COMITATO DI DIFESA OSPEDALE DI ATRI

LA CHIUSURA DEI PUNTI NASCITA

DOVE SONO CONFLUITI I PARTI DOPO LA SOPPRESSIONE? QUALI SONO I DATI?

DOMANDE CHE ATTENDONO RIPOSTE

Egregi signori, Signor Sindaco, con la presente  cerco di capire ed esternare soprattutto quello che avviene negli altri Ospedali d'Abruzzo, nei reparti di Ostetricia, a seguito della soppressione del Punto Nascite di Atri e di altri 3 (?) a seguito del Decreto Presidenziale e del Commissario ad Acta Presidente L. D'Alfonso emesso nel 2015.

Ho chiesto in più occasioni alle parti, di sapere, di capire di più,  cioè dove è  confluito il flusso dei parti che non si sono fatti più presso gli Ospedali dove questo servizio è stato ingiustamente ed inspiegabilmente soppresso, in specie ad Atri.

SILENZIO DI TOMBA!

Così, in particolare, ho chiesto per quanto riguarda la nostra ASL teramana, di sapere quanti parti fa attualmente, (attrezzata com'è quella di Teramo per ulteriori ed almeno 1000 parti l'anno), cioè nel l'Ospedale di Teramo, così per quello di S. Omero, e nell'insieme verificare,  statisticamente, se i parti non più effettuati ad Atri, circa 530,  sono confluiti presso questi Ospedali, oppure, oppure, diversamente,  ed il perchè di questo, ed eventualmente il perchè di questo flusso si è determinato in altri Ospedali della Regione, di altre ASL Abruzzesi o anche  fuori regione?

(Questa è sana amministrazione, il resto sono chiacchiere per gli allocchi).

Così anche, ho richiesto se tutti e 4  i Punti Nascite,  fonte del Decreto  di soppressione del  Presidente D'Alfonso, nonché allora, Commissario ad Acta, sono stati rispettati e se non è avvenuto questo, perchè?

SILENZIO  DI TOMBA !

Insomma, a lume di naso, sapendo diversamente, conoscendo alcuni dati, si è determinato uno strano  squilibrio  della domanda e dell'offerta di queste prestazioni, che in passato, invece,  aveva  garantito qualità ed efficienza e soprattutto sicurezza, visti i parametri che Atri, il S. Liberatore, rispettava, cioè 58 su 58 della legge Fazio  2010, e dell' Accordo Stato Regioni anchesso del 2010. E questa sicurezza, queste offerte, dove sono andate a rendersi audaci e difficili o sono stati concessi ed in piena sicurezza tanto rivendicata dall'Assessore Paolucci? E' stato verificato tutto questo?

Per un bravo Assessore alla Sanità, il quale non si sente più in questi tempi, probabilmente dopo il “macello che ha combinato in campo  ospedaliero”, tutto questo, dicevo, dovrebbe essere pane dei suoi denti, anche per ripristinare, eventualmente, con intelligenza e conoscenza, il superamento degli squilibri territoriali di domanda ed offerta, tanto da garantire la sicurezza, che ad oggi, sicuramente non è garantita, viste le distanze, le difficoltà, di un ampio territorio allora, invece, (ripeto fino alla nausea), veniva assicurato sicuramente  da Atri, e che invece  Pescara e Chieti, i più vicini e sicuri, non sempre riescono a garantire  adeguatamente,  non per la loro responsabilità, ma della Giunta Regionale, stante appunto, l'ovvio intasamento che ha seguito  le soppressioni avvenute e delle distanze e difficoltà riscontrabili per questo territorio per i vari utenti, sono diventati più che certe le difficoltà ed i rischi, sempre se  ci sia la dovuta fiducia, verso quello di  Teramo o di S. Omero, scegliendo di andare presso Chieti o Pescara. Sta di fatto che a nessuno è dovuto l'obbligo di recarsi  da una parte che invece dall'altra, quindi il problema va analizzato dovutamente, per un amministratore  serio e, porre i dovuti atti risolutivi, invece che lasciare che se la sbrighino da soli, medici, infermieri ed ostetriche, e naturalmente le mamme e bambini nascituri, speriamo sempre sani e vivi, stante le difficoltà frapposte dalla politica a questo: “lieto evento”.  

