Riflessioni, speranze, attese…

CASO LAZIO: POSSIBILE TERREMOTO POLITICO

Il caso della regione Lazio, con le dimissione del presidente Polverini, è diventato un caso nazionale con fortissime ripercussioni su tutto il mondo politico italiano con la possibilità che crei un terremoto politico.

A scanso di equivoci dico subito che per me la vergogna maggiore è che ci sia una legge che da ad ogni consigliere regionale una somma enorme per fini istituzionali, una somma  libera e senza nessun controllo. Per me basta solo lo stipendio mensile che é già molto superiore ai normali stipendi della maggior parte degli italiani.

Il problema non è solo della regione Lazio ma di tutte le regioni, ed anzi il Lazio nella classifica pubblicata si trova al quarto posto. Certo se si tratta di affiggere manifesti uno affisso a Roma, visto le enormi dimensioni della città, costa molto di più di uno affisso a Venezia. Non deve esistere questa somma anche perché uno nuovo che non possiede questa entrata non può competere elettoralmente con chi lo possiede.

Quello che non mi piace sono i falsi moralisti che prendono ugualmente la stessa somma e che quando erano in maggioranza e potevano decidere non hanno mai mosso un dito: primo di togliere la legge, secondo di mettere dei controlli. Il governo Monti, poteva fare tante cose sui costi della politica, a cominciare ad eliminare la legge oggi incriminata, ma nulla è stato fatto.

Adesso si parla di approvare subito la legge anticorruzione. Non ho mai creduto, e maggiormente non credo oggi, che la legge possa fermare la corruzione. Il problema è morale, culturale ed educativo. Da molti mesi si parla della riforma della legge elettorale. Aspettiamoci, se rimettono le preferenze, aumenti di casi di corruzione e di tangenti, poiché il candidato per essere eletto ha bisogno di spendere soldi e vince chi spende di più.

Il presidente Polverini si è dimesso dopo che Casini ha fatto capire che si doveva dimettere. Casini ha capito che quello che è successo poteva essere l’inizio per dare il colpo definitivo al PDL e al suo nemico Berlusconi. Non per ragioni morali ma solo per calcoli politici Casini ha fatto capire chiaro e tondo chela Polverinidoveva dimettersi. Il suo rappresentante Ciocchetti, vice presidente della regione, partecipava alla spartizione della torta come tutti gli altri ed era indeciso se dimettersi. Molte volte sono stato invitato alle feste organizzate da Ciocchetti, e finalmente ho capito chi pagava, ma non sono mai andato.

Dopo questi eventi cosa succederà? Nessuno lo sa. Tutto può accadere. Potrebbe esserci una fortissima astensione al voto, visto che tutti i partiti hanno preso i soldi. Può succedere che oltre all’astensione vinca il partito di Grillo, visto il programma elettorale è basato anche sul problema morale. Può succedere che la grande astensione punisca tutti i partiti ed alla fine la percentuale per ciascun partito rimanere invariata. Può succedere che il PDL perda quasi tutti i suoi consensi a favore dell’UDC. Può accadere che Matteo Renzi, giovane e nuovo sulla scena nazionale, possa vincere le primarie, portare una ventata di freschezza e liberarci di molta casta come afferma di voler fare. Però Renzi ci deve dire subito chi finanzia la costosa campagna per le primarie. Può succedere che Berlusconi non si candidi più alle prossime politiche, facendo riaggregare UDC e PDL in un unico partito. Può succedere che l’UDC da solo avanzi moltissimo nei consensi.

Casini ha fatto il calcolo più favorevole e pensa che alle prossime elezioni possa avvantaggiarsi fortemente, dopo che la chiesa abbia fatto capire che sia vicino a Casini, e per questo motivo alla fine ha chiesto le dimissioni della Polverini.

Cosa succederà non lo so ma dico quello che spero. Spero che tutti gli uomini politici attuali, a cominciare da Casini, non vengano più eletti e che una nuova classe politica moralmente ineccepibile e preparata venga eletta. Spero che siano tolti tutti i privilegi esistenti (dei consiglieri regionali e dei parlamentari). Spero che siano eliminati i numerosi enti, consigli, corti ed autority inutili e costosi a cominciare dalla corte dei conti che non poteva e non ha controllato l’omaggio fatto per legge ai consiglieri di tutte le regioni..

Nicola Dell’Arena