Atri: domenica 27 novembre il dibattito

"REFERENDUM: LE RAGIONI DEL NO"

Le ragioni del NO alla riforma costituzionale, oggetto di consultazione referendaria il 4 dicembre 2016, saranno al centro del dibattito che si terrà domenica prossima, 27 novembre, presso l'Auditorium S.Agostino di Atri a partire dalle ore 11:30.

L'incontro, organizzato dal sindaco della città ducale Gabriele Astolfi, sarà utile a conoscere i contenuti e le modifiche previste dal progetto di riforma costituzionale promosso dall’attuale Governo e le sue criticità, fornendo strumenti di valutazione per un voto consapevole.

Oltre alla partecipazione del primo cittadino di Atri, che introdurrà l'argomento, e a quella del coordinatore dell'associazione Verso Giacomo D'Ignazio, porteranno il loro contributo il Vice Presidente del Consiglio Regionale Paolo Gatti, il Consigliere Regionale Mauro Di Dalmazio e il Presidente Emerito della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. 

"Il prossimo 4 dicembre - dichiara il sindaco Gabriele Astolfi - saremo chiamati a decidere se approvare, o meno, il testo della legge costituzionale che modifica la nostra Carta in vari articoli. Sarà importante presentarsi alle urne preparati e votare con responsabilità, ed è per questo che riteniamo utile confrontarci e riflettere attentamente. In particolare - aggiunge Astolfi - questo incontro sarà l’occasione per discutere delle ragioni che sostengono il “No” alla riforma referendaria. Una riforma che, se approvata, rischierà seriamente di spaccare internamente il Paese, complicare il bicameralismo, rafforzare il potere del Governo a danno del Parlamento, appesantire l’iter legislativo, senza dimenticare che il Senato non verrà cancellato ma sarà in mano ai partiti diminuendo la democrazia e inoltre non verranno ridotti gli sprechi e i costi della politica. Queste - conclude il sindaco di Atri - sono alcune motivazioni che ci spingono in maniera decisa verso il “No”. Di queste e di altre parleremo in maniera più approfondita il 27 novembre. Invitiamo tutti i cittadini a partecipare".

Si ricorda che il referendum è confermativo, per cui non è necessario il raggiungimento del quorum.