E' nato il 1° bambino del 2017 all'Ospedale S. Liberatore di Atri, certa Sofia. Già!!!

Non pare  strano anche a voi?? Qualcuno gridava di gioia: MA E' STATO RIAPERTO IL PUNTO NASCITE in ATRI?  Poi deluso dalle avvenute spiegazioni!!

Intanto, vorrei conoscere dalle parti coinvolte, se negli Ospedali là dove sono stati soppressi i Punti Nascita sono stati dotati di Ambulanze  dedicate per la madre e per il bambino, ovvero gli STAM e le STEN, se Giulianova c'è l'ha, se Atri soprattutto, lo ha in dotazione ed in h 24?

Dalle informazioni addotte: ATRI NON LO HA e  NEMMENO LO HA AVUTO MAI, IN QUESTI MESI. Ma io credo che non lo hanno avuto nemmeno Penne o Ortona, e Sulmona???? Si dice anche che (Sulmona)  non abbia ancora ottemperato all'ordinanza Presidenziale? E' Vero? Ed in questo caso, che Commissario ad Acta è, oppure che Presidente è questo D'Alfonso? Cioè alcuni se lo c... ed altri no!

Ed inoltre, invece di pensare e battagliare ad interessarsi di “costruire nuovi Ospedali”, non necessari, perchè invece, non utilizzare al meglio quelli esistenti? In particolare il S. Liberatore che è quasi metà vuoto, reso vuoto, dalle politiche  sanitarie degli ultimi 3 anni e passa di D'Alfonso e Paolucci? E, della sua non onorevole maggioranza? Perchè non sistemiano i “vecchi”, per così dire vecchi, per dare risposte alla gente? E poi, nel tempo, territorialmente, ripensare ad un nuovo assetto della sanità abruzzese, dopo aver fatto uno studio adeguato dei flussi, e delle necessità, e soprattuto delle volontà di cosa farne delle strutture lasciate  a metà vuote o totalmente vuote.

Insomma ci vuole un  serio e studiato e soprattutto condiviso “PIANO SANITARIO REGIONALE DEGNO DEL NOME”, non le  SOLE ANNUNCITE di marca renziana, che si fanno  per  le politiche per Teramo, Giulianova, Chieti-Pescara ed altri ancora.

Così come avveniva nel passato, ma non purtroppo oggi, dicevo, con le annuncite di marca renziana, ognuno le spara grosse rispetto ad amici ed amici degli amici da accontentare, sia nelle promesse  elettorali, che nelle eventuali certezze programmatiche. Sono stato compreso???  

Invece ci vorrebbe chiarezza, efficienza e professionalità e programmazione seria anche in questo delicato settore, che ha dimostrato tutta la sua anche fragilità in questa invernata, con la neve, la vibilità compromessa, il terremoto.

Insomma avere in questi mesi constatato, l'intasamento della Ostetrcia e Punto nascita di Chieti o di Pescara era preve-dibile, giacchè si è soppresso in queste aree di riferimento, i Punti nascita di Atri, Penne, Ortona, e si dice Sulmona (?). Insomma, sapere che a Pescara, letteralmente c'è la fila in molti momenti nelle varie sale parto e sale operatorie per ottemperare alle esigenze imposte dalla realtà, pone in primis la mamma ed il bambino in grosse difficoltà ed in una insicurezza veramente colpevole, giacchè, si dice, che stanno nei corridoi le mamme che debbono partorire, essendo le sale  per travaglio, insufficienti allo scopo, così a Chieti, anche con avvenuti parti gemellari, in difficoltà ambientale come  è avvenuto in questi giorni  nel territorio, (con il rischio NEVE e scosse telluriche), ed  ha dimostrato che, a seguito anche delle scosse di terremoto, molti pazienti partorienti sono stati costretti a fughe da strutture non sicure, nel momento in cui avevano doglie e preparazione al parto, con indicibili  atti di tensione e di panico, nonchè dimissioni affrettate per mancanza di spazi e posti letto nella medesima  struttura ospedaliera. E' vera questa notizia? Ponendo, per la verità, anche  i professionisti in forte difficoltà operative, quotidianamente  avvertibili, che non è giusto avere e verificare nel lavoro, appunto per la insicurezza che tutto questa “organizzazione, volutamente e politicamente disorganizzata”, determina alle mamme ed ai bambini nonché agli operatori, che non possono più operare in questa realtà, in questo modo.

