LA MEMORIA CHE CI ACCOMPAGNA

IL VENTENNALE DELLA S. MESSA DI RETE 4

Dal 1996 anche Rete 4 trasmette ogni domenica la S. Messa. La TV di Stato, in Italia, trasmette la celebrazione eucaristica, dall’inizio delle trasmissioni, ovvero dal 1954. In fase sperimentale la prima S. Messa andò in onda nel 1952, e innumerevoli sono state le chiese per l’accoglienza delle telecamere.

Fininvest e poi Mediaset, sognavano la S. Messa domenicale nel proprio palinsesto. Prima di avviare la celebrazione su Rete 4, ci furono due importanti dirette: il 23 gennaio 1993 e il 3 ottobre dello stesso anno. A gennaio, dalla chiesa di S. Marco a Milano, andò in onda la S. Messa, contemporaneamente su Rai 1 e Canale 5, in occasione della festa di S. Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. La celebrazione fu presieduta dall’allora Arcivescovo di Milano, Card. Carlo Maria Martini, affiancato dal parroco Don Giovanni Marcandalli e dal responsabile delle comunicazioni sociali per la Chiesa ambrosiana, Don Gilberto Donnini, uno dei protagonisti della FISC. Le letture, e anche qui fu interessata la “par condicio”, furono affidate a Cristina Parodi, giovane volto del telegiornale di Mediaset e Bruno Pizzul, storico telecronista sportivo, tifoso dell’Udinese.

La modalità non era nuova nella Messa in televisione, perché, nella giornata delle comunicazioni sociali, le letture e le intenzioni della preghiera universale erano proclamate da giornalisti e annunciatrici del piccolo schermo, come domenica 14 ottobre 1990, dalla chiesa dell’Immacolata in Via Veneto, presieduta dall’allora Vicario del Papa, Card. Ugo Poletti, affiancato da P. Igino da Torrice e P. Pasquale Borgomeo, quando salirono sull’ambone il giornalista Italo Moretti e Rosanna Vaudetti.

La regia della S. Messa del Card. Martini fu affidata a Don Attilio Monge, coordinatore delle Messe televisive di mamma RAI, per conto della CEI. Due furono i commenti, uno per la TV di Stato, uno per la TV di Berlusconi, rispettivamente P. Ferdinando Batazzi, francescano osservante dalla voce inconfondibile e teologo morale e il futuro Card. Gianfranco Ravasi, Prefetto della Biblioteca Ambrosiana, insigne biblista e già volto collaudato di Fininvest e Mediaset.

L’altra Messa del 1993, andò in onda dalla chiesa di S. Croce in Assisi, in occasione della giornata della natura. Ma poco prima era andata in diretta la S. Messa di Rai 1, sempre da Assisi, ma dalla Basilica Superiore, ancora con la regia di Don Attilio Monge e la voce fuori campo di Franca Salerno, per la vicinanza alla festa di S. Francesco, patrono d’Italia. Era in atto la Guerra dei Balcani e la S. Messa doveva essere presieduta dall’Arcivescovo di Sarajevo, Card. Vinko Pulic. Lo sostituì il futuro principe della Chiesa, Mons. Jorge Maria Mejia.

Il 15 settembre 1996, finalmente, il sogno diventa realtà. La S. Messa è inserita nel contenitore d’intrattenimento “La domenica del villaggio”, condotto da Davide Mengacci e Rosita Celentano. Il programma seguiva quello dei matrimoni in cui Mengacci era entrato a contatto con molti parroci della penisola. La prima cittadina scelta per la diretta fu Cingoli, una delle tante diocesi dell’Italia Centrale, segnata dall’accorpamento nel 1986.

La domenica seguente fu la volta della Basilica di S. Trofimena in Maiori, dove sei anni prima erano arrivate le telecamere della TV di Stato. Poi fu la volta di Torri del Benaco, e poi una serie di chiese che costituiscono la conferma dell’Italia come il Paese con più del 60% del patrimonio artistico mondiale. A presiedere, quasi sempre il parroco o un altro sacerdote, qualche volta il Vescovo.

Nel 2005, la S. Messa di Rete 4, con la fine della “Domenica del villaggio” è una trasmissione autonoma, con la breve presentazione della chiesa interessata, corrispettivo dell’inserto preregistrato della RAI. Di recente, Mediaset ha fatto una convenzione con la Fabbrica del Duomo di Milano, pertanto, più Messe nel corso dell’anno vengono trasmesse dalla Cattedrale ambrosiana. Con un pizzico di malinconia, quando la telecamera fissa la navata centrale: pochissimi fedeli. E’ vero che il centro di Milano si è spopolato e i pernottamenti in Piazza Duomo si contano sulla punta delle dita, praticamente il vigile notturno e pochi altri, ma è sempre una gioia vedere tanti fedeli intorno alla mensa eucaristica.

Nel 1998, anche La 7, come terzo polo televisivo, ha fatto l’esperienza della S. Messa televisiva. Dopo sporadiche dirette dalla Terra Santa e dal Duomo di Firenze per Natale, andarono in onda diverse celebrazioni dai Santuari d’Italia, con il commento di P. Gianfranco Grieco, francescano conventuale dell’Osservatore Romano. Il religioso della provincia napoletana non era nuovo nella veste di voce fuori campo per la S. Messa, perché aveva fatto qualche volta lo stesso servizio per la RAI. Ricordiamo soltanto la celebrazione dall’Istituto “Kolbe”, nella Solennità di Tutti i Santi, nel 1981, undici mesi prima della canonizzazione di S. Massimiliano. A commentare l’inizio della trasmissione e i vari momenti dell’Eucarestia fu chiamato un confratello del martire della carità.

E S. Massimiliano, apostolo delle comunicazioni sociali e, volendo, anche patrono dei giornalisti, ha sorriso dal Cielo, per questo prezioso servizio, seguito da tanti ammalati e anziani che da venti anni hanno un’occasione ulteriore per la celebrazione eucaristica sul piccolo schermo.

SANTINO VERNA