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I NODI VENGONO AL PETTINE: GLI EROI IN SILENZIO

E’ passato un mese dal referendum costituzionale e da una finanziaria elettorale che già i nodi vengono al pettine.

Il giovedì prima delle elezioni la RAI, di Renzi, ci deliziò di notizie meravigliose: tutti i dati dell’economia e dell’occupazione erano positivi ed erano anni che non si verificavano. Il sistema Italia, nel 2016, aveva fatto passi da gigante. Non ci ho creduto, ed ora già a gennaio, la stessa ISTAT, ci comunica che la disoccupazione e la povertà sono aumentate.

Durante la campagna elettorale per Torino il ministro Boschi, ci regalò, con candore e spudoratezza, il ricatto che se avesse vinto l’Appendino i 350 milioni per la città della salute non sarebbero arrivati. Io scrissi: un governo serio invece di investire, per una nuova megastruttura galattica, a Torino doveva investire a Napoli, dove tutti gli ospedali sono al collasso. E puntualmente il nodo è arrivato con tutto quello che è accaduto in questi giorni a Nola.

Subito hanno incolpati e sospesi alcuni dirigenti senza prima vedere le responsabilità. Con la burocrazia italiana i dirigenti hanno il compito di segnalare le loro necessità e così di seguito fino ad arrivare al Presidente della regione. Senza conoscere quali atti siano stati fatti le responsabilità di quello che è accaduto a Nola potrebbero essere di tutti, anche del Presidente.

Il  pittoresco, e non aggiungo altro, Presidente De Luca ha subito addossato la colpa ai medici, che voleva licenziare, ma molta colpa, dello sfascio della sanità della Campania, è sua e dei suoi predecessori. E invece di sbraitare contro tutti doveva essere il primo a dare le dimissioni. E possibile che la classe politica campana non abbia mai visto “Striscia la Notizia” per rendersi conto dello stato comatoso in cui sono ridotti i loro ospedali?

Vi ricordate il ministro Lorenzin che durante la campagna referendaria raccontò la barzelletta che se avesse vinto il SI la sanità sarebbe stata uguale in tutte le regioni. Il nodo è arrivato anche per Lei, e praticamente Nola l’ha spernacchiata. Forse intendeva dire che l’uguaglianza avveniva al ribasso.

Questa volta devo ammettere che è stata brava, nel coro negativo che stava montando, a lodare ed onorare i medici. Si sono stati degli EROI, non perché hanno lavorato in quelle condizioni poiché la loro missione è quella di salvare la vita in qualsiasi situazione. Si sono stati degli EROI, perché si sono presi la responsabilità di operare in quelle condizioni, se poi avessero sbagliato c’era già pronto il plotone di esecuzione capitanato dal ministro Lorenzin e dai familiari delle vittime.

Erano anni che gli statali avevano lo stipendio bloccato. In piena campagna referendaria Renzi, nella speranza di raccattare qualche voto per il SI, regala 80 euro di media, senza che i sindacati avessero aperto bocca anzi non hanno neanche potuto dire qualcosa.

A gennaio arriva il nodo. Siamo in deflazione, per gli economisti é un fatto negativo ma io nutro qualche dubbio. La deflazione significa che i prezzi dei prodotti scendono e di conseguenza il potere d’acquisto aumenta oppure che con gli stessi stipendi si possono comprare più prodotti o mettere più soldi nel risparmio. Come si vede il personale statale, dal punto di vista economico, non aveva bisogno dell’aumento per vivere. Invece è il debito dello stato che ha la necessità di essere diminuito ma un governo elettorale tende sempre ad aumentarlo. Poi arriva l’altro nodo per incensare il Job Act, dei 500000 nuovi posti di lavoro 400000 sono stati assunti nello stato.

Non parlo dell’altro nodo: il fallimento e il salvataggio delle banche perché la situazione, dopo aver letto i nomi dei debitori eccellenti, mi fa imbestialire tantissimo.

Nicola Dell’Arena