Ma D'Alfonso e Paolucci tutto questo la sanno??? Oppure fanno orecchie da mercante? Si potrebbe anche  ripensare la riorganizzazione dei punti nascite e delle UUOO di Ostetricia e Ginecologia  oggi soppresse,  dopo due anni di esperienza in merito al nuovo assetto, oppure, ed invece vi interessavate solo di Atri per favorire  il “riaccredito” alle cliniche private del pescarese e del chietino per la Ostetricia e la Ginecologia?

Insomma quale sanità avete voluto costruire, giacchè state sfasciando quello che sicuramente non era all'ultimo posto nelle varie  regioni d'Italia? Almeno per molte specialistiche? Dicevo questo, essendoci a garanzia  della sanità abbruzzese anche due Università di Medicina, una a Chieti e l'altra a l'Aquila? Eppure, eppure, secondo alcuni rapporti nazionali, l'Abruzzo, in merito alla sicurezza in salute è scesa al “5° ultimo posto a livello nazionale”.

Non c'è che dire, e nel contempo, inoltre, è tra i primi ad avere i “costi per la gestione di queste strutture, delle ASL”. Come mai questa inefficienza così costosa? Servivano queste nomine solo per sfasciare e non per gestire meglio?? A quanto pare questo è avvenuto, almeno così si legge sulla stampa nazionale. Senza poi contare i “costi delle addizionali” non eliminate dal Governo D'Alfonso, nonostante la uscita dal famoso commissariamento.

Quindi di cosa parliamo??

Quindi, egregi signori,perchè non verificate tutto questo? Invece di pensare a nuovi Ospedali? A queste criticità, in particolare  avvenute durante  il maltempo, le nevicate che ci sono state, ed il terremoto? E che si potrebbero ancora ripresentare, sia questo anno che negli anni che verranno? Io sono di Atri e so questo, forse D'Alfonso e Paolucci essendo di Pescara ed aree limitrofe, questo non lo sanno e non lo vogliono sapere (mi riferisco alle nevicate eccezzionali ed alla viabilità). Oppure, come ho scritto più volte, per parlare bene, o riorganizzare ancora meglio la nostra sanità,  ci deve per forza scappare il morto????

Qualche volta questo è stato per puro caso superato, ma i rischi sono tanti e le incertezze e, le sofferenze  dei pazienti e, le difficoltà degli operatori addetti, sono sicuramente tanti a cui voi, sicuramente, non prestate nè orecchie e, né assicurate corresponsabilità nella gestione, anzi tutt'altro, almeno questo mi viene di dire:  insomma sono cazzi loro!!!

Quindi, rivedete il sistema, prima che avvenga l'irreparabile, perchè a questo livello è che siamo arrivati cari amministratori regionali, Direttori Generali, se non lo sapete è proprio così, sempre che non avete né occhi per vedere, e né orecchie per ascoltare, ma vi assicuro che io li ho, ed ascolto paure, incertezze, e quant'altro in essere, in particolare in questi periodi invernali, da mamme, figli, sposi, donne, compreso? Constatazioni queste che avevamo posto, come COMITATO DIFESA OSPEDALE di ATRI, ai grandi amministratori,  già al momento delle loro discutibili decisioni, ma non siamo stati ascoltati, purtroppo, anche con la sorda complicità dei Partiti delle maggioranze attualmente esistenti nelle Province ed in particolare in Regione Abruzzo (PD-SEL-AC-Altri).

Intanto, però, guardate e verificate, e poi decidete di nuovo, tornare indietro si può fare sempre, basta farlo, deciderlo, nell'interesse del cittadino amministrato, non delle tasche ed interesse di qualcun'altro. Compreso???

Mario Marchese, Comitato Difesa Ospedale Atri