UNA MOSTRA PER RACCONTARE L'AMORE PER GLI INFERMI

Ad Atri ad agosto “L’incantevole carità” una iniziativa dei medici cattolici in collaborazione con la Basilica Concattedrale

Per iniziativa della Parrocchia S. Maria Assunta  e dell’Associazione Medici Cattolici Italiani della sez. di Atri, dal 10 al 16 agosto in preparazione dell’apertura della Porta Santa Celestiniana, nella splendida cornice architettonica e artistica della Cattedrale di Atri, è stata ospitata la mostra “Camillo De Lellis, l’incantevole carità”.
Tale mostra è stata curata dal centro culturale J. Maritain di Chieti nel  2004 in occasione del  quarto centenario  dalla fondazione di una comunità di ministri degli infermi a Bucchianico.

Il  10 agosto alle 21.15 si è tenuta l’inaugurazione  della Mostra all’interno della Cattedrale  presente un  attento e compente pubblico.

Ha introdotto l’inaugurazione il dott. Fernando Galluppi  Vicepresidente nazionale dell’Ass.ne   Medici  Cattolici Italiani il quale ha tratteggiato i punti salienti della figura del santo di Bucchianico e l’attualità del suo messaggio in ordine all’assistenza ai malati e alla centralità degli stessi nel lavoro dei  medici ospedalieri. E’ stato poi invitato da don Giuseppe Bonomo, Parroco della Cattedrale ad illustrare la mostra su S. Camillo, fra Germano Santone m.i. Il giovane camilliano più che svolgere una relazione “tecnica” della Mostra, ha parlato della sua vocazione sbocciata nella natia Bucchianico e del lavoro come cappellano all’Ospedale S. Giovanni di Dio a Roma. Tracciando una breve descrizione della vita del  Santo suo compaesano, fra Germano ha sottolineato il motto di Camillo: “Più cuore! Più anima alle mani” che è il manifesto del rivoluzionario servizio ai malati inaugurato da S. Camillo. P. Germano è riuscito anche a evidenziare, citando esempi concreti della vita del santo, come la misericordia di Dio operava in lui ancor prima della sua eclatante conversione, per essere in sintonia con la proposta di Papa Francesco di parlare a tutti di questo amore smisurato di Dio verso i suoi figli, e Camillo seppe a suo tempo cogliere l’abbondanza di questo Amore.

Si è anche parlato di come la misericordia in san Camillo diede i suoi frutti destando in questo singolare uomo la passione per l’attenzione verso i sofferenti e i malati. Da una forte esperienza personale si aprì all’assistenza dei bisognosi non solo del corpo, ma anche dell’anima recando loro sollievo, consolazione, sostegno e la certezza che Dio non li abbandonava.  Si iniziava a intravedere il sorgere di un’azione di Dio che in Camillo e suoi collaboratori, prendeva forma e si materializzava in favore e per gli altri. Non è un caso che la mostra raccolga tratti importanti degli inizi di una carità smisurata che oggi come oggi continua a fare del bene a tante persone. Carità e misericordia in questo grande uomo si sono incontrate e hanno modellato ciò che nell’immaginario umano sarebbe stato impossibile da concepire, e Camillo, guidato dall’agire misericordioso di Dio e dovendo lottare con i rigori del suo tempo  si lasciò guidare da ciò che la testimonianza lasciataci dall’apostolo Pietro nella sua lettera pastorale ancor oggi ci ricorda: “Egli ha cura di voi” (cfr. 1Pt 5,7)

Occorre, sosteneva il santo, servire i malati con tenacia e fatica, poiché la fatica passa ma rimane la virtù del servizio, la forza della carità, la bellezza dell’amore.
E’ seguito un dibattito molto interessante che ha permesso di approfondire ancora di più la figura e l’opera di S. Camillo e di ciò a cui i camilliani sono chiamati oggi negli ospedali, nelle case di cura, nelle parrocchie come quella di Bucchianico il cui parroco era presente all’incontro.

Don Giuseppe Bonomo (assistente spirituale dell’AMCI di Atri), ha quindi invitato a prendere la parola il presidente dell’AMCI della sezione di Atri, il dott.  Umberto Del Papa il quale dopo i saluti ai convenuti ed i ringraziamenti rivolti all’assistente spirituale,  per l’iniziativa che ha avuto e sostenuto, ha rimarcato la straordinarietà del Santo di Bucchianico, Camillo, che oltre alla spiritualità nell’assistenza ai malati e bisognosi,  è stato e rimane tutt’ora una figura  cardine che introdusse  un  modello assistenziale rivoluzionario per l’epoca,  precursore e tutt’ora valido e insostituibile nella moderna assistenza ai malati: Al centro dell’ospedale il malato, una “persona” da servire; alla strutturazione del modello assistenziale, non come singolo che cura l’infermo ma al lavoro d’équipe, chi assiste l’infermo  annota tutti i problemi che presenta il malato e la comparsa di vari sintomi quali febbre ecc., le varie cure ed i  cibi specifici da somministrare ai malati in base a specifici problemi, il personale che  al termine del turno assistenziale ragguaglia chi subentra al turno successivo di assistenza (le consegne scritte tra i vari operatori che si avvicendano nell’assistenza) e quindi la tracciabilità dell’assistenza; l’importanza data alle strutture e agli ambienti che dovevano ospitare i malati; le norme igieniche  (letto singolo per ogni malato e igiene della persona),  le nuove tecniche introdotte per cambio delle lenzuola senza spostare il malato ecc. Per la categoria che rappresenta, il dott. Del Papa ha auspicato una maggiore conoscenza di S. Camillo nella cura dei malati e, raccogliendo l’invito del parroco di Bucchianico, ha lanciando l’iniziativa di un giorno a Bucchianico all’insegna della preghiera e per un maggior collegamento fra l’AMCI e la spiritualità Camilliana.

 Il prof. Maurizio Roccioletti, presidente del Centro Culturale J.Maritain, ha portato il suo saluto complimentandosi con l’idea della mostra in Atri all’interno della Cattedrale, forse la più affrescata del centro Italia. In questo modo anche i turisti si soffermano ad osservare  e leggere i pannelli della mostra che illustrano l’incantevole carità all’opera nel ‘500 e che dovrebbe spingere tutti noi almeno a riflettere sul modo con cui  trattiamo chi soffre.

Al termine dell’incontro è stato possibile per i convenuti acquistare i cataloghi della mostra e le pubblicazioni dei Padri Camilliani quali “Medicina e Missioni”, “Missione e salute” oltre che a varie edizioni della biografia del Santo di Bucchianico.

Quello che è accaduto la sera del 10 agosto ha subito avuto l’effetto di una simpatia e stima reciproca fra i convenuti e i frati Camilliani tanto da ipotizzare una missione popolare in quaresima, se Dio vorrà, portando a tutti gli atriani il conforto di una testimonianza viva dell’amore per gli infermi quindi per tutti gli uomini. Perché questo noi siamo: bisognosi di essere curati dal Buon Samaritano.

A cura di Dott. Umberto Del Papa e Don Giuseppe Bonomo