescani conventuali della Crociata Missionaria, provincia senza territorio per il sostegno delle missioni, e in Assisi ha compiuto la formazione. Con la possibilità di iscriversi in una provincia dell’Ordine, scelse quella abruzzese. Nel 1964 fu ordinato sacerdote, presso la Tomba del Serafico Padre San Francesco, dall’allora Vescovo di Assisi, Mons. Giuseppe Nicolini.
Da chierico servì Messa all’allora Patriarca di Venezia, Angelo Giuseppe Roncalli, durante le vacanze a Rio di Pusteria, dove s’incontravano in estate i frati in formazioni di diversi luoghi italiani. Fu una grande gioia per il Papa buono incontrare le nuove leve dell’Ordine, mentre giocavano a pallone in quel meraviglioso lembo del Triveneto. La presenza del Patriarca di Venezia in una casa dei Conventuali era motivata anche dall’amicizia con P. Giorgio Montico, nata quando Mons. Roncalli era ad Istanbul.
P. Bonaventura ritrovò Papa Roncalli, ormai visibilmente malato, nella solennità di S. Francesco in Assisi, nel 1962, quando affidava al Santo Patrono d’Italia, il Concilio Vaticano II. Fu un grande evento, perché dopo tanti anni un Sommo Pontefice, felicemente regnante, usciva da Roma. Ed erano anni importanti per Assisi, dove si riscopriva la figura del Santo Poverello.
Nel 1972 P. Bonaventura fu nominato Parroco di S. Antonio in Pescara e furono anni molto intensi, con il rinnovamento conciliare. Per Pescara il momento clou fu il Congresso Eucaristico Nazionale, nel settembre 1977, concluso dal Beato Paolo VI. Anche la Parrocchia dei Conventuali fu in prima linea e di conseguenza anche il giovanissimo Parroco. Nella chiesa del Taumaturgo di Lisbona nascevano e si sviluppavano le prime comunità neocatecumenali, e forte era la presenza dei giovani.
Nel 1983, un altro incontro, questa volta all’aeroporto, di P. Bonaventura con il Vicario di Cristo. Era S. Giovanni Paolo II, segnato dall’attentato di due anni prima, ma sempre forte e atletico. “Santità l’Abruzzo le vuole bene”, disse emozionato il Parroco di S. Antonio, e il Papa polacco con fermezza rispose: “Anche il Papa vuol bene all’Abruzzo”.
Per un brevissimo periodo, lavora nella contigua Parrocchia del Sacro Cuore, su richiesta dell’Arcivescovo Antonio Iannucci, perché l’amministratore parrocchiale (per 9 mesi solamente, come ribadiva) Mons. Vincenzo D’Addario, era stato consacrato Vescovo Coadiutore, con diritto di successione, di Ascoli Satriano e Cerignola.
Nel 1986, durante il parrocato di P. Bonaventura, fu intuita la realizzazione della mensa dei poveri, con la nascita di un’apposita associazione e l’entrata in funzione del progetto, la domenica delle Palme del 1987, il 12 aprile. Pochi mesi dopo, P. Bonaventura fu nominato dalla CIMP, Rettore del Collegio Teologico Missionario di Assisi. Durante il suo mandato la riapertura del Collegio.
Nel 1990, comincia una nuova pagina nella Parrocchia di S. Pio X a L’Aquila e anche qui, grazie a P. Bonaventura, nascono diverse attività per il popolo di Dio. Ricordiamo soltanto il presepe vivente, evento rivissuto ogni anno nell’amata Parrocchia di S. Antonio, con l’arrivo dei Magi, nell’imminenza dell’Epifania, con il coinvolgimento di tanti bambini. Un anno intervennero i figuranti di Villamagna, ogni estate protagonisti della pantomima della liberazione dai Saraceni, per intercessione di S. Margherita.
Tornato a Pescara, fu nominato Guardiano del Convento di S. Antonio. Tra i momenti più significativi, i campi estivi a Rigopiano (segnato dai tragici eventi del gennaio scorso), nella casa della provincia religiosa, dove ha lasciato il segno del talento anche P. Dionisio Lattanzi.
Una giornata del campeggio era caratterizzata dalla passeggiata in montagna con P. Bonaventura, seguita da una schiera di catechisti e ragazzi. Un’esperienza che non aveva il timbro della competizione, non c’erano valutazioni alla fine del percorso. Il cammino era intervallato da momenti di preghiera e riflessione, con la possibilità di fermarsi un poco, se qualcuno era stanco. Spesso arrivava il momento della festa, perché il 15 luglio è l’onomastico di P. Bonaventura, nel periodo dei campi sui monti. Nel tempo libero, prima dei Vespri, il pallavvolo per le femminucce, e il calcio per i maschietti. Nei gruppi, anche ragazzi che diventeranno calciatori professionisti. P. Bonaventura è tifoso della Roma e segue con passione il ciclismo.
Nella solennità dell’Ascensione, dopo la Messa di mezzogiorno, è stato festeggiato al convento di S. Antonio, alla presenza di confratelli, parenti, amici e collaboratori della mensa “S. Francesco” che ha spento la trentesima candelina. I volontari hanno preparato una meravigliosa lasagna, poi un secondo di carne con l’insalata, frutta di stagione e oltre al dolce della ricorrenza, i pasticcini offerti con lo spumante da P. Bonaventura, visibilmente commosso.
La splendida giornata di sole, con le prime passeggiate sulla spiaggia, ha contributo alla riuscita della piccola e sentita festa. Auguri P. Bonaventura, con tanto affetto fraterno e filiale.
SANTINO VERNA